Antonio De Rosa esprime
le sue valutazioni sull'iniziativa adottata nell'ottobre
scorso dal "Gruppo Esodati Intesasanpaolo su Facebook"
nei confronti del FSI.
Dallo scritto emerge una certa amarezza per il comportamento
dei colleghi, sempre pronti a "mugugnare" e lamentarsi ma
poco propensi, secondo una logica tutta italiana, a
partecipare alle iniziative dirette a cercare di modificare
le normative vigenti (quasi sicuramente per paura di
ritorsioni, quasi che far valere i propri diritti sia un
peccato mortale: questo vale purtroppo non solo per il Fondo
Sanitario Integrativo!). Premesso che quanto scrive è quasi tutto condivisibile, ci soffermiamo solo sul fantomatico studio attuariale e sulle sue nere previsioni: ma chi l'ha mai visto! Possibile che le Fonti Istitutive si ostinino a tenerlo segreto, salvo che da un esame dei dati non risulti che sia palesemente taroccato! Da parte nostra se qualcuno ce lo invierà ci impegniamo a pubblicarlo senza commenti lasciando ai nostri lettori ed al loro raziocinio ogni considerazione al riguardo! Del resto la richiesta dei verbali del C.d.A. (che Antonio ha nuovamente reiterato) è stata sempre disapplicata eccependone la riservatezza (chissà se fra qualche anno non saranno più secretati?). Facciamo nostro quanto ci ha scritto Antonio: "La consegna dei documenti è un esempio di trasparenza che a quanto pare al FSI è completamente sconosciuta". Ecco il testo integrale del documento stilato da Antonio piazzascala.it |
|
Roma, 29 dicembre 2015 Egregi Colleghi, vi riporto di seguito le analisi/valutazioni relative all’iniziativa di ottobre 2015
In premessa è opportuno fornire i dati dell’iniziativa intrapresa che non sono certo confortanti. A fronte di ca. 50 mila pensionati del FSI di oltre 200.000 iscritti sono pervenute ai componenti delle Fonti Istitutive un centinaio tra email e lettere. Una adesione irrisoria con risultati quasi nulli. Non è possibile lamentarsi sistematicamente e poi non partecipare ad una semplice iniziativa (la prima del genere) con un minimo impegno non riuscendo nemmeno ad inviare una lettera di dissenso. Tali lettere sono state completamente ignorate dalle OO.SS. cioè da coloro che dovrebbero curare gli interessi dei lavoratori che nel caso del FSI sono gli iscritti (in servizio e pensionati) ad eccezione della Cub Sallca la cui risposta però è volta a chiarire la circostanza di non far parte delle Fonti Istitutive. Le modifiche operate dalle Fonti Istitutive negli incontri di novembre 2015 sono in parte degli aggiustamenti tecnici come ad esempio la contribuzione per il coniuge superstite (peraltro perché poi stabilire come base imponibile il 65% del trattamento pensionistico che sarebbe spettato al dipendente deceduto e non semplicemente e logicamente la pensione di reversibilità). Anche alcune nuove disposizioni lasciano perplessi dal punto di vista priorità. Nessuno è contrario e conseguentemente sono tutti d’accordo per aumentare i plafond alle famiglie numerose di almeno 5 persone, ma quanti sono i nuclei familiari in questa condizione? Oggi che la tendenza è non fare figli (al massimo uno) sembrerebbe una modifica di nicchia proposta da chi forse ha un interesse specifico. Faccio fatica a pensare che questo provvedimento sia scaturito da una normale discussione. Se poi lo si rapporta al parametro per dichiarare il familiare se è a carico o meno (che interessa tutti gli iscritti sia in servizio che in pensione), argomento non preso in esame nemmeno per una discussione, mi viene alla mente la frase storica di Andreotti “pensare male fa peccato ma qualche volta ci si azzecca”. In una visione generale c’è da dire che l’iscritto pensionato generalmente ha purtroppo una visione restrittiva dell’assistenza sanitaria soffermandosi unicamente sul lato economico con l’obiettivo di voler recuperare le quote versate. Il fattore predominante da considerare è invece la copertura sanitaria per i grandi eventi (che è senza limiti di età) e non il rimborso delle visite o delle analisi, oltretutto