Consulenza fiscale a cura di Pasqualino Pontesi, Dottore commercialista.

Articolo pubblicato su “il Quotidiano del Sud” di domenica 24 aprile 2016.
 

Fisco benevolo con gli animali domestici

 

Le fatture e le ricevute fiscali rilasciate dai veterinari che curano animali domestici vanno sempre conservate. Si trasformano, in sede di dichiarazione dei redditi, in giustificativi di spese detraibili con conseguente riduzione dell’Irpef. L’Agenzia delle Entrate ha individuato le varie tipologie di animali “d’affezione e di compagnia”, così denominati dalla legislazione tributaria, per le quali è prevista la detrazione d’imposta del 19% di quanto sostenuto. Il Fisco identifica gli animali accuditi legalmente a scopo di compagnia o per la pratica sportiva indicandoli in gatti, cani, volatili in gabbia e cavalli da corsa con conferma per essi del bonus fiscale relativo alle spese veterinarie sostenute fino all’importo massimo di 387,34 euro con la franchigia, cioè una somma indetraibile, di 129,11 euro. Lo sconto massimo ottenibile è, quindi, di 49 euro, il 19% di 258,23 euro che rappresenta la differenza tra la spesa massima e la franchigia. Nel modello 730 non è riportata la voce “spese veterinarie”, pertanto il contribuente dovrà indicare nel rigo E8 il codice 29 ed il relativo importo. Il limite di spesa di 387,34 euro deve essere riferito alle spese veterinarie complessive sostenute dal soggetto che intende fruire della detrazione a prescindere dal numero di animali posseduti.  Si evidenzia, al riguardo, che la detrazione spetta al soggetto che ha sostenuto la spesa anche se non proprietario dell’animale. Per spese veterinarie si intendono sia quelle relative a prestazioni professionali rese dal medico, sia quelle necessarie per l’acquisto di medicinali specifici per la cura dell’animale. Sono anche detraibili al 19% le spese sostenute dai contribuenti non vedenti per l’acquisto del cane guida. La detrazione dell’intera spesa spetta una sola volta in un periodo di quattro anni, salvo il caso di perdita dell’animale, e può riguardare l’acquisto di un solo cane.  Il bonus fiscale può essere utilizzato, a discrezione del contribuente, in unica soluzione nell’anno di imposta in cui la spesa è stata sostenuta o ripartito in quattro rate annuali di pari importo. Se la detrazione è suddivisa, è necessario indicare nell’apposita casella di rigo E5, oltre all’intero importo anche il numero della rata di cui si deve usufruire. La documentazione è data dalla fattura o ricevuta relativa all’acquisto del cane guida oltre all’autocertificazione attestante che negli ultimi quattro anni non si è beneficiato di altra detrazione per l’acquisto dell’animale. Non possono, invece, essere considerate fiscalmente rilevanti le spese veterinarie sostenute nei seguenti casi: animali utilizzati per attività illecite quali, ad esempio, i pitbull schierati nei combattimenti clandestini; animali di qualsiasi specie allevati o detenuti nell’esercizio di attività agricole o commerciali; animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare e animali detenuti in casa illegalmente in violazione alle norme che disciplinano il commercio internazionale delle specie in via d’estinzione.<<<<<

 

 

 

 

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piazzascala.it - aprile 2016