Consulenza fiscale a cura di Pasqualino Pontesi, Dottore commercialista.

Articolo pubblicato su “il Quotidiano del Sud” di domenica 14 agosto 2016

 

Soggiorno all’estero senza Iva
 

Con l’arrivo del Ferragosto la mente vola verso le tante sospirate vacanze. Chi ha preparato i piani per le ferie estive ha già pensato alle opportunità di risparmio anticipando la prenotazione con un occhio rivolto anche alle eventuali offerte sulla meta prescelta. Ma a tutto questo perché non aggiungere l’ulteriore possibilità di sfruttare gli sconti garantiti dagli acquisti che consentono di ottenere il recupero dell’Iva? Lo shopping, si sa, è un’emozione, una passione dispendiosa, specialmente se si va in vacanza al di fuori dei confini nazionali. Il desiderio di comprare oggetti particolari diventa davvero irrefrenabile, quasi morboso. Chi si reca all’estero approfitta del viaggio per acquistare souvenir sapendo, già a priori, di dover mettere in conto qualche spesa in più. La carta di credito risulta, pertanto, una preziosa e necessaria compagna di viaggio specialmente se si scelgono come meta Paesi extracomunitari. Tuttavia, è sempre bene, portare in viaggio denaro contante anche per far fronte ad imprevisti che potrebbero presentarsi quali, ad esempio, l’esercizio commerciale che non accetta moneta elettronica o la carta di credito che si smagnetizza. Affinché la spesa non diventi però un salasso, è indispensabile sfruttare gli sconti garantiti dagli acquisti “tax free” che consentono di ottenere il recupero dell’Iva. Sono molti i vacanzieri che si recano all’estero spendendo cifre non indifferenti, ma ignorando che è possibile farsi rimborsare l’Iva sfruttando le opportunità offerte dagli acquisti e che consentono di ottenere il recupero dell’Iva, la cui entità varia da una meta all’altra e che in taluni casi può addirittura arrivare fin ad un quarto del valore del bene acquistato. Le spese devono essere sostenute in Paesi extracomunitari pertanto, l’esenzione dal pagamento dell’Iva, non la si potrà pretendere se l’acquisto viene effettuato nei Paesi aderenti all’Unione europea. Il rimborso si può richiedere sull’acquisto di oggetti di elettronica, gioielli, orologi, abbigliamento, pelletteria, argenteria, articoli sportivi, macchine fotografiche, videocamere, telefoni cellulari eccetera. In alcune mete turistiche è anche possibile ottenere rimborsi sui servizi alberghieri e di ristorazione. E’ inoltre indispensabile cautelarsi che il souvenir importato non sia soggetto ad imposizione doganale. E’ appena il caso di rammentare che chi desidera incorniciare i propri viaggi e parte al seguito di tablet, videocamera e macchina fotografica è bene che porti con sé anche la ricevuta d’acquisto o il certificato di garanzia timbrato dal venditore. Caso contrario, tali apparecchiature potrebbero, al ritorno, essere considerate d’importazione. In caso di smarrimento della documentazione è opportuno recarsi, al momento della partenza, presso l’ufficio doganale per sottoscrivere una dichiarazione di possesso da esibire poi al rientro dalle vacanze.<<<<<

 

 

 

 

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piazzascala.it -agosto 2016