Gli studi genealogici conoscono un periodo di crescente successo; in alcuni
paesi europei molte persone si dedicano a tale tipo di indagine. Ho
constatato personalmente durante la ricerca genealogica sul ramo francese
della mia famiglia che in molte città della Francia esistono delle
associazioni finalizzate alla raccolta di dati genealogici e che glia
archivi storici parrocchiali successivi al Concilio di Trento sono stati
trasferiti in su supporti elettronici e trasferiti in centri pubblici aperti
a tutti per agevolare tali tipi di ricerche.
In Italia esistono interessanti riviste specializzate su tale problema
seguite dai cultori della materia
E’ uscito recentemente un volume dedicato alla storia di una famiglia
bresciana dal 1280 ai giorni nostri e basata su documenti reperiti ed
esaminati a Brescia riportati in un Sommario che elenca ca scrupolosamente
tutte le fonti ai quali aggiunge anche i ricordi familiari per le ultime
generazioni.
Cesare Bertulli, laureato in Economia e Commercio è funzionario in pensione
della Banca Commerciale Italiana , ha sempre coltivato gli studi storici e
filosofici.Il suo volume raccoglie gli studi di oltre10 10 anni e partendo
dalla presente generazione giunge agli antenati vissuti in epoca medievale .Bertulli
rileva che dalla seconda metà del Quattrocento le fonti archivistiche
diventano decisamente più abbondanti e consentono,oltre che di tracciare
qualche profilo,anche di conoscere alcuni movimenti della famiglia Bertulli
e della sua diaspora nella seconda metà dell’Ottocento quando il fenomeno
migratorio ha visto il trasferimento di un suo ramo in Argentina e Brasile.
La ricerca di Bertulli riguarda prevalentemente l’area di Brescia e gli
ascendenti dell’Autore stesso ed è corredata dalla bella e ricca
riproduzione di numerose fotografie dei componenti del casato italiano e dei
rami argentino e brasiliano. Il volume lascia aperto un interrogativo sulla
presenza della famiglia Bertulli in Italia Centrale a Fano ed a Pesaro, che
potrebbe essere oggetto di ulteriori investigazioni basate anche sulle
ipotesi formulate nel testo e ancora da verificare
Il volume esamina dapprima l’origine della famiglia Bertulli , la storia del
“Borgo Bertulli” a Travagliato e analizza poi la storia dei Bertulli di
Brescia, Venezia, Montichiari , del Friuli, d’Argentina e Brasile(questi
rami sono i discendenti da Adamo Bertulli). L’Autore approfondisce anche (pp
66-67) le professioni esercitate dai Bertulli che sono le più varie , sia
professioni liberali (giuristi, medici ed insegnanti) sia
artigianali(conciatori, osti e fornai) sia militari (bombardieri e volontari
delle galere della Serenissima); lo scrittore rileva che a Bresciai suoi
antenati nel secolo XVII esercitarono l’arte di fabbricare archibugi e le
generazioni più recenti lavorarono nel settore delle industrie della
armeria. Vi sono inoltre nella famiglia numerosi religiosi sia a Brescia che
in provincia fin dai primi anni del Cinquecento.
L’Autore ha anche inserito nel libro due interessanti biografie dedicate
allo zio Padre Cesare Bertulli ed alla nonna la maestra Carla Duina Vedova
Bertulli, che, con il marito lui pure insegnante, ha educato tre generazioni
di giovani di Cellatica.
Interessante è a mio parere la lunga biografia di Padre Cesare Bertulli
(1917-1976). L’Autore dedica allo zio un affettuoso ricordo da pagina 166 a
pagina 182.
Cesare, dopo gli studi secondari, chiese di essere ammesso tra i Padri
Bianchi e ne ricevette l’abito in Algeri nel 1938. Fu ordinato sacerdote nel
1940 e continuò gli studi a Roma a causa della guerra. Nel 1945, dietro
insistente richiesta del vescovo di Beira, andò in Mozambico a Manga
(località nei sobborghi di Beira) dove trascorse la quasi totalità della
vita missionaria e divenne dal 1968 superiore regionale dei Padri Bianchi in
Mozambico A Manga costruì una chiesa ed avviò numerose iniziative sportive e
sociali. L’aggravarsi della situazione nella colonia portoghese ed i
contrasti tra i Portoghesi ed i Mozambicani determinarono nel 1971
l’espulsione di tutti i Padri Bianchi ed il loro ritorno in Italia dopo dure
battaglie con il regime coloniale. Padre Cesare ebbe in Italia numerosi
contatti con la diplomazia europea della santa Sede e con l’ONU per
difendere la causa del FRELIMO (movimento di liberazione del Mozambico)e
scrisse numerosi articoli su Africa e varie riviste,nel 1975 il Mozambico
divenne indipendente e Padre Cesare fu invitato (unico sacerdote ospite del
governo) alle celebrazioni dal Presidente Samora Machel che , dopo la morte
del religioso a Roma nel 1976, venne a Cellatica a rendere omaggio alla
tomba del Padre ed inaugurare la nuova via che era stata dedicata a suo
ricordo
GIUSEPPE BARDONE - 20.6.2016
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piazzascala.it - giugno 2016