Il
CSV ribadisce che
“I voucher? Sono utili per il volontariato”
Mentre proseguono le discussioni a livello nazionale sulla utilità dei Voucher , mi pare interessante segnalare la lettera del Centro servizi di Brescia ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil: nel la quale si afferma che "Persone fragili sul mercato del lavoro per età, lunga disoccupazione e scarsa professionalità hanno potuto, attraverso i voucher, vedere riconosciuta e legalmente coperta la loro condizione di lavoratore seppur temporaneo ed occasionale".
I voucher si stanno rivelando uno strumento importante per il Terzo
settore per realizzare progetti sociali. Secondo
quanto riferito in un recente articolo pubblicato sul sito del CSV a
Brescia con i "Cantieri
solidali", promossi dall'associazione Solidarietà e lavoro e
dal Comune, sono
state coinvolte 160 persone per circa 23 mila ore di lavoro,
tutte pagate con i voucher.
"Si è
trattato di piccoli lavori - spiega Beatrice
Valentini, vice presidente del Centro servizi per il
volontariato (Csv) di Brescia -. Come
tinteggiare le panchine o pulire giardini per alcune ore al giorno.
In questo modo siamo riusciti a dare dignità a persone in difficoltà,
che hanno grossi problemi a inserirsi nel mondo del lavoro".
Il voucher, così utilizzato, permette di trasformare una piccola
mansione, che magari prima veniva pagata con un generico rimborso spese,
in un lavoro. "E
dà un valore concreto a quel che si fa, ossia 10 euro all'ora",
aggiunge la vice Presidente del CSV di Brescia Beatrice Valentini.
Ed è sulla scia di questa e altre esperienze maturate nel terzo settore
di Brescia, che il
Csv ha scritto una lettera aperta ai segretari generali di Cgil, Cisl e
UIl per chiedere che "non
si elimini questo strumento che nel settore dell’associazionismo e del
volontariato si è rivelato di grande utilità, semplicità, legalità".
Il dibattito sulla riforma dei voucher non deve dunque portare a una
loro soppressione.
Nell’articolo si rileva che "Se
la normativa presenta inadeguatezze e manchevolezze, si provveda subito
a correggerla -scrive il Csv di Brescia-. Se
ci sono settori in cui l’uso dei voucher è strutturalmente
incompatibile, se ne vieti l’uso. Se ci sono abusi nell’utilizzo dei
voucher, si facciano controlli rigorosi". I voucher, se
utilizzati correttamente, sono invece uno strumento agile.
Mi pare interessante rilevare le motivazioni di questo motivato ed intelligente intervento che nasce da una esperienza pratica "Vi sono prestazioni lavorative temporanee e occasionali che, con i voucher, sono diventate operativamente gestibili in totale trasparenza. Persone fragili nei confronti del mercato del lavoro per età, lunga disoccupazione e scarsa professionalità hanno potuto, attraverso i voucher, vedere riconosciuto e legalmente coperta la loro condizione di lavoratore seppur temporaneo ed occasionale. In alcune esperienze maturate nel terzo settore, questa è stata la modalità per mantenere un’identità consapevole, per non scivolare nell’inattività e nello sfruttamento del lavoro nero, oppure per riavvicinarsi al lavoro, mostrare le proprie capacità e perseguire con maggior sicurezza l’obiettivo di un lavoro più stabile e duraturo. Insomma, i voucher, se ben regolamentati e correttamente utilizzati, possono continuare a rappresentare uno strumento adeguato per determinate, circoscritte e verificabili occasioni.
Ritengo che tale importante e documentata testimonianza dell’autorevole Centro Servizi Volontariato possa incidere sul dibattito circa la ristrutturazione dei voucher che anche altre categorie economiche ritengono un utile strumento
Giuseppe Bardone - Filosofo del diritto