Sul comò accanto al Ietto dove giaceva lo zio Saverio c'erano le foto
dei genitori di Fiore: Alfio e Maddalena. Apparivano sorridenti il
giorno del loro matrimonio.
Si erano conosciuti alla festa di compleanno di Lilliana. la seconda
figlia dei Giustolisi, nella cui casa il padre di Fiore era stato ospite
per sei anni.
Allora era stato accolto - appena scappato da Malamore - pur con molto
sospetto e diffidenza.
Alfredo e Giuseppina Giustolisi erano entrambi maestri della scuola
elementare della vicina piazza Sicilia, ed avevano due figlie femmine:
Lilliana di diciotto anni ed Anna Laura di tredici.
Oltre ad avere un'altra bocca da sfamare - erano gli anni successivi
alla seconda guerra mondiale - tenere per casa un ragazzo con due figlie
in età “critica” non era opportuno a quei tempi e per dei siciliani.
Così i coniugi di comune accordo stabilirono che a turno almeno uno di
loro fosse sempre in casa, e che il nuovo arrivato si trovasse nel più
breve tempo possibile un lavoro che lo tenesse occupato per lutto il
giorno.
A “quella cosa” Alfio mai ci aveva pensalo. Aveva altro a cui pensare, e
pertanto dal canto suo i genitori delle due ragazze potevano dormire
sonni tranquilli.
Piuttosto avrebbero dovuto tenere sotto controllo per evitare guai, la
più “picciridda”, Anna Laura che pur tredicenne di cose di sesso
ne sapeva abbastanza, e molto spesso si faceva trovare nuda nel bagno o,
anche, nella spoglia stanza di Alfio.
Ma Alfio era un bravo ragazzo e non fece mai nulla di cui pentirsi.
Fu il “maestro” Alfredo che, sfruttando la conoscenza c l'amicizia del
padre di un suo alunno di quinta, a piazzare il giovane ospite nella
“fabbrichetta” del Mameli.
Tra Maddalena e Alfio fu subito amore fin dal giorno del compleanno di
Lilliana.
Fu lui che vincendo la timidezza ad invitarla a ballare, e da quel
momento non si lasciarono più!
Alfio, spronato da Maddalena, prese a frequentare le scuole serali per
avere una istruzione e ottenere almeno il diploma di scuola media E così
prese a lavorare di giorno: dalle otto di mattina fino alle sci di sera.
Poi, dopo un intervallo di un paio d’ore andava a scuola.
Furono quelli anni difficili e faticosi, ma se voleva sposare Maddalena
“questo aveva a fare!...”
Si sposarono in San Pietro in Sala e dopo nove mesi nacque Fiore.
Era un bambino bellissimo!
Capelli folti, occhi neri come il carbone, vivace e intelligente.
Ma ben presto si dimostrò assai gracile per colpa delle tonsille che in
inverno si infiammavano c costringevano il ragazzo a letto con febbre
altissima.
Quando i genitori morirono in un incidente stradale, il piccolo Fiore fu
preso dal fratello di Maddalena (ndr lo zio Saverio) che il destino
volle abitasse al quarto piano del palazzo di via Sardegna, proprio dove
forfanello aveva vissuto in casa dei Giustolisi (al piano terra).
(continua)
piazzascala.it - settembre 2016