Ho sempre nutrito, se vuoi anche da incompetente, molte perplessità nel confronti della salvaguardia di Venezia attraverso le paratie mobili. E dette perplessità le ho espresse più volte anni addietro sia sul Gazzettino che su altri quotidiani, immaginando che, nel caso di acque alte oltre il programmato, il sistema potesse sortire una sorta di effetto… Vajont, pur senza la caduta di un pezzo di Monte Toc nel triste invaso che ha causato circa 2000 morti, malgrado esso sia stato costruito a regola d’arte tanto da poter vedere ancora intatto il progetto di alta ingegneria.
Allora, in linea con il mio pensiero (ma credo che lo siano anche ora), c’erano e il Sindaco di Venezia, Massimo Cacciari e l’assessore dei Verdi, Gianfranco Bettin.
Nel frattempo, in attesa delle… acque alte, c’è stata solo la nota, benefica e forte…  miliardi spesi finora, ha preso percorsi che nulla avevano a che fare con le acque, ma con il portafoglio di chi ha tratto indebiti vantaggi, facendo poi visita alle patrie galere.
Detto questo, io non ho cambiato idea rispetto allora e ciò che sta succedendo sembra darmi ragione. Infatti, il progetto sembra aver avuto input più da una volontà politica che tecnica, realtà che ha permesso di arricchire costruttori, imprese, consorzi e quant’altro, prelevando i soldi dalle tasche degli Italiani, alla faccia della Legge Speciale per Venezia. E ciò, senza pensare ai costi di esercizio che, ancor oggi, come ho sentito da un tecnico, durante un intervista TV, sono del tutto non quantificabili. E di questi giorni che non ha tenuto un cassone in cemento.. a causa della pressione del calcestruzzo… costo 10 milioni, pare.
Ed allora, che fare ?
Tornare indietro è impossibile, non solo perché verrebbe meno la faccia dell’Italia, ma anche perché, a questo punto, lasciare le cose come stanno, significherebbe non dare una giustificazione ai vari miliardi spesi forse inutilmente, anche se una giustificazione politica si potrà sempre trovare in seguito; e ciò, dopo che gli Italiani, ma soprattutto i Veneziani, diretti interessati, avranno metabolizzato la consapevolezza che non c’era altro da fare se non finire questo progetto immane riveniente, a mio avviso, da un errore concettuale.
Staremo a vedere…

ARNALDO DE PORTI
Feltre (ex veneziano)

 

 

 

 

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piazzascala.it - settembre 2016