VACCINAZIONI
non abbassare la guardia
da NUOVA REALTA', notiziario numero 4 (dicembre
2016) dell' Associazione Bancari Caripuglia - UBI><Banca
Sul
tema - oggigiorno molto discusso - dell’utilità ovvero dei
rischi delle vaccinazioni, riportiamo un contributo del Dott.
Filippo Latorre, pediatra con cinquanta anni di attività al
servizio dei bambini e delle famiglie. Le vaccinazioni costituiscono un importante strumento di difesa contro malattie per le quali non esiste una terapia efficace e che possono essere causa di grandi complicanze.
che, quando dalle mammelle della vacca passava alle mani dei mungitori, produceva in loro una protezione anche nei riguardi del vaiolo umano. Le vaccinazioni agiscono stimolando il sistema immunitario. Il nostro organismo possiede degli anticorpi in grado di difenderci contro moltissimi microbi; tutti sanno che chi ha già avuto una malattia infettiva diventa “immune”e non potrà più riprenderla. Questo accade perché chi ha già combattuto contro un microbo ha imparato a produrre gli anticorpi che lo distruggono e conserva per sempre, nella sua “memoria”, la formula per fabbricarne in quantità adeguata quando è necessario.
La vaccinazione consiste nel mettere in contatto un organismo sano con sostanze molto simili ai microbi patogeni per quanto riguarda la loro capacità di stimolare la produzione di anticorpi, ma del tutto innocue. Chi è stato vaccinato diventa perciò, dal punto di vista della “memoria immunitaria” e del “patrimonio di anticorpi”, come chi ha avuto già la malattia e perciò non può riaverla.
In Italia ci sono vaccinazioni obbligatorie contro poliomielite, difterite, tetano, epatite B etc. e vaccinazioni fortemente raccomandate contro haemophilus pneumococco, meningococco, epatite A, pertosse, morbillo, parotite, rosolia, etc.
Questa differenziazione, a mio parere, dovrebbe essere abolita al più presto, nonostante recentemente si siano diffuse idee contrarie all’uso delle vaccinazioni, ma tali teorie sono prive di qualsiasi fondamento scientifico, culturale, sociale ed economico.
Le vaccinazioni sono sicure ed i potenziali rischi dei vaccini sono estremamente rari e quasi tutti limitati a vecchi vaccini non più in uso. Le moderne tecniche di produzione hanno contribuito a rendere disponibili vaccini sempre più affidabili. Nella stragrande maggioranza dei casi, eventuali effetti collaterali sono lievi e possono essere di tipo locale (dolore, gonfiore e arrossamento nella sede di inoculazione) o generali (febbre, irritabilità, pianto). Si tratta in genere di sintomi transitori e curabili con semplici antipiretici ed analgesici. Più raramente possono verificarsi altri effetti indesiderati che richiedono l’intervento del medico: si tratta di complicanze che sono comunque solitamente meno frequenti di quelle che può provocare la malattia naturale.
Sono poche le situazioni in cui la vaccinazione è controindicata. I disturbi lievi gastrointestinali, le manifestazioni respiratorie di lieve entità o la terapia in corso con antibiotici non costituiscono controindicazioni. Solo in caso di malattie acute di gravità medio-elevata, reazioni anafilattiche a pregresse vaccinazioni, tubercolosi attiva,
immunodeficienze è opportuno che la somministrazione venga temporaneamente rimandata o evitata o del tutto sospesa. Falsa controindicazione dovrebbe essere considerata la allergia all’uovo, molto spesso diagnosticata su basi inconsistenti.
I vaccini esavalenti sono ormai utilizzati su tutto il territorio nazionale, si è così ridotto il numero di iniezioni necessario per ciascun bambino, nonché il carico di lavoro per gli operatori dei centri vaccinali. L’inizio delle vaccinazioni è previsto nel primo trimestre di vita del bambino. E’ molto importante rispettare il calendario regionale raccomandato, con i relativi richiami, al fine di garantire una protezione ottimale. Lievi differenze nei tempi di somministrazione non influenzano la validità della vaccinazione.
Scopo principale della vaccinazione è non solo quello di proteggere o tutelare la salute del singolo individuo, ma contemporaneamente anche quella di tutta la popolazione.
Una malattia scompare quando tutti sono in grado di difendersi, pertanto è importante la vaccinazione di massa. La vaccinazione di singoli individui, sulla scorta di impulsi emotivi e mediatici, senza un preciso piano sanitario regionale e nazionale, può invece essere pericolosa, non per il singolo individuo vaccinato, ma per la società, in quanto può ritardare la manifestazione di malattie in età più adulta, quando alcune
malattie possono
dimostrarsi più pericolose (come la varicella o
la parotite).
Grazie alle vaccinazioni sono scomparse vecchie
malattie (vaiolo, difterite, poliomielite,
tetano) altre potrebbero esserlo definitivamente
a breve (morbillo, rosolia), nuove malattie però
sono comparse (AIDS, epatite C ed E) anche in
conseguenza di flussi migratori.
Ricordo che durante i miei primi anni da medico
di guardia in un centro per poliomielitici,
quando fu introdotta, negli anni sessanta, la
vaccinazione antipolio, la malattia sparì a una
velocità tale che, in pochi anni successivamente
furono eliminati impianti costosi di
ventilazione artificiale necessari alla cura di
quei malati.
Attenzione però: non di rado, quando una
malattia tende a scomparire la minaccia da essa
rappresentata si riduce
considerevolmente nella mente della popolazione.
Si diventa infatti più sensibili alle notizie
sugli effetti avversi dei vaccini a scapito dei
vantaggi da essi prodotti. Il diffondersi di
informazioni errate trattiene spesso i genitori
dal fare vaccinare i propri figli. Niente di più
deleterio.
Con questo articolo mi auguro di essere riuscito
a spiegare cosa è una vaccinazione, a che serve
e quali sono i vantaggi. Ognuno di noi deve
sentire l’obbligo morale di sottoporre il
proprio bambino a tutte le vaccinazioni di
comprovata efficacia. In questo modo non solo si
proteggerà il bambino da tante pericolose
malattie, ma si contribuirà a farle scomparire
definitivamente dalla Terra.
Dott.
Filippo Latorre
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