UN VECCHIO UNA ESTATE

 

Il vecchio l’ho visto una mattina

stava seduto sopra una panchina

di ruvido marmo

che il sole scaldava

lanciando i suoi raggi

tra nubi vaganti.

Stringeva il bastone

guardando lontano,

pareva dormisse

lo sguardo un po’ assente

rovistando il passato

abbandonato il presente.

Al mio timoroso saluto

ha sempre risposto

accennando un sorriso

e con un cenno di mano.

E’ stato così di mattina in mattina

fino all’ultimo giorno

quando ormai  l’ estate finiva

e facevo ritorno

ai miei soliti affanni

affrontati per anni.

Quel giorno, ricordo,

la   panca era vuota

sebbene scaldata da un tiepido sole.

Nei pressi una bimba

stringeva al suo petto

un bianco micetto.

Le chiesi notizie del caro vecchietto

rispose piangendo con un filo di voce:

“Il nonno non c’è

“è morto stanotte”.

Caro vecchio dal nodoso bastone

sarai un ricordo

della mia estate passata

e vivrai nel mio cuore

per sempre, seduto scaldato dal sole

su quella panchina di ruvido marmo

lo sguardo un po’ assente

rovistando il passato

abbandonavi il presente.

 

Antonio Annunziata
 

 

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piazzascala.it - luglio 2016