Rosario “Venite a casa mia” disse ad un tratto zia Teresa rivolgendosi a
Fiore e a Carla.
Lasciarono solo lo zio Saverio e, una volta usciti dalla camera da
letto, girarono a destra per percorrere pochi metri prima di
attraversare il salone che gli zii avevano in comune con la sorella dopo
la apertura abusiva.
Il salone era riservato ai pranzi ufficiali, quando a Natale si
riunivano con parenti e amici.
Era il locale più luminoso per effetto delle ampie finestre che davano
sulla via Sardegna, e di un balconcino laterale che univa i due
appartamenti.
L’appartamento della zia Teresa non era più piccolo di quello del
fratello: la sala da pranzo dava anch’essa sulla via principale ed era
luminosa al pari del salone citato.
Lo riempivano una credenza in noce, un divano letto, una poltrona antica
e la televisione.
La zia Teresa appena prese posto sulla poltrona fece cenno ai nipoti di
sedersi sul divano.
“Assettatevi”
Quante volte da piccolo Fiore si era seduto su quel divano ad ascoltare
le storie della zia e della nonna Vincenza.
Come Saverio anche loro amavano ricordare la vita vissuta in una Sicilia
antica.
Fiore si ricordava che una volta aveva fatto alla zia questa domanda:
“Ma perché non vuoi bene alla zia Maria?”
Lei non rispose subito. Si vedeva che quella domanda posta ingenuamente
dal bimbo l’aveva infastidita e messa in imbarazzo. Forse contò fino a
dieci prima di rispondere, ma quando lo fece, disse: “Non è esatto dire
che non ci vogliamo bene. E’ difficile per me risponderti perché dovrei
dire certe cose che ora un piccolino come te
non potrebbe capire. Sei piccolino per sapere che... Non capiresti, non
perché non sei intelligente, ma perché non sono io in grado di usare le
parole adatte per farti capire...”
“Ma zia cosa c’è di difficile: uno vuole bene ad una persona perché gli
vuole bene, se non gli vuole bene e perché gli ha fatto qualcosa di
brutto!”
E qui la zia Teresa lo interruppe portando la sua mano sulla bocca del
bambino.
“Una persona non vuole bene ad un’altra persona per tanti motivi: per
antipatia, per gelosia, perché è stupida o perché arrogante e
maleducata... La zia Maria non è nulla di tutto questo... la zia Maria è
bella e buona, e anche... simpatica. Sa cucinare, ama suo marito...”
“E allora perché zia, non capisco...”
“Non puoi capire bambino mio...E’ difficile ora spiegarti certe cose, ma
un giorno te le dirò e tu capirai...”
Prima che la zia Teresa parlasse, a queste cose Fiore ripensò.
Forse era giunto il giorno che la zia parlasse di certe cose, ora che il
fratello non c’era più?
(continua)
piazzascala.it - dicembre 2016