ASSEMBLEA DEI DELEGATI DEL FONDO SANITARIO
INTEGRATIVO DI GRUPPO - Milano 23 giugno 2016
In allegato potete leggere la dichiarazione
di voto che
il nostro rappresentante all’Assemblea dei Delegati del Fondo
Sanitario Integrativo di Gruppo (chiamata ad approvare il
Bilancio 2015) è, più
o meno, riuscito a fare.
Più o meno,
perché il clima della riunione è stato tutt’altro che sereno, in
primo luogo per una gestione da parte della Presidente Angela
Rosso inutilmente brusca ed astiosa che non ha fatto altro che
rinfocolare i motivi di polemica tra “attivi”
e “quiescienti”.
Dopo le relazioni introduttive, la bagarre si
è accesa sin dal primo intervento, quello del rappresentante dei
Pensionati Francesco Vimercati che, certo, è stato un po’
lungo ma comunque corretto nei modi e interessante nei contenuti
(condivisibili o meno).
Il collega è stato più volte interrotto ed apostrofato dalla
Presidenza e, addirittura, sbeffeggiato nel
successivo intervento-replica di Filippo Pinzone (First-Cisl),
tra l’altro altrettanto ma più inutilmente lungo.
Dopo di che la Presidente ha richiamato tutti al rigido rispetto
dell’ordine del giorno che prevedeva, negli auspici generali,
una plebiscitaria alzata di mano ed un rapido deflusso dalla
stanza.
Chi si era ancora segnato per parlare (ben due
!!) ha avuto quindi difficoltà nel farlo soprattutto se provava
correttamente ad interloquire sui temi che erano stati posti
all’attenzione da chi era intervenuto in precedenza o dalle
oltre cento lettere di protesta degli iscritti in quiescenza che
sono state inviate agli amministratori del Fondo nei mesi
scorsi.
Il nostro rappresentante, nella concitazione, ha
oltre tutto commesso il grave errore di citare termini quali “lavoratori”
e “sindacato” provocando mormorii di disapprovazione da
parte di alcuni delegati di parte aziendale, subito rilanciati
dal tavolo di presidenza.
Ricordiamo a questi signori che mentre loro sono
dei “nominati” di parte aziendale il cui unico compito è alzare
la mano a comando (comportamento che purtroppo coinvolge anche
la maggior parte dei delegati di parte sindacale), noi siamo
stati eletti dai lavoratori su liste che si caratterizzavano non
con nomi di “animali
da cortile”
o “fiori
esotici”
ma con quelli delle organizzazioni sindacali di appartenenza.
Nel merito delle questioni, noi continuiamo a
credere che nella gestione del FSI ci siano molte criticità
strutturali ed operative. Ed è su queste, chiunque le ponga
all’attenzione (siano essi i pensionati di oggi o quelli di
domani…), che crediamo si debba discutere ottenendo risposte
puntuali e valutando nel massimo della trasparenza le possibili
soluzioni alternative.
Lo abbiamo detto nel Convegno sul Welfare di
Gruppo che abbiamo organizzato a maggio e abbiamo tentato di
ripeterlo con la dichiarazione di voto allegata che nuovamente
invitiamo tutti a leggere.
Dopo di che, naturalmente, ci piacerebbe sapere
cosa ne pensate e se condividete le nostre posizioni. E questo
riguarda sia chi ci ha votato sia quelli che non l’hanno fatto,
abituati a credere che “tanto non cambia nulla”.
E, a questo proposito, ci
permettiamo di chiedere agli iscritti alle altre sigle di andare
a verificare (sui siti del loro sindacato o sulle caselle mail)
che tipo di informativa hanno ricevuto sulla riunione del 23
giugno e se, alla luce del resoconto che ne abbiamo fatto,
ritengono di poterne essere soddisfatti.
CUB SALCA
Alcuni commenti (15 luglio 2016):
-
Mi unisco a coloro che chiedono una più accurata assistenza
agli iscritti, sopratutto alla categoria dei pensionati di
cui faccio parte. Sottolineo l'estrema difficoltà di
interloquire telefonicamente( lunghissime attese, promesse
di essere richiamati o raggiunti da e-mail che non hanno
seguito).
