Pubblichiamo una lettera del collega Rosario La Delfa (Brescia) a Mario Giordano, editorialista del quotidiano Libero e direttore del TG4.
Questa volta Rosario tocca un argomento che riguarda esattamente la nostra categoria, i pensionati, che prima piangono e poi aiutano i nostri aguzzini.
Leggete e meditate......
piazzascala.it
Caro Giordano, le chiedo di aiutarmi a svegliare (risuscitare) quei pensionati che languono nel loro degrado quotidiano e sono solo bravi a lamentarsi. Su Libero di sabato 18 giugno Salvatore Dama scrive che Sala, per farsi eleggere, ha chiesto aiuto anche alle associazioni dei pensionati. Si vede che l'aiuto è stato proficuo. Tanto è vero che, purtroppo, è stato eletto. Per me è inconcepibile che in Italia anche un solo pensionato possa votare per il Pd di Renzi, visto come sono stati trattati nel passato, come lo sono nel presente e come si prevede lo saranno in futuro: devo dedurne che abbiamo a che fare con dei veri masochisti. Nella maggioranza di quanti hanno votato per Sala c'è stato, sicuramente, il contributo di quelli che con le loro pensioni da fame non riescono ad arrivare alla terza settimana del mese. E però continuano a levare al cielo e nei talk show i loro lamenti. Che dire poi di quelli che non vanno a votare? Per la loro accidia non reagiscono e non combattono pur avendo le armi per farlo: il voto: Vorrei vedere la faccia di questa gente che vota Pd e poi piange. Arrivo a pensare che forse è giustificabile che un Berlusconi voti paradossalmente per Renzi anziché un solo pensionato per il Pd. Ne vedremo delle belle in occasione del referendum. Ho esagerato? Forse. Non me ne voglia. Anch'io faccio parte della categoria.
Rosario La Delfa - Brescia

Lo andiamo dicendo da tempo che il governo Renzi ha, nei confronti dei pensionati, un atteggiamento tutt’altro che benevolo.

Non ha dato loro nemmeno i famosi 80 euro, tanto per dire. Ha tassato i loro risparmi. Ha messo a pagamento centinaia di esami medici che prima erano gratuiti. Ha costretto i Comuni ad alzare i prezzi delle imposte locali e delle tariffe. Ha persino provato, scrivendolo nel testo di una legge delega, a toccare le pensioni delle vedove e se non fosse stato per una sollevazione popolare preventiva, ci saremmo trovati senz'altro davanti al fatto compiuto (del resto il premier aveva annunciato il progetto a Porta a Porta). Naturalmente ognuno è libero di votare come vuole, tanto più quando si tratta di elezioni comunali. Ma visto che il premier ha voluto far di­ventare il prossimo appuntamento alle ur­ne di ottobre un referendum sulla sua per­sona, beh i pensionati farebbero bene a ri­cordarsene. Perché votando no, oltre a rottamare riforme istituzionali che fanno letteralmente schifo, si rottamerebbe definitivamente il rottamatore. E chiunque arrivi al suo posto, per i pensionati, non potrà che essere meglio. Peggio, è impossibile.

Posta prioritaria di Mario Giordano (su Libero - 23 giugno 2016)

 

 

 

 

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piazzascala.it -  luglio 2016