Considerazioni
post Burian pre Elezioni
E'
il 26 febbraio e fischia il vento gelato di Burian, quando qui a Capranica
antichissimo comune della Tuscia viterbese,non posso mettere neanche un piede
fuori dalla porta, tra neve e ghiaccio, da tormenta siberiana.Ricordo che devo
prenotare al piu' presto una visita urgente specialistica e telefono al Cup
regionale 803333, chissa' se mi rispondono... Ho atteso circa 4 minuti ed espongo
ad una voce giovane maschile quanto mi interessa e mi trova al Policlinico di
Roma per il 6 marzo la visita che mi occorre; chiedo all'operatore dove si trova,
e mi risponde che e' vicino Pomezia c'e' la neve, si si ma lui per fortuna svolge
telelavoro, ci salutiamo.
La mia mente va subito a mia sorella, dipendente del Comune di Roma, abitante a
Capranica da piu' di 10 anni. Scrisse infinite volte per la mobilita' che le
spettava e soprattutto 2 anni fa quando si apri' la "finestra telelavoro", le sue
esigenze: non le hanno mai neanche dato una risposta, sia pure negativa,
dirigenti donne e uomini. Mi chiedo quante persone lavoratrici sono rimaste "malate"
a casa in questi giorni di Burian annunciato, per avverse condizioni che
avrebbero trovato nei trasporti poubblici, compresa la causa sale mancante come
si e' appreso dai telegiornali a Roma: non ci sono piu' i soldi.
Penso ai pendolari e sono diventati tantissimi, che prendono la ferrovia Viterbo
Roma. Parecchi anni fa inventarono pure che si sarebbe fatto l'Aereoporto a
Viterbo, si crearono in effetti delle belle poltrone, certo non sui mezzi
pubblici: non ci sono i soldi.
Questa storica tratta, il diretto Capranica Viterbo, e' stata raccontata persino
da quel delicatissimo e luminoso poeta che era Gianni Rodari: come lui, a me e'
rimasto solo l'orecchio acerbo... I pendolari continuano in questi giorni a
prendere treni che hanno biblici ritardi, nella stazione di Capranica manca
qualunque tipo di possibilita' di pagare il biglietto, sfornita da anni anche di
una macchinetta , non esiste una pensilina per ripararsi dal caldo e dal freddo
figurarsi la pioggia...e parlavano di aereoporto...di ferrovia storica da
ripristinare con Capranica Civitavecchia e Orte. Zero, non ci sono i soldi.
Veniamo alla Cassia, che percorro in questi mesi almeno 2 volte alla settimana
nelle ore pomeridiane e serali: guai a chi ha dolori alla cervicale, guai a chi
ha una macchina e non riesce a scansare centinaia di buche paurose, gli autisti
del Cotral sono capaci di fare miracoli anche in questi giorni che c'e' il
ghiaccio ma non possono fare i miracoli sui mezzi pubblici, camminando su strade
neanche degne di mulattiere del dopoguerra: non ci sono i soldi.
La maggior parte delle fermate anche nel centro di Viterbo sono sprovviste di
pensilina come quella che raccoglie le persone che devono recarsi agli
ambulatori a Piazza Fermi, al Cup regionale alla Questura al palazzo delle tasse
al centro commerciale... non c'e' neanche il cartello della fermata e bisogna
sapere che facendo un centinaio di metri da Porta Romana esiste un intraducibile
orario dove sarebbero esposti gli orari per arrivare all' Ospedale Belcolle, che
di bello ha il nome: non ci sono i soldi.
Chi non ha l'automobile e neanche qualcuno che ti ci porta, come me , e' una
specie di pellegrinaggio di ore, malgrado in auto ci si mettano dalla Cassia 6
minuti per arrivare all' Ospedale,motivo per cui la sottoscritta preferisce una
visita medica a Roma (vedi sopra) piuttosto che nel Belcolle: non ci sono i
soldi.
Quanto accade a Roma oggi, lo so fino ad un certo punto , e' una citta' che ho
lasciato dopo 53 anni, 15 anni fa, e anche all'ora usavo i mezzi pubblici,
lavorando in banca e con sedi diverse, due figli e varie...
Ho voluto solo raccontare una piccola esperienza personale ma la cosa che piu' mi
intristisce e' che quando si chiedono soluzioni per la collettivita', ad esempio
una navetta che colleghi piu' volte al giorno la fermata della stazione di
Capranica al paese che dista 3 km e mezzo..., la risposta e' che non ci sono piu'
soldi. Quest'anno per fortuna, nel mio paese, il sale sembra non mancare...
So che saranno quasi un partito gli astensionisti, io penso che questa
cittadinanza che non si espone con un voto ma critica, abbia dimenticato i
nostri diritti e doveri, compreso quello di organizzare il nostro scontento e
stare col fiato sul collo a chi amministra il nostro Paese: si puo' votare e a
maggior ragione anche se mancano i soldi. Io voto
Dello pane altrui dite pure, io ho detto del mio, che quando lo acquisto e'
sciapo ma regge meglio.
Ne ho scritto perche' ho imparato a mie spese che, passata la Buriana, le parole
volano mentre quelle scritte rimangono e andando avanti con gli anni non vorrei
ripetermi. E non c'e' tempo per rimanere a guardare.
Doriana Goracci - Capranica
video foto e riferimenti su
http://www.agoravox.it/Considerazioni-post-Burian-e-pre.html
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