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i racconti degli "Amici Comit"

 

 



 

 
 
 
 

Sono lieto di presentare un mio articolo   pubblicato dal quotidiano "Libero"   mercoledi 2 agosto 2017.

La pagina 20 del giornale apre con l'occhiello: Lampedusa fine anni 80, il titolo: L'ISOLA CHE RAPI' IL MIO CUORE.
Una vacanza da sogno: mare, spiagge e insenature mozzafiato. E il bar era una barca a remi piena di ghiaccio  ormeggiata a riva...

Rosario La Delfa - settembre 2017

Lampedusa, l'isola che rapi il mio cuore

Caro Amico "Libero", mi hai invitato a raccontare "L'estate piu' bella della mia vita" e non me lo faccio dire due volte.
Non belle, bellissime, eccezionali le vacanze trascorse quell'anno nell'isola di Lampedusa.
Le rare bellezze dell'isola, tra fine anni 80 e inizio anni 90, erano note solo a pochi fortunati.
La nostra famiglia, come si vedra', si puo' considerare tale.
Ricordo il suo mare, non secondo a nessuno al mondo ( lo dice il WWF), le sue spiagge di sabbia dorata, i suoi scogli di mille colori. le insenature, gli anfratti tappezzati di muschio, licheni, alghe e ogni tipo di flora.
I suoi fondali come giardini lussureggianti con una fauna ricchissima: molluschi, crostacei ,spugne , pesci di tutte le specie che guizzano da ogni parte. Tutto da' la certezza di un Dio Creatore.


SI PARTE
Raduno all'aeroporto "Punta Raisi" (allora si chiamava cosi) di Palermo, in coincidenza con i viaggiatori provenienti da Milano, Verona ( i bresciani) Roma piu' i locali: catanesi e palermitani.
E' il 5 settembre dell'anno 1992, una bellissima giornata.
Il DC9 dell'ATI si posa leggero come una piuma sulla pista dell'aeroporto di Lampedusa ( per i paurosi e' meglio non guardare a sinistra : siamo a picco sul mare).
Si ritirano i bagagli e si fa la conta: ci siamo tutti : 24 ( il piu' piccolo ha 16 anni).
Mariti, mogli, fratelli , sorelle, figli, cognati, cugini, nipoti un'unica grande famiglia.
Si noleggiano alcune auto - e' un eufemismo - scoperte e si parte immediatamente verso l'altro capo dell'isola in localita' Cala Croce dove ci attendono delle graziose villette a schiera. Una per ogni nucleo familiare.
Per gestire una massa cosi eterogenea era necessario un coordinatore.
Immediatamente mio fratello Rodolfo, seguendo la piu' rigida prassi democratica, si autonomino' "il Direttore".
Ordine del giorno: il pasto principale si faceva la sera. Addetti agli acquisti : il sottoscritto e il Direttore. Addette alla cucina le donne piu' esperte. Ai barbecue ( due ) io e lo stesso Direttore coadiuvati da due volontari .
Durante tutte le vacanze ci siamo tolti lo "sfizio" di mangiare alcuni "piatti" di "schiticchio" come direbbe Camilleri: spaghetti al gambero , insalate di mare triglie fritte e ai ferri, cernie, pagelli, occhiate, pennette al tonno, gamberi imperiali, scampi , pesce spada ai ferri, spaghetti col nero di seppia, aragoste alla brace, calamari fritti e ai ferri, seppie in umido, melanzane fritte, pasta alla Norma, caponata siciliana, peperoni arrostiti, olive "cunzate" e non ultima la regina del mare di Lampedusa la ricciola.
Naturalmente vino a volonta', frutta e abbondanti dolci
Il giorno dell'arrivo niente riposino pomeridiano. Tanta era la voglia di bagnarsi in quel mare che nessuno ha resistito al suo richiamo. A pochi metri dalle nostre villette si apriva una piccola baia con una spiaggia mozzafiato. Deserta. Era tutta nostra.
Potrei continuare ancora ma lo spazio e' poco.
I tantissimi episodi, situazioni comiche, dovute al caso o cercate, le sceneggiate che abbiamo improvvisato  sono stati la parte piu' divertente delle nostre vacanze.
Qualche accenno:

