Fondo Sanitario Integrativo: approvazione del bilancio 2016 e liquidazione della quota differita
Di seguito riportiamo il comunicato ufficiale apparso sul sito del Fondo Sanitario Integrativo:
Nel 2016, liquidate prestazioni sanitarie per 141,1 milioni di euro; dal 30 giugno inizieranno i rimborsi delle differite.
Martedì 27 giugno l'Assemblea dei Delegati del Fondo ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che si è chiuso con un risultato positivo di 10,5 milioni di euro.
Entrambe le gestioni evidenziano risultati positivi: quella degli iscritti in servizio presenta un avanzo di 6,0 milioni di euro e quella degli iscritti in quiescenza un avanzo di 4,5 milioni di euro; risorse economiche che confluiranno nel rispettivo Fondo patrimoniale.
La cosiddetta "quota differita" relativa alle spese sanitarie sostenute nel 2016, stante i risultati sopra indicati, verrà liquidata al 100% per entrambe le gestioni con accredito a partire dal 30 giugno 2017.
Il bilancio al 31 dicembre 2016, completo delle relazioni del Collegio dei Sindaci e della Società di Revisione, può essere consultato nella sezione "Chi Siamo".
Alla luce di quanto sopra appare sempre più arbitraria la
penalizzazione degli iscritti in quiescenza che le c.d. fonti
istitutive continuano a scaricare senza motivo sulle spalle dei
soci più deboli del Fondo Sanitario, i pensionati: dobbiamo
pensare che tale tracotante atteggiamento sia condiviso dalle OO.SS.
centrali per scambiare con la banca favori sugli esodi (altri
2800 più 1100 relativi alle banche venete appena regalate da questo
strano governo a Intesa: ricorda la vicenda dell'acquisizione
della Banca Cattolica del Veneto donata dallo IOR a Bazoli....).
Una svolta in questo senso potrebbe venire dalla recentissima condanna della
Corte d'Appello di Milano che ha recentemente ribadito quanto sancito in
primo grado: l'accordo con il quale le c.d.. fonti istitutive
avevano girato il patrimonio della cessata (e ben funzionante...)
Cassa Sanitaria al nuovo Fondo Sanitario di gruppo è nullo. Non si
tratta di bruscolini ma di ben trenta milioni per i quali i
ricorrenti (sostenuti dall'Anpecomit) avevano formulato
una ragionevole proposta di conciliazione (respinta sdegnosamente da
sindacati e banca, ora nuovamente "bastonati"
sonoramente) basata su
alcuni miglioramenti per il trattamento del personale in quiescenza.
Contiamo molto sulle capacità di negoziazione di Sergio Marini
(uno dei ricorrenti cui formuliamo i nostri più sentiti
ringraziamenti unitamente all'Anpecomit) per raggiungere
finalmente un'intesa su significative concessioni da parte delle
controparti.
piazzascala.it
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