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Il calendario a volte gioca degli scherzi e questo 2017 si presta a ricordare a vario titolo ben tre preti, nel cinquantesimo e nel venticinquesimo dalla loro scomparsa.
Si tratta di don Lorenzo Milani (morto nel 1967 a soli 44 anni), padre Davide Turoldo e di padre Ernesto Balducci (questi ultimi entrambi scomparsi nel 1992).
Del primo ne ho tratteggiato la sua figura e il suo insegnamento in un precedente articolo e la visita a Barbiana sulla sua tomba da parte di papa Bergoglio nello scorso giugno (unitamente a quella di don Primo Mazzolari) ha costituito una svolta di primaria importanza nel riconoscimento di questi due sacerdoti che in vita non ebbero facili rapporti con le gerarchie ecclesiastiche del tempo.
Adesso vorrei ricordare un altro fiorentino, ovvero Ernesto Balducci, teologo e fondatore della rivista “Testimonianze”.
A pieno titolo egli si inserisce nel periodo “aureo” vissuto dalla città di Firenze negli anni “60, avviato a livello ecclesiale dal cardinal Elia Dalla Costa e proseguito con personaggi quali don Giulio Facibeni, don Lorenzo Milani, don Enzo Mazzi e lo stesso Balducci.
Dobbiamo anche ricordare che in quegli anni il sindaco della città toscana era un’altra figura illuminata del mondo cattolico, ovvero Giorgio La Pira, testimone di gesti di riconciliazione e di superamento delle barriere ideologiche allora esistenti e che fecero scalpore.
Padre Balducci, a differenza di don Milani che proveniva da una famiglia agiata e di fede ebrea di parte materna, era nato nel 1922 a Santa Fiora, un paese di minatori del Monte Amiata e, dopo aver abbracciato l’ordine degli Scolopi, venne ordinato sacerdote nel 1944.
Iniziò ad operare a Firenze, allacciando rapporti con i cattolici progressisti di allora, fra i quali spiccava Giorgio La Pira. Abbracciò cause spinose, come la difesa dell’obiezione di coscienza fino a subire un allontanamento dalla città toscana. Questo, peraltro, gli consentì di seguire da vicino le vicende del Concilio Vaticano Secondo, avviato da Papa Roncalli (Giovanni XXIII) e concluso da Papa Montini (Paolo IV). Grazie all’intervento di quest’ultimo, nel 1965 riuscì a tornare alla sua Firenze e a continuare nel lavoro culturale e di impegno sociale, elaborato in gran parte con la rivista “Testimonianze”, fondata nel 1958 e tutt’ora esistente.
I suoi anni furono spesi per il pacifismo e nella lotta per il disarmo (“Se vuoi la pace prepara la pace”), nel dialogo interculturale.
Nel 1992, a seguito dei postumi di un grave incidente stradale, è scomparso all’età di 69 anni.
Ancor oggi la sua rivista trimestrale è un punto di riferimento per il mondo cattolico che vuole la pace, l’ecumenismo e una Chiesa sempre vicina agli ultimi.