CAPITOLO DECIMO
"A"

 

 

CONFEZIONI

 

 

Per un collezionista non è sufficiente possedere una bella penna, ma deve avere anche l’involucro
che la custodisce, sia esso un scatola di cartone o un pregiato cofanetto. Anch’io, come tale, non mi
esimo dall’obbligo di detenere una non indifferente dotazione di scatole di varie misure, per la gioia
di mia moglie che si è vista ,via via, privata di spazi sempre più rilevanti.
Ovviamente quando si va alla ricerca di penne “vecchie” (mi sembrerebbe più appropriato
“antiche”, che da un sapore d’antiquariato), non è assolutamente facile reperire anche la loro
confezione, per cui molto spesso ci si deve accontentare di “couvette” anonime multipenne.
Il sottoscritto, che non butta mai nulla, si trova ora a possedere tutte le scatole delle stilografiche
acquistate nuove durante la sua vita, per cui la collezione può considerarsi completa per oltre il 70
per cento delle stilografiche.
Andremo ora ad esaminare diverse confezioni, dalle più modeste a quelle più prestigiose, dalle più
vecchie a quelle dei nostri giorni.

 

Questa scatoletta, ricoperta con carta per rilegare i libri di scuola degli anni cinquanta (operazione che poteva fare solo il non “collezionista” di allora), è l’involucro della mia prima penna, di cui ho parlato in Prefazione.
 

 

Preciso subito che le confezioni sono in questa sede contraddistinte dal nome dell’azienda produttrice della penna e dal numero progressivo di registrazione della stilografica stessa, in base all’elenco da me compilato di volta in volta all’atto dell’acquisto.
Per rendere l’idea di questo grande Libro Mastro, sia elettronico che manuale (non poteva mancare quello compilato a mano con la stilo), indispensabile per la stesura di questa lavoro, spiegherò con poche parole il suo contenuto:
a) Numero progressivo
b) Numero progressivo per marca
c) Numero di riferimento del cartaceo
d) Nome del costruttore
e) Classificazione (stilo,matita,sfera,ecc.)
f) Modello
g) Numero inciso sul mezzo di scrittura
h) Anno di costruzione
i) Particolarità del pennino
j) Sistema di caricamento dell’inchiostro
k) Descrizione del corpo penna
l) Note particolari
m) Legame per parure
n) Prezzo d’acquisto
o) Valore di mercato
Guardando quindi le foto con le descrizioni sotto riportate, possiamo risalire alla penna contenuta, poiché il numero indicato è lo stesso delle foto delle stilografiche descritte nei precedenti capitoli).
 

 

Confezioni degli anni venti/quaranta, dove il fondo di velluto e/o di raso era già un elemento caratteristico del “lusso”

 

 

Anche queste scatole sono antecedenti al 1950, anno della Zenit Extra.

 

 

Qui si va dal 1925 al 55, con eccezione per la Montegrappa Reminescenze dell’89.

 

 

Confezioni tipiche delle fine anni cinquanta sino al novanta.
 

 

Due classiche confezioni per penne di serie della fine del XX secolo


 

Scatole utilizzate per penne classiche di pregio dal 1954 (Pelikan) al 1990 (Omas) .

 

 

Scatola in cartone, nonostante corra l’anno 1989 della Russa “Koro”.

 

 

Questa fotografia comprende confezioni datate, come la Watherman del ‘35, la Parker del ‘58 e la Sojuz del 57, ed altre recenti come la cinese Hero del ‘95 e la Harley Davidson del ’97, tutte ancora in cartone.
 

 

 

(continua)

 

 

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piazzascala.it - marzo 2018