CAPITOLO OTTAVO   
 

Rosario Pesci - Red Boy come ormai lo chiamavano tutti aveva cambiato look.
La sua folta capigliatura rossa aveva conosciuto le forbici del barbiere. Ora i capelli, che erano rimasti sempre ricci, li portava alti un dito ed erano ricoperti di brillantina.
Rosario era andato ad abitare in un appartamento tutto suo dopo che aveva lasciato quello piccolo e umido che gli avevano trovato appena arrivato
Nella nuova casa però ci andava solo per dormire, perché a pranzo era cliente fisso della trattoria “Italia” assieme a tutti gli altri amici, mentre a cena era solito frequentare un pub poco lontano da Mulberry Street gestito da irlandesi e dove si potevano rimorchiare belle e giovani pollastrelle.
E proprio in Mulberry Street conobbe Assunta.
Per via dei suoi contatti con i “bootleggers” (contrabbandieri di liquori) - ebrei ed irlandesi - gli capitava di frequentare un certo circolo almeno due volte alla settimana.
Era una specie di topaia ricavata da una umida cantina che un ebreo, conosciuto sotto il nome di Samuele l’Israelita, teneva aperta per i soli soci e dove spacciava cocaina e oppio.
Rosario frequentava quel posto solo per riscuotere il “pizzo” che Luky Luciano aveva fissato assieme al mafioso Giuseppe Masseria.
Fu dunque una mattina di martedì che “Red Boy "strappò a morte sicura la giovane e bella Assunta mentre un’auto impazzita la stava per travolgere.
Lei stava attraversando la strada quando si volse a vedere un bel ragazzo dai lineamenti perfetti vestito in abiti eleganti.
Per un attimo, incrociandosi, i loro occhi si immersero gli uni dentro gli altri.
E una scintilla scoccò!
Fu proprio in quello stesso istante che Assunta non s’accorse che alla sua destra stava sopraggiungendo, contromano, un’auto a velocità sostenuta. Alla sua guida un vecchio era stato colpito da infarto e aveva perso il controllo.
Fu Rosario con un balzo a prendere la ragazza per i fianchi e a lanciarla sul lato opposto del marciapiede.
L’auto terminò la corsa contro un idrante che esplose lanciando per aria colonne d’acqua che allagarono la strada.
Rosario fissò Assunta e lei guardò Rosario, impolverati e fradici d’acqua.
Guardandosi così bagnati e sporchi risero stringendosi in un abbraccio spontaneo.
Poi fu Rosario a posare le labbra su quelle di lei, e fu amore a prima vista.
Si sposarono e nove mesi dopo nacque Carmine.


(continua)

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piazzascala.it - novembre 2016