LA CROCIERA
Un pomeriggio il Direttore ci comunico': domani si va in crociera. ( Brusio unanime di approvazione). La "nave" parte alle 10,00 mi raccomando la puntualita'. Si mangia a bordo. ( Che delusione! ).
La "nave" non era altro che un grosso battello attrezzato per portare in giro i turisti.
Facemmo il periplo dell'isola fermandoci spesso, per fare il bagno, nelle piu' belle insenature, accessibili solo dal mare.

L'ISOLA DEI CONIGLI
E' una piccola protuberanza circondata dal mare al culmine di una bellissima spiaggia (circa 4 chilometri, a forma di semicerchio (sempre deserta).
E' chiamata impropriamente "isola". Vi si puo' accedere, dalla terra ferma, attraverso un piccolo istmo di pochi metri attraversabile a piedi.
La Mano del Creatore e' stata prodiga nel dotare quel luogo di una bellezza stupefacente. Si resta incantati e affascinati.
Torniamo a noi.
Un giorno io, il Direttore e alcune delle nostre donne decidemmo di visitare "l'isola".
Proposi di andare, prima, al bar. Stupore generale. Ma dove lo vedi questo bar?
Venite e vedrete. Il bar, si fa per dire, non era altro che una barca a remi ormeggiata in riva al mare.
Un sagace nativo dell'isola aveva avuto l'idea di vendere ai turisti bottiglie di acqua e bibite fresche. Frigorifero? Si! Una grande vasca piena di ghiaccio.
Attraversato l'istmo verso l'isoletta notammo a sinistra una parete di tufo piena di tanti bellissimi, coloratissimi gusci di conchiglie pietrificati , appartenenti a chissa' quale epoca geologica.
Il tufo aveva l'aspetto di una sottilissima polvere, color ocra, che bagnata sembrava la base (tipo cipria) di quella sostanza che normalmente viene utilizzata per le famose "maschere di bellezza".
Un rapido sguardo con il Direttore e scatto' subito la sce-me-ggiata.
Impiastrammo il nostro viso con quella polvere bagnata e con ostentazione ritornammo verso i nostri ombrelloni.
Durante il tragitto gli altri bagnanti ci chiedevano il perche' di quella mascherata.
Risposta : - con stupore - come non lo sapete? Tutte le piu' rinomate case, nazionali ed estere, di prodotti dermatologici per la bellezza della pelle utilizzano come base per le loro costosissime creme questa miracolosa mistura fornita qui in abbondanza dalla natura.
Dopo meno di un'ora tutta la spiaggia pullulava di donne ( e uomini) col viso impiastrato come il nostro.
Forza della suggestione. La sostanza era innocua e con poca acqua spariva.
Lascio immaginare le risate e la grande soddisfazione che ci procuro' quella trovata (una delle tante) frutto dell'improvvisazione.

CONCLUSIONE
E' facile dire: ho fatto bellissime vacanze quando si hanno notevoli mezzi a disposizione.
Noi, invece, con quattro soldi, un poco di lavoro, tanta allegria, molta inventiva e fantasia, e a meno di 100 minuti di volo dalle nostre citta' abbiamo raggiunto e soggiornato contemporaneamente ai Caraibi, alle isole Mauritius, alle Hawai, alle isole dell'Oceano Indiano, cioe' nei posti ritenuti i piu' belli del mondo.
 


P.S.
Forse la descrizione della parte ludica della vacanza mi ha preso la mano.
Se ho dato questa impressione chiedo scusa.
Quello che ha goduto di piu' e' stato il nostro "spirito".
Quel mare, quelle spiagge, quelle scogliere, quelle acque dove ci siamo bagnati, quella flora e fauna sottomarina, quel cielo, quel sole, quei tramonti, quei panorami ci rapivano l'anima e dilatavano i nostri cuori.


ROSARIO LA DELFA
BRESCIA