I tempi di conservazione dei documenti - di
Pasqualino Pontesi
Ritagliate
e conservate questo articolo se volete evitare che vi possano
richiedere un pagamento che avete invece già eseguito! Anche se
la nostra vita dipende sempre di più dall’utilizzo di computer,
internet ed informatizzazione degli archivi, vi sono dei
documenti che è sempre meglio custodire. Alcuni, non soggetti ad
obbligo di conservazione, è bene tenerli nei cassetti:
libretto di lavoro, contratto di
locazione, rogito notarile, lettere di assunzione, di
licenziamento ecc. Altri, invece, sono soggetti a termini di
prescrizione, fissati per legge, che variano a seconda della
tipologia del documento e che vanno quindi conservati per
un periodo di tempo variabile, da tre a quindici anni, per
poterli poi esibire in caso di richiesta, ed evitare così di
pagare due volte lo stesso importo con l’aggravante di sanzioni
pecuniarie. Insomma, per non incorrere rischi, serve un po’ di
pazienza e tanto ordine!
Dichiarazione dei redditi: oneri e spese indicati nel
modello Redditi e 730 quali rate del mutuo, spese mediche,
certificazioni varie e modelli F24 devono essere conservati fino
al 31 dicembre del quarto anno successivo a quello in cui è
stata presentata la dichiarazione fiscale. Le ricevute per spese
di ristrutturazione del patrimonio edilizio e sul risparmio
energetico devono invece essere custodite fino al il 31 dicembre
del quinto anno successivo a quello in cui si ha avuto la
detrazione dell’ultima quota del bonus Irpef. Il
contribuente che, ad esempio, avendo sostenuto spese nel 2015,
indicherà l’ultima quota delle dieci previste nel 730/2025,
dovrà conservare l’intera documentazione per 15 anni e quindi
fino al 31 dicembre 2030. Cinque gli anni per le ricevute di Imu
e Tasi. Considerato che i termini per il controllo della
documentazione potrebbero essere prorogati, è bene prolungare di
almeno due anni la conservazione.
Bollette e varie: la ricevuta del bollo auto non va
cestinata prima dei 3 anni. Contravvenzioni e multe vanno
conservate per 5 anni. Se il versamento avviene presso una
rivendita di tabacchi, la ricevuta è rilasciata su carta termica
che potrebbe col tempo sbiadirsi e rendere illeggibile la
stampa. E’ sempre bene quindi fare una fotocopia, non
suscettibile al deterioramento, per poterla poi esibire in caso
di controllo. Un indesiderato effetto dell’introduzione del
canone Rai nelle bollette elettriche è il raddoppio da 5 a 10
anni dei tempi di conservazione delle fatture, con il Fisco che
ha così maggior tempo per scovare eventuali evasori ed esigere
il dovuto. Non solo, la prescrizione può essere bloccata con
l’invio di solleciti di pagamento. Infatti, in tali circostanze,
il termine di prescrizione riparte da zero, ossia ricomincia il
conteggio di 10 anni. La fattura semplice per l’elettricità
continua, invece, ad essere soggetta al termine quinquennale,
analogamente con le bollette di gas, acqua, telefono e nettezza
urbana.<<<<< |