PIERLUIGI DA PALESTRINA

Dal Notiziario 130 - Dicembre 1987

di Giuseppe Bardone

Da "Incontri musicali" di Giuseppe Bardone (Milano 1998)

La ricorrenza delle feste natalizie induce a parlare di Pierluigi da Palestrina, uno dei piu' grandi compositori di musica sacra.
Nato verso il 1525 appunto a Palestrina, gia' nel 1551 (quando aveva soltanto ventisei anni) il giovane divenne maestro della Cappella Giulia di S. Pietro a Roma ed occupo' successivamente importanti incarichi musicali nella stessa citta', sempre circondato dalla stima dei contemporanei. Alla morte, avvenuta nel 1594, fu sepolto in S. Pietro e sul sepolcro fu ricordato come <princeps musicae>.
La produzione del Palestrina riguarda in massima parte il genere vocale sacro da 3 a 12 voci ed e' composta da oltre 100 Messe, 500 mottetti, 42 madrigali spirituali ed altre numerose opere. In essa la fresca vena melodica che caratterizza la musica italiana viene elaborata dalla severa scienza contrappuntistica francofiamminga che accentua la naturale bellezza del canto.
Le composizioni del Palestrina sono ancora partecipi di quell'aura mitica, nata loro d'attorno durante il periodo romantico, quando si volle affermare che egli avrebbe salvato la musica dalle tentazioni abolizioniste del Concilio di Trento. E' certo comunque che le sue opere, specie la famosa <Missa Papae Marcelli>, si presentano nella loro struttura come una piena ed efficace applicazione delle direttive musicali impartite dal Concilio tridentino, sia perche' bandiscono rigorosamente i temi delle cantate amorose (che pure erano adottati di frequente nelle composizioni sacre del tempo), sia perche' rappresentano un riuscito punto d'incontro tra parole e musica, fra esigenze della melodia e valori ritmici e spirituali dei testi sacri. Le scelte contrappuntistiche di Palestrina hanno avuto il pregio di rendere nuovamente chiare le parole dei testi, e la sua sensibilita' artistica e religiosa ha creato un'atmosfera giustamente definita, da uno studioso della sua arte, < senza tempo ne' eta'>. Le composizioni del Palestrina costituiscono ancora oggi un ambito ed impegnativo banco di prova per i complessi polifonici intemazionali dotati di grandi capacita' tecniche ed espressive.
Sul piano discografico numerose sono le incisioni della celebre <Missa Papae Marcelli>, capolavoro di ricchezza cromatica ed espressivita'. Tra le piu' notevoli di tali incisioni ricorderemo quella effettuata dal Coro della Cappella Sistina diretto dal maestro Bartolucd nel 1962, la registrazione dei Regensbuiger Domspatzen diretti da Georg Ratzinger nel 1986 e quella del Gioir of Westminster Abbey diretto da Simon Preston nel 1986.