Conoscete tutti la travagliata storia della vendita degli immobili del Fondocomit.
In un'asta di alcuni anni fa i cespiti di proprietà dei soci del Fondo vennero venduti alla Beni Stabili con una plusvalenza superiore ai 600/mln. (quella che ha generato l'insorgere di diatribe legali per il riconoscimento dell'art. 27 27 dello statuto del fondo).
Tuttavia la vendita generò una richiesta di maggiore tassazione da parte dell'Agenzia delle Entrate di ca. 115/mln. (che aveva riscontrato atteggiamenti elusivi) ripartita solidalmente tra venditore ed acquirente. La C.T.R. ribaltò la decisione del primo grado di giudizio e respinse le pretese dell'Agenzia delle Entrate che inoltrò ricorso in Cassazione.
Dopo oltre tre anni di esame (!?) il 18 dicembre la Suprema Corte ha partorito un topolino....
Ecco il comunicato del Fondocomit comparso sul suo sito la vigilia di Natale (già pubblicato dall'UNPComit):

 

Con precedenti comunicati è stata data notizia degli sviluppi del noto contenzioso con l’Agenzia delle Entrate, sorto nel 2009 a seguito di un accertamento nei confronti del Fondo e della società Beni Stabili S.p.A., per maggiori imposte (per Euro 116,4 milioni, oltre interessi) reclamate dall’Erario con riguardo all’operazione di dismissione delle attività immobiliari del Fondo medesimo nell’anno 2006.
L’Agenzia delle Entrate, risultata soccombente in fase d’appello, aveva impugnato la decisione della Commissione Tributaria Regionale della Lombardia dinanzi alla Corte di Cassazione e, essendosi costituiti in giudizio sia il Fondo sia Beni Stabili con controricorso e ricorso incidentale, la causa è stata discussa all’udienza del 20 novembre 2015.
La Suprema Corte, con sentenza depositata in data 18 dicembre 2015, pronunciandosi su una questione pregiudiziale, ha cassato la decisione di secondo grado senza esaminare gli ulteriori motivi della vertenza ed ha rinviato la decisione nel merito ad altra sezione della Commissione Tributaria Regionale della Lombardia. Il Fondo riassumerà naturalmente il giudizio nei termini di legge, ossia al massimo entro sei mesi dal deposito della suddetta sentenza.

 

Tutto ricomincia da capo!!!! A fronte del giudizio il Fondocomit ha appostato a bilancio un accantonamento di ben 180/mln. (quindi coprendo anche la quota che dovrebbe essere di pertinenza della Beni Stabili: perche?) che sembra quindi destinato a rimanere nei conti dell'ente sino alla decisione finale (altri tre/cinque anni) con buona pace di coloro (questa volta anche i soci attivi) contavano su una più rapida decisione della vicenda e su un nuovo riparto parziale.
Pur non disponendo del provvedimento (saremmo curiosi  di conoscere la "questione pregiudiziale) l'evoluzione della causa non sembrerebbe promettere nulla di buono: fra gli incitamenti alla magistratura a decidere non secondo diritto ma basandosi sulla situazione economica del paese e il rinvio ad altra C.T.R. viene da pensare a un possibile ripensamento dei tribunali amministrativi.
Ci riserviamo di riferirvi ulteriori notizie.

 

◊◊◊◊◊◊

 

P.S.: in punto la segnalazione di un nostro lettore ci ha permesso di recuperare la sentenza completa; potete leggerla cliccando sull'icona a sinistra

il testo completo della sentenza (attenzione: file pdf di peso pari a ca. 1.7 mb)

Dal gravame si evince che la sentenza della C.T.R. è stata cassata con rinvio; chi lo desidera può inviare un suo commento utilizzando il sottostante modulo
 

Il tuo nome
Il tuo indirizzo mail
Testo del messaggio
   Form Mail by FormToEmail.com

 

◊◊◊◊◊◊

 

Commenti:

- dicembre 2015 - un collega scrive: la Cassazione ha impiegato tre anni per emettere una sentenza già scritta. Le speranze per arrivare ad una pronuncia favorevole sono - a mio parere - scarse. Occorre mettersi il cuore in pace e sperare che il "gratta e vinci " ci sorrida. Le percentuali di successo,peraltro, sono pari allo 0, 4%.

