Il giallo della fiche rossa
da La Settimana Corta  (periodico Circolo Ricreativo Comit Genova) - numero unico, Natale 1963
 

L’ispettore 0 ’Hara irruppe nell’ufficio C.A.O.S. (conti accesi o spenti). L’ottimo Smith ebbe un sussulto; benché abituato alle frequenti visite dell’ispettore ed ai suoi modi spesso irati, a volte sospettosi, scorgeva adesso nello sguardo del vecchio Fred bagliori ancor più sinistri del solito. Quello sguardo penetrante, capace normalmente di inchiodare l’uomo più ardito, avrebbe in quel momento intimorito una tigre.
« Smith » ruggì O’Hara.
« Sir Alfred » gemette il graduato. « Ho esaminato i «repertori azzurri » della giornata di ieri» riprese l’ispettore. « Ed ho fatto una raccapricciante scoperta ».
Smith cominciò ad impallidire. La sera precedente aveva, come tutte le sere, controllato scrupolosamente quei foglietti azzurri, chiamati in gergo « repertori », che erano sempre stati oggetto delle sue cure più amorose ed attente. Da anni era conscio del valore e dell’importanza di quei preziosi rettangoli di carta ed ora si stava chiedendo con angoscia cosa potesse essergli sfuggito nella minuziosa analisi del giorno prima. Non poteva credere all’esistenza di alcunché di irregolare. Si fece forza e chiese: «Di che si tratta, Sir?» «Di una fiche rossa si tratta! Capite? Una fiche rossa, criminalmente rossa in mezzo a tutte le altre legittimamente azzurre. Ciò rappresenta un vero attentato alla serietà dei nostri istituti contabili. La policromia è oltremodo dannosa all’omogeneità del sistema delle nostre registrazioni! »
« Rossa avete detto? Siete ben certo, Sir, di non soffrire di una leggera forma daltonica? »
« Non dite sciocchezze, Smith! Riflettete: se fosse come voi dite sarebbero rosse tutte le altre fiches ed azzurra soltanto quella incriminata ».
« Avete ragione... scusate! »
« Bisogna trovare a tutti i costi il colpevole! Un simile delitto non può restare impunito.
Chi era in ufficio, oltre a voi, quando provvedeste a controllare ed impacchettare i
« repertori»? « C’era... vediamo... ah sì ecco! C’era Joe il Lungo che batteva la striscia e Tom lo Smilzo che gli dettava le cifre e poi... e poi il giovane Martell, un poco in disparte, che stava terminando alcuni lavori arretrati. Constatato che la striscia quadrava. Tom e Joe si concessero alcuni minuti di sosta e presero a parlare degli insuccessi delle squadre di calcio cittadine, scambiandosi alcune allegre battute. Mi recai nell'ufficio accanto per consultare una circolare, lasciando per un attimo le fiches incustodite.
Tornai, le divisi in quattro pacchetti che infilai nella busta grande, quella che vi consegnai ».
« Uhm! Bene... bene... » O’Hara sedette ad una scrivania, appoggiò il mento sul palmo della mano destra; con la sinistra tamburellò nervosamente. Stette in quella posa per circa un quarto d’ora. Ad un tratto si illuminò, balzò in piedi ed esclamò: « Perbacco! Ci sono! Smith, conducetemi il Martell ».
Smith scomparve per riapparire cinque minuti dopo insieme a Martell, un tipo timido, riservato.
« Dite, Martell » sibilò Sir Alfred. « Seppi per caso, tempo fa che siete genoano, anzi un genoano sfegatato. E’ vero? »
« Beh veramente io... » annaspò il ragazzo.
« Sentite, Martell, fino a che punto siete genoano? »
« Che intendete dire? »
« Semplicissimo; voglio dire che voi forse siete genoano a tal segno da inserire un foglio rosso tra ì repertori azzurri solo per la morbosa brama di veder apparire il vostro beneamato rossoblù ».
« No, non è vero ! »
« Martell ! » tuonò l'ispettore, afferrando il giovane per il bavero della giacca e scuotendolo rudemente. « Non ho tempo da perdere. Confessate! »
« Ebbene sì, confesso. Quando udii quei due sparlare della mia squadra preferita persi la testa. Approfittai di una momentanea assenza del signor Smith, sostituii uno dei fogli azzurri con uno rosso e finalmente quando vidi quella specie di rossoblu fui ripagato delle brutture pronunziate da quegli incompetenti ».
O’Hara ripiombò a sedere. Con tono insolitamente pacato, quasi di rincrescimento, ordinò : « Smith, chiamate la centrale! »


ANGELO BERNARDINI (Comit Genova)

 

 



 

 


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