VORREI
Vorrei essere
un delfino per nuotare fino all’orizzonte ed ascoltare il
nascere del sole
Vorrei
tornare bambino per giocare in quel giardino dove ho visto
piangere mio padre
Vorrei
riprendergli la mano nelle mie e dargli un bacio sulla rugosa
fronte
Vorrei
stendermi di nuovo sotto l’enorme quercia là sopra quel monte
A contare le
stelle e cantare Battisti
Con occhi
felici e non più tristi.
Vorrei
tornare indietro nel tempo
E vedere i
miei figli ancora bambini per giocare con loro ai soldatini.
Vorrei
raccontare loro le storie con gli ho detto, ieri,
perché
distratto e assorto in mille miei pensieri.
Vorrei
ritrovare al mio fianco la nipotina Gloria,
e con lei
attendere il nascere di una nuova Aurora.
Vorrei
tornare sposo per assaporare il primo bacio
e
accartocciarmi nel grembo dell’amata come un morbido micio.
Vorrei morire
in mare là sotto allo scoglio del Fico
Dove ho
pescato tante volte col più fidato amico,
e in quelle
acque limpide e trasparenti di Sardegna
udire il
canto delle sirene giù nel profondo dove il silenzio regna.
Vorrei infine
incrociare lo sguardo di chi mi ha fatto male
per chiedere
loro: “ A che il vostro gioco vale?....”
Antonio
Annunziata
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