Negli anni
scorsi abbiamo fornito indicazioni sulla compilazione della
dichiarazione dei redditi per quanto concerne le spese sanitarie
da portare in detrazione d’imposta. Il criterio che abbiamo
seguito è quello di reclamare la detrazione esclusivamente sulle
somme che sono rimaste a carico, al netto quindi dei rimborsi,
immediati e differiti, del Fondo Sanitario. Se questo principio
è stato correttamente e integralmente applicato, siamo nella
condizione migliore per procedere alla dichiarazione dei redditi
del corrente anno.
Quest’anno
il Fondo è stato per la prima volta obbligato a segnalare
all’Agenzia delle Entrate i flussi concernenti le prestazioni
rese ai propri iscritti. I dati in questione hanno concorso alla
formazione del 730 precompilato, quadro E (spese sanitarie) e
quadro D (redditi diversi). Tali segnalazioni sono
ineluttabilmente inesatte, non per colpa di scarsa diligenza
dell’amministrazione, ma in quanto il Fondo è tenuto a segnalare
il flusso dei pagamenti effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre
dell’anno fiscale oggetto di dichiarazione. Questi dati non
corrispondono quasi mai nella loro interezza a quanto dovrà
essere riportato in dichiarazione e pertanto possono essere solo
di aiuto per la compilazione della stessa, ma dovranno essere
opportunamente rettificati. Di fatto, nulla cambia rispetto agli
anni precedenti. Riepiloghiamo tali differenze :
-
Spese sostenute nel 2014 e
rimborsate dal Fondo nel 2015. Gli importi
rimborsati affluiscono automaticamente al quadro D7 del
precompilato per essere assoggettati a imposta. Peraltro, se
il contribuente è stato diligente e ben assistito dal CAF,
nella dichiarazione dell’anno scorso ha reclamato la
detrazione al netto di detti rimborsi (dei quali era a
conoscenza al momento della dichiarazione) e nulla quindi
deve al Fisco. In tal caso detti importi affluiti al quadro
D7 precompilato dovranno essere eliminati.
-
Quote differite liquidate nel luglio 2015 relative a
pratiche del 2014. Anche in questo caso gli importi
erogati affluiscono nel quadro D7 del precompilato. Se nella
dichiarazione dello scorso anno le spese mediche sono state
reclamate in detrazione d’imposta al netto di entrambe le
quote, immediata e differita, tali importi vanno eliminati.
Se, viceversa, dal totale della spesa è stato detratto solo
il rimborso immediato, la quota differita deve essere
sottoposta a tassazione fra i redditi diversi, nel sovra
citato quadro D7.
-
Spese sostenute verso la fine del 2015 e rimborsate
dal Fondo nel 2016. Queste pratiche non sono
comprese negli elenchi e i relativi rimborsi non sono stati
segnalati all’Agenzia delle Entrate. E’ tuttavia interesse
del contribuente detrarre anche queste spese al netto dei
rimborsi desumibili dai prospetti di liquidazione, per
evitare, l’anno prossimo, di dover ricomprendere detti
rimborsi fra i propri redditi diversi, nel quadro D7.
-
Prestazioni in convenzione effettuate verso la fine
del 2015 per le quali il Fondo non ha ancora, al 31
dicembre, regolata la fattura del medico o dell’ente.
Questo è il caso più strano. Il contribuente ha pagato la
franchigia (e l’eventuale quota differita, per fortuna
abolita a partire da quest’anno), ma nel precompilato si
trova in detrazione l’intero costo della spesa. Il prossimo
anno troverà fra i propri redditi il costo della spesa al
netto della franchigia (esempio: costo 1.000 euro,
franchigia 200 euro: quest’anno il precompilato presenta
1.000 euro di spese mediche da detrarre, l’anno prossimo 800
euro di redditi diversi da tassare). Su suggerimento delle
stesso Fondo (vds. Circolare) ignorare i dati del
precompilato e detrarre solo la quota a proprio carico già
pagata come da documentazione a proprie mani. Ricordarsi,
l’anno prossimo, di eliminare ogni traccia di questa partita
dal quadro D7.
-
Quote differite 2015. E’ consigliabile
tenere conto, nel reclamare la detrazione, anche della quota
differita, sia sulle pratiche a rimborso (è indicata nel
prospetto di liquidazione), sia su quelle in convenzione,
dove per fortuna è stata abolita dal 1.1.2016 (ma è ancora
presente nel 2015, di cui stiamo redigendo la
dichiarazione). Questo ci eviterà di doverle denunciare nei
redditi diversi l’anno prossimo. E’ vero che non sappiamo
ancora se tali quote ci verranno riconosciute, ma le notizie
non ufficiali sinora pervenute in merito al bilancio 2015
riferiscono di conti in ordine anche per i quiescenti.
Ognuno comunque si regoli come ritiene più opportuno, purché
tenga a mente, ai fini della dichiarazione del prossimo
anno, come si è comportato quest’anno. La responsabilità è
sua.
Ricordatevi
di portare al C.A.F. la certificazione dei contributi, per la
loro deduzione dal reddito.
Buona
dichiarazione a tutti.
Filippo
Vasta
Consigliere
Amici Comit
Milano, 14
aprile 2016
|