Ecco il contenuto di quanto divulgato dal SALLCA CUB Intesasanpaolo
Il Convegno di
Torino ha messo a confronto i vertici degli Enti con gli eletti “non
appartenenti alle fonti istitutive”
Welfare di Gruppo: dati,
criticità e prospettive
E’
stato indubbiamente un successo, sia sul piano organizzativo sia su
quello della ricchezza degli spunti offerti dalla discussione, il
convegno promosso dai nostri rappresentanti negli Enti del Welfare del
Gruppo Intesa Sanpaolo che si è svolto a Torino, il 19 maggio,
nella Sala Aste del Palazzo di Via Monte di Pietà.
Tutti presenti (e ben preparati…) gli ospiti invitati a tenere le
relazioni: da Claudio Graziano (Responsabile dell’Ufficio Welfare
di Intesa Sanpaolo) a Mario Bernardinelli (Direttore del Fondo
Sanitario Integrativo); da Riccardo Botta (Direttore della Cassa
di Previdenza Sanpaolo) a Roberto Conte (Vice Presidente del
nuovo Fondo Pensioni a contribuzione definita del Gruppo ed esponente
della Fisac-Cgil).
Con loro hanno interloquito i “nostri” Paola Cassino, Cinzia
Rey e Giovanni Paolo Gallizio rispettivamente membri dei CdA
del Fondo Sanitario Integrativo, della Cassa di Previdenza Sanpaolo e
del Fondo Pensioni di Gruppo.
Una sessantina i partecipanti al dibattito tra i quali (oltre
ovviamente a numerosi quadri sindacali della Cub-Sallca) esponenti
aziendali e di altre sigle sindacali, addetti ai lavori tra cui alcuni
attuali e passati amministratori degli Enti, pensionati e tante/i
lavoratrici e lavoratori (iscritte/i o meno al nostro sindacato) che
hanno deciso di spendere così una mezza giornata di ferie.
Il primo dato che ci preme sottolineare è proprio questo. Il
Convegno, infatti, è stata una delle rare occasioni (in realtà non ne
ricordiamo altre, di recente…) in cui si è parlato di welfare aziendale
ad alto livello non in appuntamenti istituzionali o sedi riservate
(aziendali e/o sindacali) ma in un luogo e con modalità aperte a
chiunque fosse interessato.
I lavoratori intervenuti hanno così avuto l’opportunità non solo di
sentire in prima persona numeri e progetti che sintetizzano lo stato di
salute e le prospettive del sistema del welfare di gruppo, ma anche di
fare domande o esprimere agli amministratori critiche per questo o quel
malfunzionamento operativo (ed è stato proprio così).
E tutto questo ci sembra molto coerente con alcuni ingredienti
fondamentali dei nostri programmi elettorali con i quali, da sempre,
chiediamo più elevati livelli di trasparenza amministrativa e ci
impegniamo a mantenere legami il più possibile stretti tra eletti ed
elettori.
Anche a questo ha fatto cenno nel suo intervento introduttivo il nostro
segretario nazionale Claudio Bettarello (che ha coordinato i lavori in
qualità di membro dell’assemblea dei delegati del Fondo Sanitario) che
ha voluto ricordare le principali caratteristiche di un’esperienza
collettiva, definita straordinaria, come quella rappresentata dagli
eletti “non appartenenti alle fonti istitutive”.
Una straordinarietà che deriva innanzi tutto dal non avere analogie in
altre aziende/gruppi del settore (e pochi paragoni possibili nell’intero
mondo del lavoro), dalla sua profondità temporale (i primi eletti
nell’assemblea dei delegati del FP SanpaoloIMI sono del 2000) e dal
riconoscimento ottenuto sul campo per la qualità e quantità del
contributo offerto alla gestione degli Enti, pur mantenendo inalterata
la prerogativa essenziale dell’essere “voce fuori dal coro”.
A tale doverosa premessa sono seguite quasi quattro ore d’intensa
discussione sul merito delle questioni che non è evidentemente possibile
sintetizzare in alcun modo se non per titoli.