non c’è paragone con le Assicurazioni sanitarie private che avendo scopo di lucro è tutto detto. Aggiungo che per una oggettiva valutazione economica dell’assistenza sanitaria integrativa e necessario tener presente anche il risparmio fiscale. Ciò non toglie la notevole incidenza della contribuzione sulla pensione in termini assoluti. La discriminazione operata con le due categorie in base allo stato sociale e la voluta e strategica indifferenza delle Fonti istitutive, in particolare delle OO.SS., sulle esigenze dei pensionati confermano quello che appare in modo netto e cioè che i pensionati sono un corpo estraneo al FSI da eliminare in modo subdolo. Nessuno ha ritenuto di prendere in esame e porre sul tavolo le evidenze poste dai pensionati, anche dall’unico rappresentate dei quiescenti (eletto direttamente) non arrivano informazioni. Ogni collega iscritto ad una Organizzazione Sindacale dovrebbero chiedere conto al loro sindacalista di riferimento altrimenti non si riesce a capire a cosa serve il versamento delle quote per la tessera sindacale. Tutte le modifiche e le variazioni (in senso negativo per i pensionati) derivano, direttamene o indirettamente, da uno studio attuariale che la Banca sistematicamente commissiona e che opportunamente tiene segreto ad eccezione dei componenti delle Fonti Istitutive, quindi delle OO.SS., che a loro volta evitano di diffonderlo. Tale documento, a mio parere dovrebbe essere analizzato e valutato criticamente da esperti del settore. Ma a quanto sembra nelle riunioni si provvede a ratificare quanto già stabilito preventivamente (dall’Azienda) e i membri delle Fonti Istitutive e degli Organi Consiliari sembrerebbero partecipare come semplici figuranti. A seguito una mia personale richiesta dei verbali degli Organo Consiliari, il Consiglio d’Amministrazione ha accolto parzialmente l’istanza decidendo di pubblicare i verbali dell’Assemblea dei Delegati ma non quelli del CdA. Tali verbali sono reperibili sulla propria pagina personale cliccando sullo specifico menù “Assemblea Delegati”. Invito quindi tutti a leggere il documento del 26/06/2015 di approvazione bilancio 2014 soffermandosi sulla risposta che Angela Rosso, presidente del CdA ed esponente della sigla Sindacale Fabi, ha fornito a Francesco Vimercati eletto dai Pensionati . Il ruolo sindacale di Angela Rosso vorrebbe che le richieste o le evidenza dei lavoratori (nel caso in esame sono gli iscritti in servizio e pensionati) fossero se non altro discusse ed esaminate senza porre un veto negativo per una personale valutazione. Oltretutto appare proprio singolare giustificare il suo totale disaccordo alle affermazioni di Francesco Vimercati con il risultato positivo della sezione pensionati ottenuto con modifiche peggiorative della contribuzione e dei plafond e ponendo come fattore principale di tale risultato l’elevazione dal 4% al 6% del contributo di solidarietà. Un altro argomento evidenziato dal rappresentante dei pensionati certamente di estrema importanza riguarda il mancato rispetto delle disposizioni di legge (differenti diritti e prerogative degli iscritti, mancata democraticità interna con assenza di proporzionalità di rappresentanza tra gli attivi e i pensionati) facendo riferimento ad una lettera inviata da una associazione di pensionati. Angela Rosso liquida l’argomento evidenziando l’assoluta infondatezza dei rilievi mossi al FSI. Il tutto si allaccia al mio esposto inoltrato al Ministro della Sanità dove invito il Ministro a confermare la correttezza delle due categorie di iscritti in relazione allo stato sociale. Qualche perplessità sulla mancata pubblicità dell’argomento (mancato rispetto delle disposizioni di legge) che ritengo avrebbe dovuto essere oggetto di informativa agli iscritti almeno dalle OO.SS. Contrariamente a questa incomprensibile segretezza provvederò invece a rendere noto a tutti la risposta di Beatrice Lorenzin che solleciterò sistematicamente fin da oggi. Un saluto Antonio de Rosa
|
piazzascala.it - dicembre 2015