Da una mail dell'Associazione Amici Comit - Piazza Scala
ho appreso che e' mancato Vittorio Bertellini, che ho
conosciuto una quarantina di anni fa.
Era il 1975 e lavoravo a Biella; ero appena arrivato ai
Servizi di Direzione e collaboravo con un Vicedirettore,
il Dott. Pasquale Dainotto, funzionario siciliano che
ricordo per il suo carattere focoso ed estroverso e la sua fama di "sciupafemmine".
All'improvviso mi venne richiesto se ero disponibile a
partecipare a un "corso di sviluppo" a Taranto: diedi il mio
assenso e qualche settimana dopo ero in Puglia.
Come molti
ricorderanno i corsi si svolgevano in due fasi: le prime due
settimane (abbreviate di solito a 10 giorni...) erano
dedicate allo studio dei prodotti di raccolta e di impiego e
nelle quattro successive venivamo mandati allo sbaraglio a
cercare clienti sulla base di dettagli incompleti e
improvvisati.
L'idea dei corsi era stata del vulcanico Gambardella: quello
di Taranto era gestito da due funzionari della DC, Giuliano
Fiandra e - appunto - Vittorio Bertellini.
A Vittorio toccava soprattutto la fase di istruzione in
quanto conosceva molto bene la Banca e nello stesso tempo
riusciva a gestire gli attriti con i colleghi della filiale
"ospitante" che ci consideravano come sfaticati e
raccomandati.: tuttavia Giuliano era il "capo" e non aveva mancato di
farcelo notare.....
I miei ricordi mi presentano Vittorio come persona
competente professionalmente ma nello stesso tempo schietto, gentile e disponibile. La sua Signora era venuta a trovarlo per
qualche settimana suscitando le ire non troppo nascoste di Fiandra che
non aveva gradito la cosa, nel timore che anche qualcuno di noi
facesse altrettanto (in effetti un "corsista" - mi pare
della filiale di Modena - fece altrettanto).
Data la sua grande disponibilita' ho approfittato piu' volte
della sua compagnia, anche allo scopo di scambiare quattro
chiacchiere, e per questo credo di averlo potuto conoscere
abbastanza a fondo.
Dopo la sua
iscrizione all'associazione Amici Comit - Piazza Scala (marzo
2014: era entrato con una frase perfettamente nel suo stile
"un saluto brianzolo in particolare a chi ama i ricordi")
ci siamo sentiti qualche volta al telefono.
Gli avevo chiesto piu' volte di partecipare alle "pizzate"
milanesi (abitava a Capriano di Briosco) ma aveva sempre declinato
con dispiacere per il suo precario stato di salute.
Penso di aver perso un amico dopo averlo ritrovato. Voglio
porgere un affettuoso saluto alla famiglia: in particolare
al figlio Mauro cui vanno le mie condoglianze.
Alfredo Izeta - Finale Ligure
N.B.: coloro che l'hanno conosciuto possono contattare il figlio Mauro utilizzando il sottostante modulo
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