Anche
facendo di proposito un calcolo sulle imponderabilità fantasiose più
diverse nei loro variegati contesti, mai mi sarei aspettato di
incontrare nell’edicola nella quale compro i giornali, un signore
distinto, elegante nel modo di porsi di fronte alla gente, che abita a
qualche centinaio di metri da una casa di mia moglie, esattamente a
Callibago, frazione di Santa Giustina, in provincia di Belluno.
Non intendo alimentare suspense mediatica ritardando di dire il nome, ma
mi par quanto mai curioso descrivere in primis le modalità con le quali
ho conosciuto questa persona e quindi le sue generalità e professione.
Tempo fa regalai un mio recente libro a titolo “Omnia de Omnibus” al
titolare della predetta edicola, il quale, dopo aver visto la foto della
Banca Commerciale Italiana all’interno di alcune pagine, mi disse di
conoscere un probabile mio collega che, a Milano, esattamente in Piazza
Scala, molto verosimilmente negli anni 70, aveva lavorato con me. La
curiosità fu ovviamente molto grande al punto che l’edicolante, il sig.
Domenico Priore, creò le premesse per farmelo conoscere all’indomani
stesso.
“Mi chiamo Luigi Triches, ero frequentatore degli uffici di Cuccia e di
Mattioli, alla bisogna anche autista di questi due Presidenti, ” – fu la
presentazione.
A queste parole, ciascuno di noi in veste professionale COMIT, a partire
dall’ultimo commesso agli Amministratori Delegati o Direttori Centrali,
sarebbe stato assalito da singolare curiosità volta a sapere qualcosa
all’insegna di qualche potenziale ricordo che, ovvio a dirsi, risveglia
pregressi momenti giovanili che, dato il tanto tempo passato, potrebbero
essere visti con occhi di ....pre- operazione cataratta e cioè un po’
opacizzati, come è stato anche per il sottoscritto.
Il mio interlocutore, penso gratificato quanto me da questo
inimmaginabile incontro, mi dice di aver frequentato per anni gli uffici
di Cuccia e di Mattioli, talvolta anche come autista, personaggi, per
quanto ovvio a dirsi, che sono stati i numeri uno della Banca
Commerciale Italiana.
Umanamente, forse con un po’ di personale narcisismo, mi è scappato di
chiedergli se per caso avesse accompagnato un funzionario
all’inaugurazione di Milano Due (ndr. dove Berlusconi avrebbe in seguito
dato in comodato alcuni appartamenti alle cosiddette Olgettine). La
risposta, per quanto non proprio nitida, fu “mi pare di sì”. Ebbene,
replicai, “quel funzionario ero io, in rappresentanza della Banca
Commerciale Italiana, e lo ricordo talmente bene non solo perché avevo
preso posto sulla “1900 Alfa Romeo 2 +2 ” di Raffaele Mattioli, ma anche
perché durante la cerimonia di inaugurazione mi prese un accidente allo
stomaco, malore che una ventina di anni dopo, per ragioni che il nostro
dott. Alfredo Izeta, scherzosamente tira spesso in ballo, io ho definito
anticipo di “berluscopatia”, patologia successivamente cronicizzata
Detto questo, Luigi Triches ha voluto raccontare ed attualizzare - come
ognuno di noi farebbe – alcuni momenti della sua professione. Al di là
delle sue variegate attività a volte divertenti, come per esempio che, a
fine giornata, nella sua veste di autista Comit, preparava con alcuni
suoi colleghi le… grigliate in un locale sotterraneo della banca al
punto che la puzza di “frittura di trote” entrava attraverso i tubi
della “posta pneumatica” riversandosi negli uffici della Direzione
Centrale determinando lamentele a non finire da parte dei vari
funzionari che non sapevano rendersi conto da dove provenisse, oppure
(all’inizio della professione) dei giri per la consegna della posta alle
varie agenzie di città con… l’Apecar della Piaggio (cosa che al giorno
d’oggi farebbe ancora ridere), o dei campionati Comit di bowling nei
vari paesi europei come Nottingham, Parigi, Dublino, Berlino, Milano
ecc. sotto l’egida del circolo della banca ecc.ecc., realtà tutte di cui
Luigi Triches è sempre stato in…prima linea, vorrei registrare il suo
rapporto diretto con i nostri due ex Presidenti, Enrico Cuccia e
Raffaele Mattioli di cui a titolo.
Il mio interlocutore, ligio al concetto della “privacy”, tra l’altro con
riferimento a persone che non ci sono più, su mia esplicita richiesta
riguardante Enrico Cuccia, mi ha risposto di non averlo mai visto ridere
e che il suo incedere curvo, con le mani dietro la schiena, è sempre
stata la caratteristica di quest’uomo, anche quando lo vedeva passare
davanti casa sua di Via Pattari per andare, attraversando Piazza Scala,
esattamente sotto le arcate del Teatro, nell’attuale piazzetta che oggi
ha preso il nome di questo famoso banchiere. Dunque, mai un sorriso,
anche in 10 ore di lavoro accanto alla sua segretaria che lavorava
sempre a stretto contatto di gomito, nella stessa stanza. Triches ogni
mattina andava da Cuccia a ritirare la posta riservata da portare alla
vicina Comit, a volte con un “uomo di fatica” perché il regolamento di
allora prevedeva che, ove ci fosse stato un pacco di peso superiore ai 7
kili, bisognava essere in due…
Quanto a Raffaele Mattioli, il discorso appariva un po’ diverso, mi ha
detto Triches. Infatti, detto banchiere, al di là della assoluta serietà
professionale, aveva anche voglia di scherzare, di ascoltare
barzellette, tant’è che un giorno, vedendo ridere alcuni “colleghi”
della banca a seguito di una barzelletta, volle sentirla pure lui,
ricambiando con altre.
Commiato con l’intesa - non appena sarà possibile trovare un po’ di
tempo - di rivederci anche per entrare in qualche fatterello
“pruriginoso” che, durante questo primo contatto, per motivi dovuti alla
poca confidenza iniziale con Triches, non è stato possibile sviluppare
più di tanto.
ARNALDO DE PORTI - Feltre (BL)