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    CAPITOLO SEDICESIMO   
 

A un tipo come Joe Pesci che aveva occhi e orecchie a N.Y. non poteva sfuggire il fatto che il figlio di Rosario incrociasse i guantoni in una palestra del Bronx.
Mandò una persona di fiducia a verificare se la notizia fosse vera e, soprattutto, se il ragazzo fosse un campioncino come dicevano, o una “scamorza
Quando ebbe il quadro completo affrontò Rosario dicendo:
“Sapevi che tuo figlio è un peso medio niente male? Questo me lo ha detto uno che di pugilato se ne intende”
“Ma che dici Joe, mi vuoi “pigghiaripo u culo? ”
“Ma che “pigghiari po u culo "questo mi è stato detto da persona fidata e questo ti dico”
“Ma ti riferisci al mio Carmine?”
“Perché altri figli hai?”
“No!”
“E allora mi riferisco a tuo figlio Carmine. Lo sapevi che ha già sostenuto tre incontri. Nulla di importante, ma tutti e tre le volte l’avversario l’ha steso, con un gancio così!...” e mimò il colpo al mento di Rosario.
Quando il figlio fece rientro a casa quella sera che era quasi mezzanotte, ad aspettarlo alzati c’erano il padre e la madre.
Carmine inizialmente si stupì di trovare entrambi i genitori ancora in piedi ad attenderlo, poi vedendo che erano scuri in volto, si mise sulla difensiva.
“Ciao” disse prendendo dal frigo la bottiglia di latte dalla quale bevve un lungo sorso.
“Non bere dalla bottiglia che non è educazione” lo rimproverò la madre.
“Scusa, non lo faccio più”
Mi hanno detto alcune cose su di te che ignoravamo io e tua madre”
era il padre che aveva preso la parola “Che cosa vi hanno detto?”
“Che tiri pugni in una palestra”
Il ragazzo da subito non rispose, prendendo tempo per trovare le parole giuste.
“Mi hanno detto anche che hai sostenuto tre incontri e che hai steso gli avversari al tappeto al primo round.”
“Si?”
“Proprio un bel figlio hai” aggiunse a questo punto Rosario rivolgendo la parola alla moglie “Tu pensi di crescere un figlio in onestà e di sapere tutto di lui, e poi scopri che non ne sai una “beata minchia ”! “Rosario non iniziare a dire parolacce!”
“Rosario un corno! Questo qui, tuo figlio, invece di andare a scuola a fare pugni va. E di nascosto anche!”
“Avevo timore che me lo impediste”
“E perché avrei dovuto impedirtelo? Avessi saputo che ti piaceva fare a cazzotti ti avrei indirizzato io a persone del mestiere che hanno allenato fior di campioni come Jake LaMotta tanto per intenderci...” “Ho voluto fare da solo, senza chiedere aiuti agli amici...”
“E già, il campione...”
“Non ancora campione, ma lo diventerò! Voglio fare a modo mio senza l’aiuto tuo e dei tuoi compari per vedere da solo se sono bravo oppure sono una “fetenzia”...e fino ad ora mi sento bravo!”
“Va bene. Ora è tardi e chiudiamo qui il discorso. Ma verrò a vederti al prossimo incontro”
“Ok pà!”


(continua)

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piazzascala.it - ottobre 2017