Consulenza fiscale a cura di Pasqualino Pontesi, Dottore commercialista.

Articolo pubblicato su “il Quotidiano del Sud” di domenica 13 agosto 2017
 

Detrazioni per chi paga la badante
 

Da alcuni anni l’Amministrazione finanziaria si è dimostrata sempre più sensibile ed attenta alle problematiche dei soggetti diversamente abili accrescendone nel tempo le agevolazioni. Alle persone con disabilità o ai loro familiari, la normativa tributaria concede dei benefici. E’ il caso degli anziani, con il riconoscimento di una detrazione d’imposta, sulle spese sostenute per le badanti di persone non autosufficienti. L’esempio più ricorrente è quello del figlio che paga la badante del proprio genitore. La detrazione delle spese per gli addetti all’assistenza personale spetta nella misura del 19 per cento su un importo massimo di 2.100 euro, riferito al singolo contribuente, a condizione che il reddito complessivo non ecceda la soglia di 40.000 euro. Lo sconto massimo sarà quindi pari a 399 euro. Per poter utilizzare la detrazione fiscale è necessario che la condizione di non autosufficienza sia dimostrata da apposita certificazione medica. Anche la spesa deve risultare da idonea documentazione. E’ sufficiente una ricevuta nella quale vengono riportati gli estremi anagrafici e il codice fiscale del soggetto che presta l’assistenza, di chi effettua il pagamento e di chi ne riceve le cure, qualora la spesa venga sostenuta in favore di un familiare. Il beneficio non si limita soltanto alle badanti ma si estende pure all’assistenza resa da una casa di riposo, da una cooperativa di servizi o da un’agenzia interinale. Il limite massimo detraibile di 2.100 euro non può essere oltrepassato anche nell’ipotesi in cui più soggetti sostengono la spesa riferita ad uno stesso familiare. In tale circostanza l’importo viene ripartito tra i contribuenti che hanno effettuato la spesa. Vengono considerate non autosufficienti le persone che non sono in grado di assumere alimenti, di espletare le funzioni fisiologiche e provvedere all’igiene personale, di deambulare e di chi necessita di sorveglianza continuativa per demenza senile o disturbi mentali. La non autosufficienza si verifica anche se il soggetto si trova in una sola di queste situazioni. Dell’agevolazione ci si può avvalere anche in caso di inabilità temporanee quali, ad esempio, quelle conseguenti ad un incidente stradale o ad un infortunio. E’ bene precisare che l’incentivo fiscale non esclude l’ulteriore possibilità di portare in diminuzione delle imposte i contributi previdenziali obbligatori versati per gli addetti ai servizi domestici e all’assistenza personale o familiare. In questo caso non si deducono le retribuzioni ma i contributi entro il tetto massimo di spesa di 1.549,37 euro, riportando separatamente i due benefici in sede di compilazione della dichiarazione dei redditi. Se l’assistenza è prestata da personale extracomunitario, si usufruisce del bonus fiscale solo se lo straniero è in regola con la normativa sull’immigrazione.<<<<<

 

 

 

 

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piazzascala.it -agosto 2017