Audace colpo
dei soliti ignoti: qualcuno ha sottratto la targa-premio del
meeting fotografico!
Cliccate sulla miniatura sottostante per scoprirne l'identikit!
◊ ◊ ◊
◊ ◊ ◊ ◊
L'amico e
collega Alfredo Izeta ha avuto la brillante idea di organizzare
un concorso di fotografia fra i
pensionati ex Comit e gli utenti/frequentatori/affezionati del
sito Piazza Scala, dilettanti artisti di questa ennesima musa.
Vedo che alcuni
hanno già preso la palla al balzo o, come si dice anche, il toro
per le corna, e il sito è già inondato da decine (forse mentre
scrivo sono già centinaia) di vere e proprie opere d'arte con i
più vari soggetti, dai monumenti ai tramonti, dalle valli alle
montagne, qualche faccia sorridente e altre corrucciate,
laghetti, torrenti (senza petrolio al momento).
Io confesso di
non avere esperienza in materia. Possiedo una obsoleta
macchinetta digitale che funziona con due pile tipo AA che si
scaricano dopo pochi scatti. Non mi tremano ancora le mani ma i
pixel della mia macchinetta sono troppo scarsi per ottenere
risultati appena passabili.
Mi limito a
ritrarre i nipotini (li definisco ancora tutti così, quando non
sono nei miei pressi, anche se tre su quattro sono adulti e non
mi par vero).
Le mie figlie,
al ritorno da qualche viaggio anche non esotico, inondano spesso
il mio computer di fotografie che secondo loro sono molto
interessanti: centinaia di pesci colorati, tramonti rosso fuoco,
i più minuziosi particolari dei monumenti, capitelli, basamenti,
statue, scimmiette, elefantini, interni di case vinicole,
ristoranti cino-giapponesi e messicani, pochissimi selfies che a
me sarebbero più graditi, panorami sbiaditi ripresi dal
finestrino dell'aereo o dal battello, guide turistiche
indonesiane dal largo sorriso di circostanza e sottopagato.
Aspetto di
vedere tutte le foto inviate dai colleghi e dagli amici di
Piazza Scala ma per pura onestà penso che mi asterrò dal voto,
come ho fatto per le trivelle, ma con motivazioni diverse. In
quest'ultimo caso ho ritenuto la chiamata al voto del tutto
inconsistente e ho pensato che lo scopo vero dei promotori non
fossero le poche piattaforme petrolifere ancora produttive di
prezioso gas al limite delle 12 miglia dalla costa, ma un
tentativo scoperto di dare una spallata (poi fallita) a chi
sapete tutti, al costo di 350 milioni di Euro, mentre nel caso
del concorso fotografico l'inconsistenza è del tutto mia e per
questo chiedo scusa.
Da profano e
ignorante di questa musa mi è venuto in mente che forse non
sarebbe male, anche in questo caso, indire un referendum vero e
proprio, a costo zero però, per scegliere le fotografie che
soggettivamente noi elettori potremmo votare, naturalmente con
le stesse tre opzioni: votare si, astenersi, votare no a qualche
foto che decisamente non ci piace, le scimmie ad esempio.
Io, come ho
detto, probabilmente mi asterrò per pudore, certamente non per
dare una spallata all'amico Alfredo del quale apprezzo molto
l'attivismo.
Giacomo
Morandi (Rivergaro)
|