QUANDO LA POLITICA ASSUME DECISIONI STUPIDE, CIO' STA
A SIGNIFICARE CHE TRAE INPUT DA PERSONAGGI RICONDUCIBILI A DETTA
NEGATIVA CONDIZIONE, O NO ?...
Ultimamente,
in Italia, abbiamo assistito a vari referendum per l'autonomia regionale
(Lombardia e Veneto docent !), a realta' geografiche che richiedono
varie autonomie di funzioni, a disgregazioni territoriali con passaggi
da una regione allaltra (Sappada al Friuli), insomma ad una serie di "operazioni
in proprio" che, non soltanto a mio avviso, determinano pregiudizio sia
a chi chiede sia a chi riceve.
Pare impossibile che i propugnatori di simili istanze non riescano a
capire che il mondo non puo' piu' reggersi sul "piccolo", in quanto esso
e' ormai orientato verso una sorta di imperialismo economico che
schiaccia le piccole realta' dei mercati, e con esso le aggregazioni
sociali, culturali e politiche universali. Per farmi capire dagli "imbecilli"
della politica, va ricordato che oggi una "botteghetta", prima o poi,
viene annientata dai supermercati, dai megacomplessi che, tutto sommato,
questi ultimi, sia pur in assenza della familiare semplicita' a cui
eravamo abituati, rispondono a criteri di sicurezza, di convenienza, ma
anche di igiene, stante la loro organizzazione piu' affidabile rispetto
ad un negozietto a tenuta familiare. Questo concetto, della piccola
entita', ci fa capire che bisogna cambiare cultura politica in quanto,
in un futuro dominato dagli imperi - come ha detto qualche sera fa anche
Massimo Cacciari nella trasmissione televisiva "Focus" di Rete Veneta -
non c'e' spazio per il "piccolo", ossia per le realta' locali, le quali,
e mi riferisco in chiave estensiva a realta' piu' ampie come le Regioni
rispetto quindi alle piccole aziende familiari, non sarebbero
assolutamente in grado di accollarsi il disavanzo fiscale, pena la
disgregazione dello Stato.
Non credo che ci voglia molto a capire queste cose, e chi non le vuol
capire, e' un inetto oppure una persona che gioca allo sfascio per
interessi di bottega politica. Come dire: intanto faccio i miei
interessi, domani se la vedranno gli altri...
Cio' che mi meraviglia (e non poco) e' che anche il Clero (non tutto)
abbia preso posizione a favore delle predette tematiche riconducibili
alla autonomia, e cio' non solo perche' non sarebbe compito suo, ma
soprattutto perche' il Vangelo, anche oggi durante il Natale, ci ricorda
che siamo tutti uguali di fronte a Dio...
Ecco perche' penso che lautonomia richiesta troppo "sportivamente" da
Veneto e Lombardia, a mio avviso, essendo essa frutto di stupida
manipolazione politica, corre il rischio di distruggere tutto il tessuto
nazionale. Pensiamo semplicemente allipotesi che si aggiungano al Veneto
e Lombardia anche Emilia-Romagna e poi magari anche... Puglia e Piemonte,
cosa succederebbe se non una vera e propria implosione dello Stato,
motivazione sacrosanta per la quale quest'ultimo (e Gianclaudio Bressa
l'ha gia' fatto capire) non concedera' mai piu' competenze e piu'
finanziamenti, eccezion fatta per lelargizione di qualche "contentino"
di comodo...
Laltra sera Cacciari diceva che la logica di non pagare le tasse ed
arrangiarsi in "casa propria" farebbe crollare lo Stato in quanto le
nazioni si fondano sulla solidarieta' dei popoli: non ci puo' essere uno
che da' e mangia in abbondanza ed uno che riceve e muore di fame, per
cui - e questo sta nellintelligenza della classe politica italiana che
in questo momento si fa oggettivamente molto... desiderare - e'
necessario creare le condizioni affinche' nord e sud d'Italia possano in
qualche modo livellare le loro posizioni economiche in quanto, in
assenza di questo presupposto, continueranno le attuali conflittualita'
di ogni genere, a partire da quello socio-culturale ancor prima che
economico.
Abbiamo tentato piu' volte di dare un assetto federalista al paese, ma
la scarsa lungimiranza e la politica dell'orticello sociale come stanno
facendo Zaia e la Lega di Salvini e qualche altro di basso spessore (lo
dico in chiave politicamente asettica) costituiranno, purtroppo, un
ennesimo viatico verso un'ulteriore e piu' accentuata deriva dello Stato
centrale nel quale, anche li', ci sarebbe molto da dire: a cominciare
dal Presidente della Repubblica, il quale, vedrete, temendo certi
movimenti, come quello di Grillo, fara' di tutto per unire il tandem
Renzi-Gentiloni (persona rispettabilissima questultima) con Berlusconi.
E cosi' la frittata sara' fatta, alla faccia di quelle riforme
istituzionali vere che i politici temono, preferendo essi guazzare,
ulteriormente ed ad oltranza, sull'attuale e consolidata ipocrisia
politica.
Arnaldo De Porti, Feltre