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Da "duemila e piu'" Anno XV, Numero 134, 20 aprile 2018; a cura del collega Carmelo Profeta
Su un periodico, ricevuto mensilmente in abbonamento, sono di recente apparsi alcuni articoli
concernenti delle "curiosita'", quali le piu' importanti invenzioni del Medioevo.
Una di tali invenzioni e' la lettera di credito, la cui origine e' in appresso narrata
.
 

 

LE BANCHE

Le prime manifestazioni di quella che noi chiamiamo banca (da banco, tavolo dietro al quale sedeva il campsor  o cambiavalute) sono attestate fin dall'antichita' presso gli Assiri e i Babilonesi, i Cartaginesi e i Fenici in ragione della loro fiorente attivita' commerciale.
L'attivita' creditizia era esercitata regolarmente anche in Grecia e a Roma, dove agivano banchieri il cui operato era controllato e regolamentato.
Sarebbe comunque imprudente ritenere che le tecniche e soprattutto l'importanza economica e politica dei banchieri greco-romani avessero raggiunto quelle dei loro colleghi medievali.
Con l'interruzione dei traffici e il rarefarsi dell'attivita' commerciale determinatisi dopo la caduta dell'Impero Romano (V sec. d.C), anche l'attivita' bancaria declino'.
D'altro canto l'attivita' creditizia era lungi dall'essere conciliabile con i principi dell'etica cristiana ferma a condannare l'usura - l'abominevole guadagno! - in quanto prestare denaro ricevendo in cambio un interesse avrebbe significato speculare sul tempo che  appartiene solo a Dio. L'espansione del commercio in atto dal XII secolo rese necessaria la ripresa dell'attivita' creditizia. La banca medievale era costituita da grandi compagnie mercantili che univano all'esercizio diretto dei commerci un'attivita' di tipo bancario consistente in anticipazione di denaro, accettazione di depositi e via dicendo. Poiche' la morale medievale proibiva il mutuo ad interesse (Mutuum date nihil inde sperantes = Prestate, senza nulla sperare - Luca 6, 35), tali compagnie agivano facendo ricorso al cambio tramite lettera (lettera di cambio o cambiale).
L'operazione consisteva nel farsi anticipare fondi in una piazza e nel rimborsarli in un'altra. La differenza dei cambi costituiva l'interesse. Se questo era un modo attraverso il quale le grandi imprese potevano  sopperire alla mancanza di liquidita', al piccolo prestito rispondevano, invece, i prestatori ebrei, che non erano vincolati dal divieto canonico di prestare ad usura ( condannata  come "ignominiosa" dal Concilio Laterano II del 1139; il divieto di praticarla fu poi ribadito in concili successivi). I francescani Bernardino da Feltre e Barnaba da Terni, nell'intento di porre rimedio a tanti episodi di indigenza improvvisa, da una parte, e di sottrarre la gestione del credito dalle mani degli ebrei prestatori ed usurai, dall'altra, furono i fautori di una nuova istituzione, il Monte di Pieta' (il primo fu fondato a Perugia nel 1462). Essi sollecitarono quanti  fossero abbastanza agiati e avessero una certa disponibilita' economica a privarsi di una parte di ricchezza, per costituire con tali oblazioni un "monte", cioe' un mucchio di denaro, al quale avrebbero potuto attingere tutti coloro che ne avessero fatto richiesta. La liquidita' dei Monti di Pieta' era alimentata anche attraverso i lasciti testamentari  di privati cittadini e somme disposte dai Comuni.
Tra tutte, il Banco de' Medici fu la piu' grande e famosa banca d'Europa nel corso del XV secolo. Oltre che a Firenze ebbe filiali a Roma, Napoli, Milano, Ancona, Bruges, Avignone, Lione e Londra. Esso si trovo' ad un certo punto della sua storia a gestire gran parte delle finanze del mondo (presto' denaro al re d'Inghilterra Edoardo IV; e fu custode delle finanze papali). I Medici non furono soltanto banchieri, ma anche degli innovatori nel campo della contabilita': ad essi si deve, infatti, l'introduzione e l'uso sistematico della partita doppia, le cui prime attestazioni  sono della fine del Duecento in ambito fiorentino. La partita doppia e' un metodo di scrittura contabile consistente nel registrare una partita (cioe' un'operazione) simultaneamente in un conto economico e in un conto patrimoniale, dove ad ogni partita in dare corrisponde una partita in avere e viceversa. L'utilizzo della partita doppia rendeva, e rende, immediatamente visibile la situazione patrimoniale ed economica di un'azienda.

Come funzionava  una lettera di credito

Un banchiere che operava in una piazza commerciale prestava una somma di denaro in moneta del luogo ad un mercante (operazione di credito), che si impegnava a rimborsarlo a scadenza in un altro luogo e con un'altra valuta (operazione di cambio). Quest'ultimo mandava una lettera a un suo socio corrispondente che si trovava su un'altra piazza, con l'ordine di restituire la somma nella moneta li' in uso ad un rappresentante del banchiere in quella citta'. Il banchiere, quindi, attraverso le sue filiali all'estero, percepiva un interesse sul prestito che veniva dissimulato dalle manipolazioni del tasso di cambio tra le monete. Il cambio era, ovviamente, sempre a vantaggio del prestatore.


 


 

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