Un giorno mi perdonero'
Del male che mi sono fatta
Del male che mi sono fatta fare
E mi stringero' cosi' forte
da non lasciarmi piu'
Emily Dickinson
Trovate
i soldi, voi che rimanete seduti al governo, come se aveste
paura di morire ammazzati e doveste trovare rifugio... non
volete morire.
Ricorda Ministro Boschi quando il 21 ottobre,a Reggio
Calabria per la manifestazione "La Calabria contro la
violenza sulle donne", ha ricordato che le risorse per i
centri antiviolenza ammontano a 31 milioni e saranno
liberati entro fine anno. O sbaglio?
Perche' i 16,5 milioni di euro distribuiti alle Regioni per
i centri sono stati corrisposti solo in piccola percentuale,
mentre i 18 milioni stanziati dalla legge 119 del 2013 per
il 2015-2016 non stati ancora erogati? O sbaglio?
Perche' il giorno 26 novembre non ci date la possibilita' di
usufruire gratuitamente della rete ferroviaria, dei mezzi
pubblici, per raggiungere Roma o le altre citta' dove si
terranno incontri fondamentali di donne? Sapete a cosa
servono i Centri antiviolenza, le case rifugio per donne e
bambini e i fondi connessi che ancora sono bloccati ( 16,5
milioni di euro distribuiti alle Regioni e 18 milioni
stanziati dalla legge 119 del 2013 per il 2015-2016 )?
Offrono assistenza e ospitalita', a donne in difficolta',
vittime di violenza fisica e psicologica,sole o con figli
minori, vittime di violenza fisica e/o psicologica intra o
extra familiare. Offrono un primo contatto, con ascolto e
informazioni su problematiche inerenti alla violenza di
genere ( per via telefonica e/o telematica) Ospitalita'
residenziale per le donne sole o con figli minori a carico,
che necessitano di un alloggio protetto e di sostegno per un
periodo massimo di tre mesi, eventualmente replicabili in
situazioni particolari e debitamente documentate.
Reinserimento sociale tramite un progetto individuale
finalizzato al recupero dell'integrita' psicologica ed alla
ridefinizione di un percorso di vita. Consulenza
professionale specialistica: legale, psicologica, medica:
ricordo in proposito il 1522, numero attivo 24 ore su 24,
tutti i giorni, accessibile gratuitamente, sia da rete fissa
che mobile, disponibile nelle lingue italiano, inglese,
francese, spagnolo e arabo. Tutto questo non potrebbe tenere
unite le Donne, che siedono in Parlamento, almeno una volta
e in cosiderazione di quanto sia urgente la richiesta di
portare a compimento cio' che e' stato promesso ed equivale
a una manciata di superville di qualche super ricco? Prima
del Referendum Costituzionale del 4 dicembre? Dopo avere
firmato la convenzione di Istanbul sulla violenza di genere,
varato una legge con l'intento di tutelare le donne che
doveva essere una delle bandiere di questa legislatura e
previsto con un decreto del 2013 la ripartizione delle
risorse da destinare, lo Stato lascia morire i centri anti
violenza? A novembre 2015 solo per dieci amministrazioni era
possibile consultare la lista delle strutture beneficiarie
dei fondi, di cui solo cinque - Veneto, Piemonte, Sardegna,
Sicilia e Puglia - avevano pubblicato online i nomi di
ciascuna struttura e i fondi ricevuti. O sbaglio? Il tanto
declamato Piano nazionale contro la violenza sulle donne e'
fermo in chissa' quale cassetto di chissa' quale palazzo
romano. Approvato dal consiglio dei ministri, l'8 marzo in
Gazzetta ufficiale e' stato pubblicato un avviso pubblico
della presidenza del Consiglio che prevede lo stanziamento
di 12 milioni di euro per i progetti di sostegno alle donne
vittime di violenza. Ma nessuno degli addetti ai lavori ha
saputo piu' nulla. D'altronde, fino al 10 maggio, giorno di
consegna della delega alle Pari opportunita' alla ministra
Maria Elena Boschi, il governo non aveva neppure un
rappresentante delle questioni di genere. Piu' che altro era
andato avanti per deleghe. Dopo l'omicidio di Sara Di
Pietrantonio, la Boschi e' intervenuta su Facebook ribadendo
- tra le altre cose - che 'il governo ha istituito la
commissione che dovra' valutare i progetti di attuazione del
piano antiviolenza'.O sbaglio? Era il 2012 quando Rashida
Manjoo disse a Ginevra : 'Femmicidio e femminicidio sono
crimini di Stato tollerati dalle pubbliche istituzioni per
incapacita' di prevenire, proteggere e tutelare la vita
delle donne, che vivono diverse forme di discriminazioni e
di violenza durante la loro vita. In Italia, sono stati
fatti sforzi da parte del Governo, attraverso l'adozione di
leggi e politiche, incluso il Piano di Azione Nazionale
contro la violenza ma questi risultati non hanno pero'
portato a una diminuzione di femmicidi o sono stati tradotti
in un miglioramento della condizione di vita delle donne e
delle bambine'. Nel 2012 scrissi Collaboriamo in tutti i
modi a sensibilizzare tutte e tutti e facciamola finita di
riempire le nostre pagine Facebook di infami rappresentanti
della politica che parlano solo di urne e interessi loro.
Intanto nell'urna, ci sono loro, quelle giovani donne, morte
ammazzate.
Questo post lo scrivo in prossimita' del 25 novembre 2016,
Giornata mondiale contro la violenza sulle donne che si
ripete da anni, mi ripeto anche io, ripeto quanto altre voci
di donne hanno scritto e continuo a ripetere: Cosa e' stato
fino ad oggi? Su FB allego decine di foto dal mondo che ho
conservato mano a mano in un anno, sono a disposizione di
tutte e tutti. E' a disposizione anche lo spazio per i
commenti e le iniziative le testimonianze e le proposte.
Trovate i soldi voi, che rimanete sedute al governo, come se
aveste paura di morire ammazzate, e doveste trovare rifugio,
non volete morire. Da ultimo siamo stanche di vedere Amori
Criminali, vorremmo vedere storie di Vita, con epiloghi
positivi, donne che aiutano donne, costruendo nuove storie
d'amore e solidarieta' e tutti gli uomini animati da questo
rispetto e da buona volonta', sono benvenuti.
Doriana Goracci