La relazione introduttiva del Responsabile dell’Ufficio Welfare
di ISP ha fornito la necessaria cornice di riferimento per gli
approfondimenti successivi su previdenza e assistenza sanitaria,
includendo però anche gli altri tasselli del sistema di Welfare di
gruppo quali ALI, i servizi alla persona, la solidarietà (Fondazione
onlus ISP), i progetti per la Mobilità e così via.
Sicuramente interessante anche la presentazione del Direttore del
Fondo Sanitario, in primo luogo per le stime sui dati di Bilancio
2015 e le riflessioni sugli scenari demografici.
E’ seguito l’intervento di Paola che ha puntigliosamente ricordato tutte
le questioni sulle quali il Sallca ha espresso valutazioni anche molto
critiche, sia rispetto alla fase costitutiva del FSI (responsabilità
esclusiva delle “fonti istitutive”), sia sulle problematiche sul tappeto
oggi (“gestione pensionati”, trasparenza, efficienza operativa, …) sulle
quali torneremo presto con un documento specifico. E non sono mancate,
ovviamente, domande dal pubblico sulle più frequenti criticità
riscontrate nella quotidianità del rapporto tra Fondo e iscritte/i.
Lo spazio dedicato alla “vecchia” Cassa di Previdenza Sanpaolo ha
visto il Direttore ricordare con chiarezza i principali dati relativi
all’andamento del patrimonio, ai risultati reddituali ed alla gestione
previdenziale. A Cinzia è spettato il compito di fornire precisazioni
sulle questioni più calde (fidejussione, impatto della riforma Fornero,
opzione donna, flessibilità in uscita…). Ne è seguito un dibattito
ricchissimo di domande ed interventi di grande interesse che ha spaziato
dalla trasformazione istituzionale dell’Ente (nei primi anni novanta)
sino al suo prossimo futuro (con argomenti pro e contro le prospettive,
per ora del tutto ipotetiche, di “zainettizzazione”).
E, infine, il nuovo Fondo Pensioni di Gruppo, per certi aspetti
ancora un oggetto vagamente misterioso, sul quale infatti sono state
numerose le richieste di chiarimento, anche sul delicato tema delle
modalità di “nomina” da parte delle fonti istitutive degli organismi cui
spetta guidare la decisiva e non breve fase di transizione.
Il Vice Presidente ha ripercorso l’iter del processo di unificazione, i
risultati ormai consolidati, le questioni aperte (a partire dalla
definizione dell’asset allocation dei nuovi comparti) fornendo poi un
interessante approfondimento sul tema della finanza sostenibile, a
partire dall’esperienza maturata nel FAPA Intesa. Gian Paolo, oltre a
convenire sulla decisività delle cose “ancora da fare”, ha puntato il
dito su alcune importanti criticità: la necessità di un potenziamento
delle strutture interne a disposizione del Fondo, la crescente
invasività del ruolo delle “fonti istitutive” a scapito dell’autonomia
del CdA, i limiti nei meccanismi di composizione della sua parte
“elettiva” (tra l’altro monosessuata ed agée).
Tanta roba sulla quale ragionare, cosa che il quadro sindacale del
Sallca ha cominciato a fare sin dal pomeriggio (nella seconda, separata,
sessione della giornata svoltasi nella nostra sede di Corso Marconi)
dopo aver ovviamente tracciato un primo bilancio del convegno della
mattinata.
Per l’immediato futuro, dopo le assemblee dei delegati per
l’approvazione dei vari bilanci (fissate a giugno), oltre a quello sul
Fondo Sanitario, come già anticipato, è stata scadenzata anche l’uscita
di un nostro approfondimento sul percorso di unificazione dei fondi
previdenziali a contribuzione definita.
Rispetto alla gestione degli enti del welfare, il compito principale del
nostro sindacato rimane, infatti, quello di mantenere alto il flusso di
informazioni sostanziali (e non di maniera) che arriva alle
lavoratrici ed ai lavoratori, motivando le posizioni da noi sostenute,
denunciando le criticità che si manifestano, dichiarando con la massima
trasparenza cosa riescono e cosa non possono riuscire a fare i nostri
eletti nelle “stanze dei bottoni”.
Cercando poi di raccoglierne contributi e consenso sulle nostre
proposte, per lasciarli meno soli.
C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Intesa Sanpaolo |