Premetto subito, ad evitare eventuali contenziosi, di parlare sulla base di documentazione sanitaria originale ancora in mio possesso;  e ciò, ad oltre  20-25 anni di distanza da un fatto assai serio che mi è occorso appunto negli anni 90 circa e che, per fortuna di Dio,  poteva avere gravi conseguenze.

L’input per questo articolo mi è venuto, guarda caso, da una lunga passeggiata fatta oggi con mia moglie ai piedi delle montagne facenti parte del Parco Nazionale delle Dolomiti bellunesi.
 

 

E vengo al dunque. 

Una ventina di anni fa tre importantissimi  ospedali, per bocca dei loro primari, o chi per loro, mi diagnosticarono una paralisi al piede destro dicendo che, essendo passate ormai le 48 ore,  non era più possibile intervenire e che dovevo pertanto rassegnarmi a detta patologia. Poco convinto della diagnosi fatta anche da  neurologi specialisti  venuti apposta da Treviso a Belluno per decidere sul da farsi, ho cercato, per conto mio, altri canali: l’ultimo quello dell’Ospedale di Feltre il cui primario, diagnosticando pure lui un evento paralizzante, mi ha indirizzato in vari negozi di ortopedia (per comperare protesi varie) anche fuori provincia, nei quali ho speso migliaia e migliaia di euro invano.  Demoralizzato al massimo, mi sono incontrato con un medico non proprio di grido, il quale, dopo avermi praticato una elettromiografia (cinque aghi inseriti nella dita del piede destro)  con esiti che uscivano contestualmente dal computer, mi ha detto le seguenti parole che mi risuonano ancora all’orecchio: “Mi ascolti, un po’ di pazienza e fra 6 mesi non avrà più niente e potrà andare a ballare… “ 

Sollevato, e non poco, ritornai a casa buttando a mare tutti i documenti e le diagnosi fattemi dagli Ospedali di Belluno, Feltre e Treviso, pensando in cuor mio, dopo la elettromiografia,  di farmi fare alcuni massaggi al piede.

Mi recai, su input della moglie di un mio amico medico, da una massaggiatrice allora settantenne, la quale, dopo aver appreso i precedenti ed avermi detto di aver fatto esperienza durante la guerra con tanti tedeschi feriti,   mi ha detto le seguenti parole in dialetto feltrino . “ Elo chi sto mat chel ghea dit che là na paralisi ?”  (traduzione:  chi è quel matto che le ha diagnosticato una paralisi ?)

Mi feci massaggiare per un mese-due con una pomata di nome       “Calendula” e,  trascorse poche settimane ancora, ho potuto inserirmi a pieno titolo nelle danze del Capodanno di allora. 

Una curiosità che, per me, ha qualcosa che mi fa seriamente riflettere. 

Oggi, lunedì 28 dicembre 2015, mia moglie mi costringe ad una lunga passeggiata  passando proprio nei pressi della casa della   vecchietta che mi fece i massaggi al piede. Pensavo a tutto, tranne a quanto sto per dire. 

Vediamo una fila di macchine davanti alla casa e pensiamo subito al peggio. Ci facciamo coraggio ed entriamo. Chi vediamo ?  La vecchietta, che ora ha quasi 93 anni (ripeto novantatre),  tale Irma, mentre sta massaggiando giovani, vecchi e sportivi… Una stretta fortissima e…baci… !!! 

Conclusione. Io faccio fatica a credere nei miracoli, ma sono convinto più che mai che, se avessi ascoltato quei medici, ora non potrei andare a ballare nel prossimo imminente 31 dicembre 2015.  

Auguri a tutti per il 2016 !!!
ARNALDO DE PORTI - 28 dicembre 2015

 

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N.d.R.: presentiamo un video che riprende Arnaldo che suona  l'organo in Chiesa a Feltre.
 

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piazzascala.it - gennaio 2016