Così desidero ricordare la Giornata della Donna, con voi tutte e tutti, scrivendo delle donne che sono state curate in tutto il mondo da Medici Senza Frontiere e certo non solo l'8 marzo, una giornata, tante giornate che odorano di mimosa: "Mimosa bella riposa che il sogno ti dona", diceva una certa canzone italiana. Condivido le parole di Elisa Perocchio, infermiera di Medici Senza Frontiere nell’ospedale di Walikale (Repubblica Democratica del Congo): “Le osservo mentre sono sedute sulla panchina ad attendere che finiamo di completare i loro documenti. Hanno ricevuto le vaccinazioni e i medicinali necessari a prevenire le malattie a trasmissione sessuale, incluso l’HIV. Vedo una compostezza e una dignità nei loro occhi che mi sembra impossibile pensare che solo poco prima possano aver vissuto l’inferno. Il mio grazie per voi oggi viene da queste donne per le quali abbiamo potuto fare qualcosa". Elisa è un’infermiera con un’esperienza acquisita in anni di lavoro in ospedale e una formazione specifica in medicina tropicale. È entrata in Medici Senza Frontiere nel 2012, con l’entusiasmo e la dovuta cautela di chi affronta un grande sfida, per provare a cambiare qualcosa nel mondo.Oggi è alla sua terza missione in Repubblica Democratica del Congo, dove si occupa di portare medicine e cure alle persone più lontane dai centri e prive di ogni mezzo, che da sole non riuscirebbero mai a raggiungere un ospedale.“È un lavoro impegnativo. Potrei andare avanti 24 ore su 24 e continuerei a trovare comunque qualcosa da fare. Ogni giorno passo molto tempo su un landcruiser, su strade fangose, scavate dalle piogge dove spesso è impossibile non restare impantanati. Ma è anche un lavoro ricco di soddisfazioni, perché mi permette di curare persone che non avrebbero avuto altre possibilità e mi riporta in ogni momento all’essenziale, all’origine della mia motivazione: aiutare gli altri, sempre e in ogni condizione.”
Elisa il 26 febbraio 2016 ha scritto anche:
"Cari Sostenitori, vi scrivo per dirvi che sono tornata dalla Repubblica Democratica del Congo. Con le lacrime negli occhi ho salutato tutti e ora tiro le somme della mia bellissima esperienza sul terreno. Un’esperienza che mi ha dato davvero molto, mi sento un’Elisa diversa, più arricchita di valori, più cresciuta. Ho imparato tantissime cose, come la delicatezza che ci vuole per relazionarsi con persone che hanno subito un abuso oppure con coloro che non si sono mai sottoposti a dei controlli medici. Sicuramente non è stato tutto facile. Anzi spesso ho avuto grandi difficoltà, momenti difficili che con grinta e forza ho dovuto superare. Momenti difficili che mi sono serviti per affrontare meglio le situazioni e crescere. Ora sono in Italia. E devo raccontarvi una cosa che mi ha fatto davvero commuovere.
Sono passata per l’ufficio di Roma di Medici Senza Frontiere e ho trovato tutte le bellissime cartoline che mi avete spedito a Natale. Per me è stato un momento di gioia perché ho capito ancora una volta di non essere stata sola tutto questo tempo. Voi donatori mi avete sempre dimostrato molto affetto e di questo non smetterò mai di ringraziarvi. Ricevere le vostre cartoline, leggere le vostre meravigliose dediche per me è stato motivo di orgoglio e ha sicuramente rafforzato ancora di più la mia motivazione a fare questo mestiere. Tra poco ripartirò per il Congo. Ovviamente continuerò a scrivervi e a tenervi aggiornati su quello che succede laggiù.Grazie davvero di cuore per il vostro affetto e la vostra sconfinata fiducia.
Un saluto affettuoso Elisa".

Saluto anche io tutte le donne e le invito al coraggio, a parlare, a cercare di essere sempre solidali, a darci una mano, anche due, perchè la strada è sempre in salita ma il cammino comune può renderla più leggera.
Buon 8 marzo, e infinite serene giornate con la gioia in cuore di chi ama e respinge al mittente ogni violenza.
Doriana Goracci


video e foto e altro...su http://www.agoravox.it/8-marzo-2016-Mimosa-Bella-riposa.html

 

 

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piazzascala.it - marzo 2016