Il presepe del "Coro Sine Nomine", allestito
presso la Chiesa dei Neri (fine XVII secolo) in via Colombo a Finale Ligure
è da anni sede di uno splendido presepe preparato dalle coriste del "Sine
Nomine" con l'intervento maschile solo per lavori di elettricista e
muratore.
Riportiamo testualmente quanto risulta dal sito:
Si tratta di un presepe tradizionale, con statuine in cotto, alcune delle quali dipinte a mano, interamente realizzato da alcune coriste del Coro.
Quest’anno l’allestimento è più grande e l’ambientazione è stata totalmente cambiata: Potrete vedere le caratteristiche del territorio finalese, con il borgo marino e il tipico entroterra, caratterizzato da anfratti, borghi e orti. La cura dei dettagli, la fedele riproduzione dei particolari, i giochi di luce e i movimenti d’acqua rendono il tutto particolarmente suggestivo.
Il nostro presepe ha vinto:
1' PREMIO EX AEQUO CONCORSO DIOCESANO PRESEPI CATEGORIA COMUNITA'- NATALE 2012- 1' EDIZIONE
Si tratta di un presepe tradizionale, con statuine in cotto, alcune delle quali dipinte a mano, interamente realizzato da alcune coriste del Coro.
Quest’anno l’allestimento è più grande e l’ambientazione è stata totalmente cambiata: Potrete vedere le caratteristiche del territorio finalese, con il borgo marino e il tipico entroterra, caratterizzato da anfratti, borghi e orti. La cura dei dettagli, la fedele riproduzione dei particolari, i giochi di luce e i movimenti d’acqua rendono il tutto particolarmente suggestivo.
Come scrivono le
coriste, il presepe è una fedele riproduzione del territorio di Finale
Ligure con un tuffo nella preistoria (la grotta di Betlemme è l'Arma
delle Manie, con testimonianze di decine di migliaia di anni fa) e nella
storia più recente: il Marchesato del Carretto (XII-XVII secolo) è
rappresentato da Castel Gavone (XII secolo) e da Finalborgo, capitale
marittima del Marchesato, sulle colline sopra Varigotti (con i suoi
tipici borghi saraceni) vediamo la Chiesa di San Lorenzo (X secolo),
mentre qua e là ecco gli antichi mestieri (i pescatori che tirano il "burzì,
il fornaio, i venditori di frutta).
Insomma, parlarne non rende del tutto l'idea: lascio quindi la parola
alle fotografie (che purtroppo non sono un gran che, nonostante la
sistemazione operata con professionalità dall'amico Franco Barberis di
Torino: ho un conto aperto da qualche anno con il presepe e spero di poterlo saldare
prima della sua chiusura con un'attrezzatura più completa per cercare di
ovviare alla scarsissima luce dell'ambiente senza utilizzare il flash
che appiattirebbe troppo il manufatto).
Cliccate sulle miniature per visualizzarle
ingrandite.
Alfredo Izeta
piazzascala.it - natale 2015