Inedita
ed originale la Mostra allestita da Banca
Carime nella sede dell’Agenzia Centrale di Bari a fine febbraio.
Inedita ed originale, infatti, la presenza, nel salone di una
banca, di una esposizione di “marionette”. Oggetto
dell’esposizione intitolata “Il tesoro riscoperto” sono
state le “Marionette di Canosa” appartenenti alla
famiglia Dell’Aquila - Taccardi, un prezioso patrimonio, unica
testimonianza della tradizione marionettistica pugliese.
Organizzata da Banca Carime in collaborazione con il
Granteatrino Casa di Pulcinella e l’Associazione
Dell’Aquila -Taccardi, la manifestazione fa parte di tutta
una serie di iniziative socio culturali con cui la Banca si apre
al territorio per salvaguardare e valorizzare il suo patrimonio
culturale.
La mostra, durata circa un mese, ha dedicato una intera giornata
ai ragazzi con visite guidate, letture animate e laboratori, al
fine di avvicinare i giovani al suggestivo mondo del “teatro di
figura”, un’arte teatrale che rischia, in mancanza di adeguati
interventi e sostegni, di cadere nell’oblio.
Il
fascino dei preziosi pupi, l’abilità di manovratori e di oratori
che danno loro vita e voce, le emozionanti storie rappresentate
ed i valori eroici, morali e umani dei personaggi interpretati,
danno a questa antica arte un valore culturale e sociale che va
recuperato e offerto soprattutto alle nuove generazioni. Va
ricordato che l’Opera dei Pupi è stata inserita dall’UNESCO, nel
2008, tra i “Patrimoni Orali e Immateriali dell’Umanità”.
Ci congratuliamo, quindi, con il Direttore Generale di UBI Banca
Carime Raffaele Avantaggiato, con il Direttore dell’Agenzia
Centrale di Bari Francesco Di Benedetto, con il Direttore
artistico del Granteatrino Casa di Pulcinella Paolo Comentale e
con Giuseppe Taccardi, erede della famiglia Dell’Aquila -
Taccardi che ha messo a disposizione questo tesoro, per il
successo di questa iniziativa che è stata accolta con molto
entusiasmo e consenso da quanti l’hanno visitata, segno del
costante impegno di UBI Banca Carime nel sostenere progetti di
innegabile valore sociale e culturale sul territorio in cui
Andrea Dolce (Bari) |