VORREI 

 

Vorrei essere un delfino per nuotare fino all’orizzonte ed ascoltare il nascere del sole

Vorrei tornare bambino per giocare in quel giardino dove ho visto piangere mio padre

Vorrei  riprendergli la mano nelle mie e dargli un bacio sulla rugosa fronte

Vorrei stendermi di nuovo sotto l’enorme quercia là sopra quel monte

A contare le stelle e cantare Battisti

Con occhi felici e non più tristi.

Vorrei tornare indietro nel tempo

E vedere i miei figli ancora bambini per giocare con loro ai soldatini.

Vorrei raccontare loro le storie con gli ho detto, ieri,

perché distratto  e assorto in mille miei pensieri.

Vorrei ritrovare al mio fianco la nipotina Gloria,

e con lei attendere il nascere di una nuova Aurora.

Vorrei tornare sposo per assaporare il primo bacio

e accartocciarmi nel grembo dell’amata come un morbido micio.

Vorrei morire in mare là sotto allo scoglio del Fico

Dove ho pescato tante volte col più fidato amico,

e in quelle acque limpide e trasparenti di Sardegna

udire il canto delle sirene giù nel profondo dove il silenzio regna.

Vorrei infine incrociare lo sguardo di chi mi ha fatto male

per chiedere loro: “ A che il vostro gioco vale?....”

 

Antonio Annunziata
 

 

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piazzascala.it - febbraio 2016