Anche quest’anno, alla presenza di autorità civili e militari, puntualmente, presso la Sede-Museo dell’ A.I.E.M di Fratta di Caneva di Sacile, sorretta con spirito di sacrificio stante i tempi di crisi dalla impareggiabile Presidente Avv. Barbara Martinuzzo, grazie anche e soprattutto al supporto di uno spirito che funge da forte collante fra i pochi minatori che sono ancora rimasti in vita e le loro famiglie, è stata celebrata e ricordata la figura del minatore che, al giorno d’oggi, ahimè, costituisce una figura inimmaginabile agli occhi dei più.
E ciò, non tanto per pigrizia di chi si vuol accostare a questo argomento che, per certi versi, nell’era degli smart-phone sembra surreale, quanto perché, anche facendo violenza psico-fisica su di noi, è davvero difficile immaginare il sacrificio al quale i nostri padri si sono sottoposti per sopravvivere alla fame nell’interesse primario delle loro famiglie e poi di loro stessi. E quindi dell’intero Paese.
Ripetere le stesse cose forse è utile solo per coloro che hanno la buona volontà di approfondire, ma si corre anche il rischio di essere etichettati come persone che privilegiano la retorica rispetto alla drammaticità di eventi che solo i diretti interessati hanno vissuto, sperando essi di “tornare a giorno” quando ogni mattina scendevano nelle viscere della terra, anche a mille metri di profondità, al punto da sentir dire da un prete che, forse, l’inferno, è cosa migliore…e che, da quelle viscere forse neanche il Padreterno avrebbe sentito le bestemmie…
Non voglio pertanto ripetere ciò che ho scritto in diverse commemorazioni del passato, lasciando alle numerose foto che seguono, il commento. Non mi esimo però dal riferire che, in questo difficile momento socio-politico, forse sarebbe opportuno che qualche nostro politico, provasse solo per un attimo scendere a 7-800 metri sotto terra per capire e soprattutto ringraziare il “minatore” che, con i suoi sacrifici spesso anche mortali, ha contribuito alla rinascita del nostro Paese che ora langue alla deriva di una situazione che è, e forse rimarrà tale per lungo tempo, proprio perché la politica odierna non solo ha dimenticato il passato dei nostri padri, ma ha anche indebitamente approfittato ed abusato dei loro sacrifici. E questo, lasciatemelo dire, è cosa vergognosa ed aberrante.
La memoria, come ho detto oggi alla Presidente Avv. Barbara Martinuzzo, è una risorsa da cui dovremo attingere per una società migliore. Oggi, durante varie esecuzioni della banca musicale e dei cori, ho visto piangere due ex-minatori (v.foto) e le loro lacrime, anche in Chiesa, ove è stata celebrata una Santa Messa per il Mondo appunto dei Minatori, servano a lavare le tante ingiustizie che ancora sconvolgono l’Italia. Proprio questa mattina, un emerito docente universitario di diritto costituzionale di un’ università di Roma, mi ha detto che anche il voto a cui sono chiamati oggi gli Italiani, è frutto di una concezione aberrante della politica italiana al punto di doversi, con immane sofferenza, astenere dal voto.
Mi pare che non debbano seguire commenti.
Un plauso all’onestà ed al sacrificio dei nostri minatori
ARNALDO DE PORTI
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