PICCOLO DIZIONARIO CALCISTICO


Allenatore - Essere vivente appartenente al genere umano. Fu inventato molti anni or sono onde giustificare le figuracce della squadra a lui affidata, specialmente nel gioco del calcio. L’allenatore, non ancora protetto da organizzazione sindacale di categoria, può passare facilmente da una squadra all’altra, mediante un semplice comunicato a mezzo della stampa. In tal caso molti sportivi si fregano le mani dalla gioia e sperano nella rinascita; altri impallidiscono e portano ceri enormi a San Crispino, protettore degli scarpari. Quando l’allenatore sale sul suo podio, sa che se la squadra vince e va bene, il merito è degli atleti il cui impegno esemplare e capacità tecnica hanno procurato la vittoria; se invece tutto va a rotoli (e qui a Genova ne sappiamo qualcosa, vero?) il suddetto signore va in albergo, prende la valigia che sempre tiene pronta e si invola con un brontolio indistinto...

Arbitro - Essere vivente che presenta la particolare anomalia di appartenere per nascita al genere umano e per alterna adozioni a generi animali diversi. La famiglia dei suini lo annovera più spesso delle altre come cittadino ad honorem (per volere degli sportivi, che non si sa ancora bene perchè ce l’abbiano a morte con lui). Presenta anche l’anomalia di essere spesso orbo, anche se provvisto di due occhi come ogni comune mortale; i tifosi spesso vorrebbero ovviare a questo inconveniente facendogliene un paio grossi così. L’arbitro spesso è venduto e coperto di contumelie in cinemascope; prima di iniziare la partita si accerta sempre della consistenza della forza pubblica presente allo stadio. Se gli agenti e carabinieri sono meno di un migliaio, si dichiara obiettore di coscienza e ritorna in albergo.

Derby - Vocabolo presto in prestito dalla lingua inglese; nella lingua italiana suona TORTA (moltissime volte) e vuol significare l'incontro tra due squadre di calcio della stessa città. La prossima TORTA genovese (scusate, il prossimo derby) dicono sarà alquanto amarognola a causa della vitamina B contenuta nell’impasto.

Incontro Internazionale - Partita di calcio giocata tra due squadra straniere. A detti incontri i nostri calciatori si preparano sempre con la massima serietà ed impegno, consci delle tradizioni ecc. ecc. Si allenano sei mesi prima e per tutto questo tempo attorno a loro si alza un sipario che li isola nella quiete di alberghi splendidi in località degne di Alì Kan. Sono vegliati con amore e tenerezza; i loro sforzi atletici son misurati al micrometro in modo che arrivino alla partita freschi e gagliardissimi. Tre giorni prima degli incontri internazionali, noi siamo sempre fiduciosi; dopo un giorno lo siamo un poco meno; alla vigilia qualche giocatore confessa che sì, la nostra squadra è forte, ma loro non sono da meno. Un’ora prima della partita speriamo nello stellone tanto caro; a partita finita, da qualche tempo, non sappiamo dove mettere le sorbe distribuiteci. Chissà poi perchè succede sto fatto...

Oriundo - Aggettivo qualificativo grazie al quale siamo riusciti a trovare atleti di origine italiana persino nelle tribù dei Tako-Tako. L’oriundo, pagato a peso d’oro spesso falso o quasi (il peso, si capisce, perchè l’oro che gli danno è buonissimo) dichiara di essere contento di giocare nelle nostre squadre soprattutto per aver ritrovato la bisnonna che non vedeva da secoli. Il che è veramente bello.

Squadra di calcio - Complesso di undici giocatori che, per lavorare, la schiena non se la rovinano certamente. Per accontentare i poveri cocchi-divi-della-Domenica, la squadra di calcio troppo spesso ha bisogno di tante, tante cambiali. Questi però sono affari suoi e degli sportivi che settimanalmente pagano la tassa allo stadio. Nonostante le conquiste sociali dei nostri tempi, la squadra di calcio usa ancora sistemi umilianti nei confronti dei suoi componenti. Infatti sulle maglie variopinte anziché il nome e cognome dei giocatori, figurano vistosissimi numeri. E pensare che la nostra amatissima UITE i numeri li ha aboliti persino per i tranvieri...

Retrocessione - Passaggio al girone inferiore. Per abolire tale pericolo le squadre genovesi hanno fatto una petizione alla commissione per l’energia nucleare onde poter giocare le prossime partite con un pallone radio-comandato-elettronico. Poiché ai dirigenti tale petizione sembra azzardata, pare che sia stata inoltrata domanda perchè ogni giocatore Genoa-Sampdoriano disponga in campo di un pallone pro capite. Chissà che con questo sistema non si trovi la strada giusta.

 

 

Nota del Compilatore - Le definizioni e considerazioni di cui sopra, per quanto assurde ed esagerate possano sembrare, non sono affatto occasionali e rispecchiano purtroppo situazioni veramente esistenti, della cui veridicità, tuttavia, il compilatore se ne lava le manine belle.

AGI

 

dal notiziario di Pasqua 1958 (numero unico)
 

 

 

 

 

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piazzascala.it -  agosto 2016