NATALE
INSANGUINATO
Il collega
Claudio Santoro ci ha inviato un breve comunicato
che spiega l'iniziativa della sua Parrocchia,
quella dii Castello di Lecco, che condividiamo in
toto: leggetelo con attenzione e siamo sicuri che vi
troverete d'accordo.
piazzascala.it
E’ un
Natale insanguinato e triste quello di quest’anno:
la strage di civili in Aleppo che dura da mesi e
dove l’uomo sta dando il peggio di se stesso
sparando sui convogli umanitari, bombardando senza
requie gli ospedali; i tragici fatti di Berlino che
ci propongono nuovamente il problema del terrorismo,
come succede anche in Turchia in occasione
dell’omicidio dell’ambasciatore russo. Gesù torna a
nascere per tutti noi e lo scenario che trova è
questo, corredato dalla preoccupazione crescente per
il lavoro, in particolare quello giovanile”.
Sembrano parole senza speranza quelle di don Egidio
Casalone, parroco di Castello di Lecco. Ma non è
così. La fede, la certezza della nascita di Gesù che
torna fra di noi, non possono nascondere i problemi
reali che in questo momento la comunità patisce, ma
offrire un’occasione di speranza e di riscatto.
D’altro canto Gesù stesso è venuto fra noi in modo
difficile e non certo fra gli agi e i lussi.
Cosa fare per festeggiare in modo autentico il
Natale, la venuta del Figlio di Dio senza
dimenticare i problemi che ci circondano?
“Abbiamo deciso di spegnere le luci che illuminano
la nostra Chiesa e il nostro campanile proprio nella
serata di Natale” conclude don Egidio “un segno
piccolo e simbolico che vuole, però, farci
riflettere e che ci interroga perché vogliamo essere
una comunità che non intende rinunciare al momento
di festa ma che, nel contempo, non vuole dimenticare
i fratelli che soffrono e vivono momenti di tragedia
e di dolore”.