N.d.R.: Articolo di Emanuele Orlandi acquisito da un post di
Filippo Iasonna (spazio Facebook "Esodati Gruppo
Intesasanpaolo": fonte "PensioniOggi.it)
Le pensioni nel 2018 torneranno a crescere. Dopo due
anni di blocco del meccanismo di rivalutazione
automatica il Ministero del dell'Economia ha
pubblicato ieri il decreto ministeriale 20 novembre
2017 che fissa il tasso di rivalutazione
delle pensioni a partire dal 1° gennaio 2018 in
misura pari all'1,1%. Il decreto recepisce
il dato relativo al tasso di inflazione comunicato
dall'Istat nei primi nove mesi del 2017. Ciò
significa che dal prossimo anno tutti gli assegni
pensionistici cresceranno per recuperare la perdita
del potere d'acquisto registrata nel 2017.
Il dato ha riflessi anche sull'importo del trattamento minimo che passerà dagli attuali 501,89 a 507,41 euro al mese, l'assegno sociale, la rendita assistenziale corrisposta agli ultrasessantacinquenni privi di altri redditi, introdotta dalla riforma Dini (legge n. 335/1995) in sostituzione della «vecchia» pensione sociale che sale da 448,07 a 453 euro al mese. Mentre la pensione sociale, ancora prevista per i titolari della stessa al 31 dicembre 1995, raggiunge 373 euro al mese.
Pensioni, gli assegni riprendono a salire nel
2018
Ecco cosa cambia
Il prossimo anno i pensionati
dovranno però restituire con un prelievo una tantum
la maggiore rivalutazione dello 0,1% concessa nel
2015
Le pensioni nel 2018 torneranno a crescere. Dopo due
anni di blocco del meccanismo di rivalutazione
automatica il Ministero del dell'Economia ha
pubblicato ieri il decreto ministeriale 20 novembre
2017 che fissa il tasso di rivalutazione
delle pensioni a partire dal 1° gennaio 2018 in
misura pari all'1,1%. Il decreto recepisce
il dato relativo al tasso di inflazione comunicato
dall'Istat nei primi nove mesi del 2017. Ciò
significa che dal prossimo anno tutti gli assegni
pensionistici cresceranno per recuperare la perdita
del potere d'acquisto registrata nel 2017. Il dato ha riflessi anche sull'importo del trattamento minimo che passerà dagli attuali 501,89 a 507,41 euro al mese, l'assegno sociale, la rendita assistenziale corrisposta agli ultrasessantacinquenni privi di altri redditi, introdotta dalla riforma Dini (legge n. 335/1995) in sostituzione della «vecchia» pensione sociale che sale da 448,07 a 453 euro al mese. Mentre la pensione sociale, ancora prevista per i titolari della stessa al 31 dicembre 1995, raggiunge 373 euro al mese.