Audace colpo dei soliti ignoti: qualcuno ha sottratto la targa-premio del meeting fotografico!
Cliccate sulla miniatura sottostante per scoprirne l'identikit!
 

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L'amico e collega Alfredo Izeta ha avuto la brillante idea di organizzare un concorso di fotografia fra i pensionati ex Comit e gli utenti/frequentatori/affezionati del sito Piazza Scala,  dilettanti artisti di questa ennesima musa.

Vedo che alcuni hanno già preso la palla al balzo o, come si dice anche, il toro per le corna, e il sito è già inondato da decine (forse mentre scrivo sono già centinaia) di vere e proprie opere d'arte con i più vari soggetti, dai monumenti ai tramonti, dalle valli alle montagne, qualche faccia sorridente e altre corrucciate, laghetti, torrenti (senza petrolio al momento).

Io confesso di non avere esperienza in materia.  Possiedo una obsoleta macchinetta digitale che funziona con due pile tipo AA che si scaricano dopo pochi scatti. Non mi tremano ancora le mani ma i pixel della mia macchinetta sono troppo scarsi per ottenere risultati appena passabili.

Mi limito a ritrarre i nipotini (li definisco ancora tutti così, quando non sono nei miei pressi, anche se tre su quattro sono adulti e non mi par  vero).

Le mie figlie, al ritorno da qualche viaggio anche non esotico, inondano spesso il mio computer di fotografie che secondo loro sono molto interessanti: centinaia di pesci colorati, tramonti rosso fuoco, i più minuziosi particolari dei monumenti, capitelli, basamenti, statue, scimmiette, elefantini, interni di case  vinicole, ristoranti cino-giapponesi e messicani, pochissimi selfies che a me sarebbero più graditi, panorami sbiaditi ripresi dal finestrino dell'aereo o dal battello, guide turistiche indonesiane dal largo sorriso di circostanza e sottopagato.

Aspetto di vedere tutte le foto inviate dai colleghi e dagli amici di Piazza Scala ma per pura onestà penso che mi asterrò dal voto, come ho fatto per le trivelle, ma con motivazioni diverse. In quest'ultimo caso ho ritenuto la chiamata al voto del tutto inconsistente e ho pensato che lo scopo vero dei promotori non fossero le poche piattaforme petrolifere ancora produttive di prezioso gas al limite delle 12 miglia dalla costa, ma un tentativo scoperto di dare una spallata (poi fallita) a chi sapete tutti, al costo di 350 milioni di Euro, mentre nel caso del concorso fotografico l'inconsistenza è del tutto mia e per questo chiedo scusa.

Da profano e ignorante di questa musa mi è venuto in mente che forse non sarebbe male, anche in questo caso, indire un referendum vero e proprio, a costo zero però, per scegliere le  fotografie che soggettivamente noi elettori potremmo votare, naturalmente con le stesse tre opzioni: votare si, astenersi, votare no a qualche foto che decisamente non ci piace, le scimmie ad esempio.

Io, come ho detto, probabilmente mi asterrò per pudore, certamente non per dare una spallata all'amico Alfredo del quale apprezzo molto l'attivismo.
 

Giacomo Morandi (Rivergaro)

 

 

 

 

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piazzascala.it - aprile 2016