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Sono mesi ormai che, iniziata con largo anticipo quest'anomala campagna elettorale in vista delle elezioni politiche della prossima primavera, l'argomento principe dei dibattiti in televisione e su tutti i giornali si concentra sulle iniziative del Sottosegretario Boschi a favore dell'eventuale salvataggio della Banca Etruria, una banca popolare aretina della quale era consigliere di amministrazione e Vice Presidente suo padre per un periodo di nove mesi, concluso poi con il commissariamento e da ultimo la risoluzione (Bail in) da parte del governo, secondo le regole stabilite in sede europea.

La campagna contro la Boschi non ha avuto tregua e continua tuttora, come se in Italia non esistessero altri problemi, altre situazioni da affrontare e risolvere, anche con urgenza e la crisi di quella piccola banca insieme ad altre tre piccole banche locali, fosse la causa principale delle difficolta' economiche del nostro paese.

Ecco l'accusa, ripetuta fino alla noia non solo dalle opposizioni, ma anche in modo piu' morbido da qualche settore della stessa maggioranza. La Boschi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, avrebbe contattato un paio di banchieri, un esponente della Banca d'Italia e uno della CONSOB per informarsi su eventuali possibilita' di interventi di salvataggio di Banca Etruria. La polemica e' iniziata all'uscita di un libro dell'ex Direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli dove si adombrava la possibilita' che gli interventi della Boschi si fossero configurati come "pressioni" sui diversi soggetti, fra i quali l'ex presidente piacentino di Unicredit Ghizzoni, perche' Banca Etruria (e possibilmente le altre tre banche in dissesto) fosse salvata dalla sua banca. Lei avrebbe chiesto "di valutare la possibilita' di....."

Dalle audizioni e dalle diverse dichiarazioni dei soggetti interessati non e' emerso alcun fatto che possa confermare l'accusa di comportamenti scorretti o di conflitto d'interessi da parte della Boschi, tutt'altro. A me pare, addirittura, che sia sempre doveroso l'interessamento di rappresentanti eletti a cariche pubbliche nei territori e nelle circoscrizioni d'origine, in occasione di crisi che possano incidere sul'economia locale, sui posti di lavoro, sul risparmio. Posto che non vi siano state indebite pressioni (ma al limite anche eventuali pressioni da parte di membri del governo rientrerebbero nella prassi, come e' avvenuto piu' volte in altre occasioni, non solo per le banche), e tutti hanno dichiarato che non ci sono state, i comportamenti della Boschi e di altri membri del governo o delle istituzioni rientrino non solo nella normalita' ma siano da considerare doverosi.

Il padre della sottosegretaria, d'altra parte, era entrato nel Consiglio di Banca Etruria quando l'istituto era gia' ampiamente decotto ed aveva accettato di assumere la Vice Presidenza per dare una mano, piu' simbolica che altro, ai tentativi di salvataggio sponsorizzati in extremis dalla Banca d'Italia. La sua carica, come di norma per le Vice Presidenze bancarie, non comportava deleghe di gestione. Inoltre, le banche popolari di piccole dimensioni hanno tuttora un azionariato molto diffuso e il voto in assemblea e' capitario (cioe' un voto indipendentemente dal numero di azioni possedute). A seguito del commissariamento, la sua carica decadde e le poche azioni possedute furono azzerate come tutte le altre. Non vedo conflitti di interesse. Non era "la banca dei Boschi" come qualcuno ripete, a mio parere in malafede.

A me sembra del tutto evidente che i furiosi attacchi contro la sottosegretaria siano immotivati e pretestuosi e che anche parte della stampa, anche di quella con reputazione di indipendenza come il Corriere, si sia prestata e si presti tuttora per distruggerne la reputazione, chiaramente in chiave anti renziana. Perfino una conduttrice come Lilli Gruber ha detto, letteralmente durante un dibattito a Omnibus , "...ha chiesto a Ghizzoni di acquistare Banca Etruria." A dimostrazione di quanto sia facile cambiare il significato delle parole cambiando i verbi. E' invece chiaro che la campagna, basata sul nulla, abbia lo scopo di colpire un importante membro del cosiddetto cerchio magico, posizione che la Boschi si e' conquistata con le sue capacita'.

La campagna contro di lei e' stata ed e' forsennata, e potra' portare alle sue dimissioni o alla sua mancata ricandidatura, anche per motivi di opportunita' di partito, e sara' un peccato.

 

                                                                                                                            Giacomo Morandi

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piazzascala.it - gennaio 2018