-
Vediamo se ho capito bene: il CUB SALCA dice che nel corso
della riunione il rappresentante dei pensionati è stato
"interrotto, apostrofato e sbeffeggiato". A questo punto o
il CUB SALCA dice delle cose non vere oppure sono vere. Le
Associazioni dei pensionati (Sanpaolo, Cariplo, Comit) non
dovrebbero raccontarci come sono andate veramente le cose?
Vimercati è stato trattato davvero in questo modo? E' una
cosa accettabile? Se ci siete battete un colpo.
-
Un Presidente
d'assemblea ha il dovere di essere imparziale e deciso ma
non ha alcun diritto di sbeffeggiare nessuno. E' ora di far
sentire con forza la nostra voce di Pensionati magari con
interventi più mirati e ben preparati, in modo da non dare
adito ad alcuna ridicola replica.
-
La relazione sulla Assemblea dei Delegati e
sul comportamento dei componenti - sia di parte aziendale
che sia di parte sindacale - riflette in pieno quanto
regolarmente accade nelle riunioni degli Organismi
Collegiali, dove sono presenti ambedue le componenti; di
solito presenziano gli stessi esponenti che partecipano agli
incontri delle cosiddette "fonti istitutive", qualifica
questa negata in sede giudiziaria perché sussistente
soltanto negli organismi di carattere previdenziale (Fondi
Pensione) e non in altri.
A termini di Statuto, è infatti in quella sede che vengono
adottate tutte le decisioni, non nel "paravento" puramente
formale del Consiglio di Amministrazione e dell'Assemblea
dei Delegati.
Non occorre che gli esponenti aziendali sollevino
particolari problemi sulla categoria dei Pensionati: ci
pensano direttamente, e con incomprensibile entusiasmo, i
Consiglieri di parte sindacale, desiderosi di dimostrare
alla controparte quanto sappiano essere "più realisti del
re".
Ed è proprio da loro che noi Pensionati dovremmo essere
sostenuti e difesi, in quanto rappresentanti dei lavoratori
tutti, compresi i "tesserati a pagamento" .
Difficile capire come numerosi Colleghi in quiescenza, ben
consapevoli dell'atteggiamento ostile dei Rappresentanti
sindacali nei loro confronti, continuino a mantenere la
tessera sindacale in tasca; forse per pigrizia - date le
laboriose procedure in essere per la cancellazione dal
Sindacato tramite l'INPS -; forse perché tuttora convinti
che i loro Delegati si facciano carico dei problemi della
categoria, ignorando i veri comportamenti tenuti negli
Organi di governo del Fondo; forse perché antichi ricordi di
lotte vere e convinte continuano a sopravvivere dinanzi al
dilagante "consociativismo" ed al "conformismo" più o meno
interessato di questi signori (notare la s, volutamente
minuscola...).
La categoria chiede con forza che:
- si rivedano le prestazioni, sovente del tutto inadeguate
alle vere esigenze;
- si abbandoni l'istituto della "differita" dinanzi a
diversi esercizi chiusi in positivo; tele voce assoggetta la
sola categoria dei Pensionati ad un danno fiscale di
notevole rilevanza, vale a dire la differenza fra
l'aliquota marginale pagata sul versamento nell'anno
successivo - redditi riversi - e quella della detrazione al
19% nell'anno di competenza;
- si provveda ad una più accurata assistenza agli Iscritti
nel disbrigo delle pratiche relative alle prestazioni,
spesso volutamente burocratica e criptica.
-
Grazie per portare a
conoscenza le nefandezze.
Come ho già scritto più di una volta, voi non conoscete
Rosso Angela, io si.
Del resto i sindacati sono famosi per non aiutare operai,
dipendenti e pensionati, questi ultimi per loro non contano
nulla.
Cordiali saluti, continuate così, speriamo presto nelle
nuove elezioni.
-
Trovo decisamente
incoerente l'atteggiamento dei rappresentanti sindacali.
Ritengono lor signori,in tutta coscienza che sia etico nei
confronti dei lavoratori oggi in pensione, ridurre loro le
prestazioni,aumentare le contribuzioni,non riconoscere le
quote dei neo pensionati che non confermano l'iscrizione al
Fondo? Meditate! Grazie e un augurio che non attendiate di
diventare pensionati per rendervi conto dell'ingiustizia.
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