DENIS MACK SMITH
È morto recentemente Denis Mack Smith, lo storico inglese più noto nel nostro paese per i suoi libri sulla storia d’Italia dal Risorgimento. Aveva 97 anni I suoi volumi e le sue interpretazioni su personaggi e fatti italiani avevano innescato ogni volta reazioni vivaci. . Il curriculum del grande storico, nato a Londra nel 1920, s Mack Sera notevole. Si era laureato a Cambridge con una tesi sul nostro Risorgimento,era membro della British Academy, del Wolfson College di Cambridge, dell’All Souls College di Oxford e dell’American Academy of Arts and Sciences.In Italia lo storico inglese aveva incontrato Benedetto Croce. Fu Croce ad introdurlo nel nostro ambiente culturale. Nel 1959 vide la luce un suo libro che lo mise al centro dell’attenzione, suscitando molte polemiche: la Storia d’Italia, edita da Laterza. Era stato Vito Laterza a convincere Mack Smith a pubblicarla nel nostro paese. Il libro, che Mack Smith aveva scritto pensando a un pubblico inglese, suscitò polemiche e critiche di molti accademici italiani. Fu però un gran successo commerciale: decine di edizioni (l’ultima nel 1997) e oltre 150 mila copie vendute. Il libro fu giudicato troppo divulgativo
IL libro Cavour e Garibaldi nel 1860, uscito in versione originale nel 1954 e in Italia presso Einaudi nel 1958 dimostra una grande simpatia per il generale nizzardo in camicia rossa, descritto come un po’ rozzo, ma straordinariamente coraggioso e sincero nel suo idealismo, mentre rimprovera al conte piemontese, di cui pure riconosce l’intelligenza e l’abilità straordinarie, uno «scaltro opportunismo» che lo faceva apparire "ingannevole".
Lo storico inglese fu critico nei confronti di casa Savoia (I Savoia Re d'Italia, 1990) e in particolare verso Vittorio Emanuele II, la cui figura fu oggetto di una biografia (Vittorio Emanuele II, 1994). Il sovrano che contribuì all'Unità d’Italia, contrariamente allo stereotipo del "re galantuomo" è da lui descritto come un personaggio moralmente discutibile (soprattutto per le numerose avventure extraconiugali) e dilapidatore di denaro pubblico. Anche gli ultimi Borbone furono oggetto di severe critiche da parte di Mack Smith, in quanto responsabili di un «...corrotto dispotismo...» e sostenitori di un sistema feudale nell'intento di costringere il Sud preunitario nell'arretratezza e nell'ignoranza.
Giuseppe Laterza, addolorato per la perdita del grande storico, ne ha difeso la capacità di raccontare la storia con estrema chiarezza: "Mack Smith ha giustamente sempre pensato che la storia sia fatta di circostanze e che per questo debba essere anche aneddotica. Ed è proprio questo che gli fu rimproverato".
Il ventennio fascista fu oggetto di particolare attenzione da parte di Mack Smith, cui si deve una biografia di Mussolini (Mussolini, 1981) e un saggio sui conflitti bellici cui l'Italia aveva preso parte in quegli anni (Le Guerre del Duce, 1992) (A proposito di Mussolini, 2004). Del Duce tratteggiò ossessioni, retorica e narcisismo entrando in polemica con De Felice.
GIUSEPPE BARDONE
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