Consulenza fiscale a cura di Pasqualino Pontesi, Dottore commercialista.

Articolo pubblicato su “il Quotidiano del Sud” di domenica 07 maggio 2017

Spese sanitarie ed integratori alimentari
 

E’ interamente detraibile dal 730 e dal modello Redditi la spesa sostenuta per l’acquisto del telefonino da parte delle persone sordomute al fine di scambiare messaggi via display. La spesa rientra tra i sussidi tecnici e informatici rivolti a facilitare l’autosufficienza e l’integrazione dei soggetti diversamente abili. Considerata protesi detraibile anche la parrucca acquistata e utilizzata per superare le difficoltà derivanti dalla caduta dei capelli conseguenti al solo ricorso a trattamenti chemioterapici. Per usufruire dello sconto di imposta, è necessario che l’acquisto serva a correggere un danno estetico conseguente ad una patologia e rappresenti il supporto in una condizione di grave disagio psicologico nelle relazioni di vita quotidiana. Ai fini della detrazione, occorre che la parrucca sia fabbricata e immessa in commercio con la destinazione d’uso di dispositivo medico e, quindi, obbligatoriamente marcata Ce. Detraibile inoltre la spesa per l’acquisto dell’apparecchio misuratore della pressione arteriosa, come pure quella sostenuta per il trasporto di un organo sottoposto a trapianto. Detraibili infine le spese effettuate per l’acquisto di strumenti per la magnoterapia, fasce elastiche con magneti a campo stabile, apparecchiature per fisiokinesiterapia e laserterapia.

Integratori alimentari

E’ sempre più diffuso l’utilizzo degli integratori alimentari e sportivi ai quali vengono attribuiti  capacità complementari e a volte anche sostitutive di quelli dei farmaci. Circostanza che potrebbe far ritenere che le somme sostenute per l’acquisto di tali prodotti possano essere portate in detrazione a titolo di spese sanitarie. L’Agenzia delle Entrate si è però espressa con parere differente. Anche presentando la prescrizione redatta dal medico, gli integratori alimentari non consentono in occasione della compilazione della dichiarazione dei redditi, di ottenere sconti Irpef perché non equiparati ai farmaci, con conseguente esclusione dalla detrazione del 19% riconosciuta esclusivamente alle spese sanitarie. Gli integratori sono commercializzati come prodotti unicamente alimentari e presentati quindi come tali. Il loro uso è finalizzato solo ad un miglioramento degli apporti nutrizionali e la stessa composizione l’inserisce nell’area alimentare. Essi, infatti, non contenendo un principio attivo con documentata azione farmacologica, non rappresentano veri medicinali e sono, di conseguenza, esclusi dall’elenco delle spese detraibili. La loro etichettatura non attribuisce né qualità terapeutiche né capacità di prevenzione o cura delle malattie. Gli integratori alimentari sono considerati alla stregua dei parafarmaci, ovvero di tutti quei prodotti utili nel trattamento di piccoli disturbi o problematiche, ma privi di reali proprietà curative.<<<<<

 

 

 

 

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piazzascala.it - maggio 2017