La
faccenda ebbe inizio in una splendida mattinata della scorsa
primavera.
Il posizionista, emergendo pallidissimo da un cumulo enorme cli
schede aggrovigliate, di stampati lunghi, larghi, doppi,
semplici, tra un tintinnare cli targhette e fermagli che si
sparsero ai suoi piedi, si rivolse al Capo Reparto e con voce
velata di pianto represso sbottò - Ma le pare che possa
continuare il mio lavoro in questo schifo modo? Questo
scassatissimo baracchino - e così dicendo indicò il carrello di
posizioni, altrimenti conosciuto come scrivania schedografica -
scoppia di roba messa giù e stipata alla meglio. Non so come e
dove girarmi, non ho spazio per respirare, tra la colonna che mi
preme alle spalle e questo coso che mi si pianta dalla mattina
alla sera sullo stomaco. Se mi devo alzare, sono costretto ad un
vero e proprio trasloco; se respiro più forte mi si rompono le
costole... Lei vede come sono combinato. Ho già riempito di
schede tre scatoloni presi in archivio e queste altre, se non me
le porto a casa, non so dove ficcarle. Mi aiuti a trovare una
soluzione, la prego lei che è tanto comprensivo e dinamico!
Il Capo Reparto si alzò dalla sua scrivania, si aggiustò il nodo
alla cravatta e con passo deciso iniziò il sopralluogo. Dal suo
sguardo comprendemmo che non aveva argomenti per tappare la
bocca al nostro collega con la fatidica frase, del resto sempre
buona - Ai miei tempi i giovani avevano meno balle ... ecc. ecc.
Il vecchio ammaccato e scorticato carrello sembrava sul punto di
scoppiare , era zeppo sino all'orlo ed ogni tanto qualche scheda
scivolava a terra con un « clop » che sembrava un lamento. il
Capo Reparto indugiò ancora nell'osservazione, dopo di che si
mise, a rapporto col Direttore seguì un ulteriore sopralluogo a
due ed i preliminari dell'Operazione Carrello mod. '91 si
conclusero con la richiesta telefonica urgente e coraggiosa
anzichenò dell'ufficio addetto al Casermaggio.
La reazione del povero posizionista fu immediata. Riprese
colorito ed il respiro si fece regolare, mentre la sua fervida
immaginazione sognava un nuovo carrello, ampio, moderno,
azionato elettronicamente, con pulsanti che permettessero
l'immediata localizzazione della scheda necessaria, la
compilazione automatica del mod. 250 il saldo esatto ecc.
Con quelle rosee visioni passò un altro mese di naia al solito
posto, finchè un mattino di sole, l'unico che quest'anno ci
abbia regalato il mese di giugno, vennero quelli del
Casermaggio. Erano in tre, armati di metri rigidi e flissibili.
Presero misure e contromisure, fecero schizzi, abbozzarono
planimetrie in attesa del loro Capo il quale, appena giunto e
resosi conti della situazione, andò diritto alla parete ed alla
colonna per vedere se cedevano, sia pur di poco. Già, perchè
subito dopo la telefonata si era pensato di mettere in opera
quel famoso carrello, più grande e non meno vecchio
dell'esistente, donato prima della guerra da quel vecchio
posizionista andato in pensione. No, la parete e la colonna non
si muovevano per un accidente e quindi la cosa doveva essere
studiata con più calma. Sarebbero ritornati, disse il Capo dei
tre in attesa delle nuove decisioni più specifiche, si poteva
intanto spostare questo là, guadagnando un palmo quest'altro quì
con un tacco di legno sotto, mentre la porta della cassa,
aprendola di lato e chiudendo l'attuale, avrebbe permesso il
vantaggio di un altro palmo e mezzo.
Passò un mesetto in attesa del concretarsi degli studi e dei
lavori di spostamento, chiusura e apertura di porte, finchè con
alto senso di responsabilità il Capo Reparto decise, tutto da
solo, di sostituire quel poveraccio di posizionista che stava
deperendo a vista d'occhio. (Poi si seppe che la sostituzione
era stata determinata dal fatto che il nuovo posizionista era di
taglia più piccola ed a conti fatti si era guadagnato ancora un
mezzo palmo, complessivamente).
Fatti i lavori di cui sopra e passate le ferie di Agosto furono
ancora riprese le misurazioni, controllando accuratamente le
planimetrie che l'Ufficio Casermaggio aveva preparato con somma
cura e dispendio di energie. Il collega delle posizioni seguiva
con trepidazione lo svolgersi della complicata operazione e
quando fu annunciato solennemente che una nuova scrivania
schedografica sarebbe stata ordinata, per poco non svenne. Ci fu
baldoria quella sera, a lavoro ultimato. Si brindò
all'avvenimento e sopratutto al Capo Reparto, nostro amato e
tempestivo superiore che con acume e decisione aveva dato il
via.
Dopo quel brindisi passarono settimane euforiche per tutti,
anche se uno solo era direttamente interessato alla faccenda.
Col primo venticello autunnale giunse il nuovo carrello. Evviva,
evviva !
Per farlo entrare, imballato com'era in enormi cassoni, si
dovette smontare una porta, e subito si procedette alla
sistemazione.
Il posizionista lo accarezzava con mano lieve, lo guardava con
occhi di amante e fremeva dal desiderio di vederlo a posto
completamente. Caspita com'era grande e bello!
Improvvisamente il tramestio cessò e tutti trattennero il
respiro. Era illusione ottica oppure non entrava nello spazio
previsto? Quelli del Casermaggio ritornarono con febbrile
energia alle misurazioni, controllarono i disegni e rimasero di
legno: la nuova scrivania schedografica l'avevano mandata più
grande di ben 10 cm. e quindi... Che si poteva fare, se non
entrava? Abbattere la colonna, oppure spostare il muro? Troppo
lavoro meglio smontare nuovamente tutto, in attesa di studiare
ed approfondire la nuova situazione.
Il primo cliente del pomeriggio vide ancora il vecchio
baracchino mod. '91 al suo posto e udì chiaramente il rosario
che recitava il posizionista. Ogni tanto lo guardavamo, povero
collega mortificato e avvilito, e gli dicevamo sommessamente
Coraggio, amico, non bisogna lasciarsi abbattere dalle avversità
della vita. Giungerà la nuova primavera ed il sole tornerà a
splendere. Proprio come in quella mattina che vide il nostro
fiero Capo Reparto dare il via all'Operazione Carrello mod. '91.
Aldo Granone
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Al momento di andare in
macchina la scrivania schedografica dalle misure sballate è
sempre là, smontata, in attesa di quella dalle misure buone La
triste pioggia di questo fine novembre le tiene compagnia.
1) Nota dell'A., Qualsiasi riferimento a fatti realmente accaduti
o persone realmente esistenti, NON E' PER NULLA CASUALE |