CELLATICA BORGO ANTICO

L'antico sistema fiscale

 

Poiché qualsiasi istituzione non può funzionare senza risorse, l’imposizione di imposte e tasse è contestuale alla nascita di qualsiasi istituzione politica e amministrativa, sia a livello centrale che locale, e ne costituisce la prima prerogativa. Ciò è accaduto anche per la piccola comunità di Cella- tica. Vi erano tasse che colpivano la produzione di beni quali, ad esempio, quella suH’imbottato che riguardava la produzione vinicola, e dazi sul passaggio delle merci da una comunità all’altra. Vi erano esenzioni determinate a volte da benemerenze o ragioni politiche. In caso di particolari necessità della comunità o delle autorità superiori ne venivano escogitate di nuove: la fantasia dei poteri dominanti non aveva limiti quando era necessario raccogliere risorse dai cittadini per le ragioni più varie. Spesso esse erano indipendenti dalla reale capacità contributiva del soggetto, come il Testatico, che era una tassa fissa a testa.
Vi era poi una sorta di tassazione generale che riguardava coloro che venivano estimati e che dovevano periodicamente sottoporre alle autorità una dichiarazione dei redditi con cadenza quinquennale o decennale, la cosiddetta polizza d’Esti- mo.
Essa era molto importante poiché serviva a determinare l’imposta dovuta la cui sintesi veniva riportata nei registri d’Estimo. Oggi è utile anche per sapere chi erano gli antichi abitanti di un comune, quantomeno quelli soggetti al pagamento delle imposte che venivano appunto ripartite tra i contribuenti sulla base delle sue risultanze. Le polizze d’Estimo contenevano inoltre informazioni sulla composizione ed età dei componenti la famiglia, la professione o l’attività economica esercitata.
Esse erano normalmente redatte su carta e quindi molte non sono pervenute a causa dei danni del tempo. I registri d’Estimo che riportano la loro sintesi erano invece abitualmente redatti, fino al XVI secolo, su supporto membranaceo (pergamena) che può garantire una durata molto più lunga.
Il registro d’Estimo più antico pervenuto ad oggi (pur su supporto cartaceo) è del 1388 e fu redatto, durante la dominazione dei Visconti, seguito dal malatestiano del 1416 e da quelli compilati durante il periodo veneto.
Non tutti gli abitanti di Cellatica erano estimati in paese; chi disponeva di una casa in Brescia preferiva normalmente iscriversi negli Estimi del capoluogo e spesso vi erano in proposito controversie tra la città ed il territorio. Essere estimati nel capoluogo anziché nel territorio comportava vantaggi di ordine fiscale, di fatto si pagavano meno imposte. Era il caso di qualche famiglia eminente di Cellatica.


Cesare Bertulli - Fiorenza Marchesani Tonoli

 

     

 

(continua)

 


 

 

 

 

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piazzascala.it -  novembre 2016