COLLEZIONARE: UNA PASSIONE?

 

Mi diedi da fare per il dono per il compleanno di Sergio. In Via Orefici trovai il negozio per eccellenza specializzato in articoli per fumatori: sigari e pipe e relativi accessori. Il negozio era frequentato da collezionisti accaniti che si soffermavano a lungo a osservare i nuovi modelli esposti in vetrina. All’interno trovai centinaia di pipe di tutti i generi che, non essendo un esperto, mi misero in difficoltà sulla scelta da effettuare. Con l’aiuto di un paio di clienti presenti nel negozio mi risolsi, alla fine, all’acquisto di una Nuvola Spigo, in radica levigata e semisferica, che mi parve molto bella e singolare. Un accanito collezionista di pipe, come il mio amico Sergio, sarebbe stato contento di sicuro! Ma non dimenticai Ludovica e, adocchiato un bel carillon portagioie, rivestito in pelle, lo acquistai per lei. 

Uscii dal negozio, un po’ alleggerito come spesa, ma soddisfatto della scelta. In metropolitana poi, mentre stavo facendo ritorno a casa da Ludovica, mi soffermai sull’aspetto collezionistico dell’oggettistica in generale: una sorta di cultura specifica o una forma maniacale? E ne derivò una dissertazione interiore che si avvaleva di quanto già sapevo da amici e conoscenti appassionati di antiquariato o di opere contemporanee. Nei libri e nei cataloghi che trattano queste tematiche si ricava l’apologia di questi hobby di cui si esaltano gli aspetti positivi (ricerca, divulgazione, informazione, tracciatura storica). E fui così indotto a una riflessione in merito, in considerazione del fatto che, al contrario, tendevo a vederne tratti non del tutto eclatanti, tra cui i risvolti maniacali in genere. 

“La tendenza a collezionare”, pensai, “è forse dettata - più a livello di subconscio che a livello di ratio - da un desiderio di possesso e perfezionismo che non sarà mai soddisfatto, in quanto la raccolta frenetica di oggetti non potrà mai essere completata: mancheranno pur sempre quei pezzi rari e costosi che neanche svenandosi, ammesso di individuarli tutti, potrebbero essere inglobati in un’unica collezione esaustiva”. Ma forse proprio la consapevolezza di questa risoluzione incompiuta si pone a garanzia del fatto di praticare un hobby duraturo. I collezionisti - in maggioranza di sesso maschile, come maschio è il sultano che dispone di un harem - sono di ogni età e condizione sociale e vengono accomunati, più che da quello che hanno, da quello che risulta loro mancante. Tra loro si annidano fini campioni di self control, capaci di vedere, finalmente, l’oggetto sognato invano da anni e di simulare disinteresse, chiedendone con nonchalance un prezzo contenuto quando sarebbero stati disposti a spendere un capitale, pur di averlo. E a qualche scenetta del genere già avevo avuto modo di assistere nel frequentare quei mercatini dell’antiquariato che piacciono tanto a Ludovica. Gelosi, in genere, di quanto possiedono, di quanto sono riusciti a ingabbiare, si sentono dominatori di un bottino da poter mostrare con fierezza ad altri collezionisti. Eh sì, di per sé l’uomo avverte la necessità di classificare l’intero universo, perché solo classificando è possibile semplificare, comprendere e gestire compiutamente le cose. E mi ricordai di Linneo per la nomenclatura binomica dei regni vegetale e animale, nonché del codice civile, delle enciclopedie, delle specializzazioni professionali nella medicina e in tanti altri settori lavorativi, dei ministeri, delle gerarchie … 

La mia fermata si stava avvicinando, mi affrettai a concludere che, per chi lo percepisce e lo applica, il bisogno di collezionare continuerà a vivere in quella porzione del proprio cervello che lo alimenta, ben pasciuto, nella camera degli ospiti di riguardo

Continuare a collezionale per tutta la vita è positivo? Perseveranza oppure ostinazione? Si chiama perseveranza quando è per una buona causa, ostinazione quando è per una cattiva. 

Nell'epoca attuale questa inclinazione per il collezionismo è rimasta diffusa soltanto nelle vecchie generazioni: i giovani sono distratti da altre forme di interessamento, più inclini alla tecnologia che a una raccolta di francobolli.

 

Massimo Messa

 

 

 

 

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piazzascala.it - luglio 2016