Ricordo che Flavia non ne aveva mai abbastanza e mi
metteva a dura prova. Sino alla nausea. Un giorno, in una
camera d'albergo provenzale, mentre si accendeva una
Gauloise e ne aspirava il fumo con avidita', mi disse:
"Prima di morire in modo plateale, dobbiamo aver fatto
quattro cose nella vita, per consolidare noi stessi e per
dimostrarci il nostro amore".
"Quali?" le chiesi, con poco interesse ma con una certa
curiosita'.
"Scrivere una poesia, piantare un albero, fare l'amore con
una persona del proprio sesso e uccidere un uomo".
"Beh" le risposi, restando freddo e controllando il mio
stupore "Gli ultimi due li ho gia' realizzati, ma,
francamente, scrivere una poesia e piantare un albero sono
due imprese piuttosto ardue e non credo che riusciro' a
compierle".
"Le faremo insieme" mi rispose "dopo l'amore... ma ora
togliti quella cravatta, tra pochi anni non si usera' piu'".
Nel suo giardino piantammo un melograno e scrivemmo una
poesia che faceva cosi': Sassi usciti dall'acqua come ninfe
marmorizzate. Solo il canto dell'infrangersi dell'onda.
"Ora, a me mancano le altre due prove" sospiro' Flavia
mentre mi fissava negli occhi e mi premeva il dito indice
sulle labbra.
"Hai gia' pensato alle persone giuste?".
"Laura, e' disponibile, non desidera altro da me".
"E per... l'omicidio?".
"Mah, nella mia villa in Sardegna c'e' qualcuno che si
potrebbe prestare, papabile e calzante".
"Chi e'?".
"Non chiedermi troppo ora... e pensiamo a noi".
Si apri' la vestaglia e si colloco' a ginocchia piegate e a
gambe aperte sul letto.
Qualche mese dopo, lessi sul giornale di una Volvo grigio
metallizzata che, a tutta velocita', stava percorrendo la
statale che da Bosa porta ad Alghero. L'auto era finita in
mare, Flavia non aveva sterzato ed era precipitata tra gli
scogli dopo un salto di diverse decine di metri. Una morte
orribile, ma immediata.
Ho pensato che Flavia non abbia sofferto la morte, ma mi
sono sempre domandato, senza mai trovare una risposta, chi
avesse ucciso in Sardegna... e se, davvero, tra pochi anni,
la cravatta non si usera' piu'.
Massimo Messa