PIERLUIGI DA PALESTRINA
Dal Notiziario 130 - Dicembre 1987
di Giuseppe Bardone
La ricorrenza delle feste natalizie induce a parlare
di Pierluigi da Palestrina, uno dei piu' grandi
compositori di musica sacra.
Nato verso il 1525 appunto a Palestrina, gia' nel 1551 (quando
aveva soltanto ventisei anni) il giovane divenne maestro
della Cappella Giulia di S. Pietro a Roma ed occupo'
successivamente importanti incarichi musicali nella
stessa citta', sempre circondato dalla stima dei
contemporanei. Alla morte, avvenuta nel 1594, fu sepolto
in S. Pietro e sul sepolcro fu ricordato come <princeps
musicae>.
La produzione del Palestrina riguarda in massima parte
il genere vocale sacro da 3 a 12 voci ed e' composta da
oltre 100 Messe, 500 mottetti, 42 madrigali spirituali
ed altre numerose opere. In essa la fresca vena melodica
che caratterizza la musica italiana viene elaborata
dalla severa scienza contrappuntistica francofiamminga
che accentua la naturale bellezza del canto.
Le composizioni del Palestrina sono ancora partecipi di
quell'aura mitica, nata loro d'attorno durante il
periodo romantico, quando si volle affermare che egli
avrebbe salvato la musica dalle tentazioni abolizioniste
del Concilio di Trento. E' certo comunque che le sue
opere, specie la famosa <Missa Papae Marcelli>, si
presentano nella loro struttura come una piena ed
efficace applicazione delle direttive musicali impartite
dal Concilio tridentino, sia perche' bandiscono
rigorosamente i temi delle cantate amorose (che pure
erano adottati di frequente nelle composizioni sacre del
tempo), sia perche' rappresentano un riuscito punto
d'incontro tra parole e musica, fra esigenze della
melodia e valori ritmici e spirituali dei testi sacri.
Le scelte contrappuntistiche di Palestrina hanno avuto
il pregio di rendere nuovamente chiare le parole dei
testi, e la sua sensibilita' artistica e religiosa ha
creato un'atmosfera giustamente definita, da uno
studioso della sua arte, < senza tempo ne' eta'>. Le
composizioni del Palestrina costituiscono ancora oggi un
ambito ed impegnativo banco di prova per i complessi
polifonici intemazionali dotati di grandi capacita'
tecniche ed espressive.
Sul piano discografico numerose sono le incisioni della
celebre <Missa Papae Marcelli>, capolavoro di ricchezza
cromatica ed espressivita'. Tra le piu' notevoli di tali
incisioni ricorderemo quella effettuata dal Coro della
Cappella Sistina diretto dal maestro Bartolucd nel 1962,
la registrazione dei Regensbuiger Domspatzen diretti da
Georg Ratzinger nel 1986 e quella del Gioir of
Westminster Abbey diretto da Simon Preston nel 1986.