Consulenza fiscale a cura di Pasqualino Pontesi, Dottore commercialista.

Articolo pubblicato su “il Quotidiano del Sud” di domenica 11 settembre 2016

 

Un taglio all’acconto Irpef


Il contribuente che quest’anno percepisce redditi inferiori a quelli dichiarati nel 2015 oppure oneri detraibili o deducibili di rilevante ammontare, può chiedere di ridurre o azzerare l’importo relativo all’acconto Irpef novembrino riportato nel prospetto di liquidazione del modello 730/2016. Con la dichiarazione fiscale, gli acconti per i redditi 2016 vengono calcolati direttamente in base ai redditi dichiarati per l’annualità precedente e, se dovuti, trattenuti dal sostituto d’imposta sulla busta paga (datore di lavoro) o sul rateo della pensione (ente pensionistico) nel mese di novembre. Dalla dichiarazione dei redditi primaverile ad oggi, alcune situazioni potrebbero essere cambiate e quello che fino a qualche mese fa sembrava dovuto ora, potrebbe, non essere più necessario versarlo. Le situazioni che possono dar luogo ad un minore versamento o addirittura l’azzeramento della seconda rata dell’acconto Irpef possono essere molteplici. E’ il caso, ad esempio, di chi ha venduto un’unità immobiliare, il non dover più dichiarare una locazione, l’interruzione di una collaborazione occasionale o a progetto. E’ possibile ridurre l’acconto Irpef anche per chi ha sostenuto rilevanti spese per oneri deducibili o detraibili quali spese sanitarie, interessi sul mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale, l’assunzione di colf o badante, gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, la realizzazione di opere di ristrutturazione edilizia e così via. Proprio per queste situazioni, non ipotizzabili in sede di compilazione del 730/2016, vi è la possibilità di non voler più versare l’Irpef o di voler corrispondere una rata più leggera. E’, pertanto, necessario simulare una vera e propria dichiarazione dei redditi e rideterminare l’importo della seconda rata d’acconto in base ai redditi che si prevede di conseguire nel 2016. Bisogna, in altri termini, effettuare in anticipo i calcoli della prossima denuncia fiscale. Una operazione non semplice! Per evitare errori è sempre bene rivolgersi ad un professionista. Per effettuare “l’autoriduzione” bisogna presentare una richiesta al proprio datore di lavoro o all’ente pensionistico per informarlo della circostanza. L’istanza, redatta su un semplice foglio di carta, va firmata ed inoltrata entro il 30 settembre. Gli interessati devono manifestare la volontà di pagare l’acconto in misura inferiore a quella stabilita o di non versarlo affatto. Una copia è bene che venga conservata, meglio ancora se accompagnata dalla prova dell’avvenuta consegna. L’istanza, anche se il modello 730/2016 è stato compilato dal Caf, va presentata al solo sostituto d’imposta che ha l’obbligo di accettarla senza sollevare alcuna obiezione. Chi, tuttavia, dovesse eseguire male i calcoli, potrà regolarizzare la propria posizione utilizzando l’istituto tributario del ravvedimento operoso che consente di correggere i propri errori attraverso il versamento di sanzioni ridotte.<<<<<

 

 

 

 

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piazzascala.it - settembre 2016