- dicembre 2015 - altra mail da un altro collega: E' tutto uno schifo! E' evidente che qualcuno "in alto loco" si è mosso per provocare questo ripensamento della S.C.! Qual'è questa fantomatica "questione pregiudiziale" (forse..... pregiudiziale per l'Erario in caso di soccombenza!)? Comunque, prima che decorrano i 10 anni della prescrizione ordinaria, riterrei giusto promuovere azione di responsabilità nei confronti dei membri del CDA che decisero la cessione degli immobili a Beni Stabili!

- dicembre 2015 - altra mail da un altro collega: Piove sempre sul bagnato in particolare quando si tratta del Fondopensioni. Comunque chi doveva decidere ha fatto il Ponzio Pilato. A questo punto la situazione si ingarbuglia e forse ci potra' essere un mini-accoglimento. Speriamo!

- dicembre 2015 - altra mail da un altro collega: ho fatto una breve ricerca sul concetto di elusione e per maggior chiarezza per coloro che non hanno dimestichezza sulle norme fiscali allego una breve nota sul significato di elusione ("Ad esempio, se le aliquote fiscali sulla vendita di un bene immobile sono del 35% e quelle sulla vendita di azioni del 20%, il possessore dell'immobile può conferirlo in una società per azioni al solo scopo di vendere poi le azioni della società proprietaria dell'immobile con fortissimo risparmio fiscale. Qui l'elusione sta nell'utilizzazione dello strumento società per azioni non per svolgere un'attività d'impresa, ma solo per trasferire la proprietà sostanziale dell'immobile, infatti in questo caso l'acquirente delle azioni in realtà ha acquistato l'immobile, ma in questo modo il venditore ha beneficiato di un'aliquota impositiva fortemente ridotta"). Il Fondo ben sapeva a cosa poteva andare incontro pur avendo a disposizione eccellenti fiscalisti. Non vi è bisogno di commenti aspettiamo il " gratta e vinci "

- dicembre 2015 - altra mail da un altro collega: abbiamo capito benissimo tutti quanti che siamo circondati da avvoltoi che vogliono a tutti costi divorarci fino agli ultimi brandelli di carne. I legali tutti sanno poi fin troppo bene fare il loro lavoro: grosse e grasse parcelle alle quali si profila un orizzonte lontanissimo e denso di guadagni. Si battono per dimostrare di voler concludere per poi ...tirare sù le reti e prendere un'immensa quantità di pescato. A quel punto....
LA MIA CONCLUSIONE: FORSE NON PRENDEREMO PIU' NEANCHE MEZZA LIRA.  QUALCHE BRICIOLA PER GLI EREDI? MA LORO NON CI CREDONO DAVVERO!

dicembre 2015 - commenti comparsi su vari siti Facebook
- non ho parole

- io avrei le parole ma temo di essere preso per un villano e quindi mi astengo

- non ho parole. Purtroppo ho la sensazione che ne usciremo con le ossa rotte e purtroppo tantissimi di noi dovranno demandare agli eredi l'incasso di quanto a noi dovuto e che presumibilmente scendere di anno in anno. Sinceramente non so che dire e non so neanche piu a chi dare la colpa di tutto questo. Peccato perche sono, anzi erano soldi nostri e non soldi rubati a chi che sia. Spero di essermi sbagliato e che qualcuno mi dica che non ho capito nulla e che forse avendo mangiato e bevuto un pochino non ero del tutto sano.

- avanti di questo passo e ci seppelliscono tutti! ma almeno non si può fare un riparto parziale tenendo in sospeso i 116 milioni o anche qualcosa in più?

- siamo rimasti tutti senza parole dinnanzi a una simile decisione della Cassazione, che da un po' di tempo non da piu' nulla, ma demanda nuovamente all'appello di una nuova commissione sperando forse in un cambiamento di esito finale? Fino a prova contraria le tasse x una vendita immobiliare le pagano gli acquirenti.

- e' una vergogna tutta italiana.

- tutto già scritto sin dall'inizio dei tempi........

- diciamo molto più semplicemente che l'abbiamo e che lo continuiamo a prendere...... fate un po' voi !

- l'unico commento che può essere fatto si concretizza una considerazione del tutto inutile: la Corte di Cassazione ha impiegato tre anni per emettere una sentenza di dimostra tutta la Sua ignavia, pari a quella della maggior parte delle Istituzioni

- si ma la storia deve avere una fine prima della..... notte dei tempi....

- l'unico commento che può essere fatto si concretizza una considerazione del tutto inutile: la Corte di Cassazione ha impiegato tre anni per emettere una sentenza di dimostra tutta la sua ignavia, pari a quella della maggior parte delle Istituzioni

 

 

 

piazzascala.it - dicembre 2015