Pensiamo che molti dei nostri lettori abbiano ormai sentito parlare dei "bitcoin", la moneta elettronica che da qualche anno sta entrando sempre più nel mondo delle transazioni finanziarie.

Per ex addetti ai lavori come noi non è semplice capire un mezzo di pagamento del tutto slegato ad un'economia sottostante, alla politica di un paese (anche se alcune nazioni ne hanno vietato la circolazione), contraddistinto da una limitatissima tracciabilità (fattore che ne favorisce l'utilizzo in ambienti poco raccomandabili): tuttavia il bitcoin  viene oggi accettato, anche nel nostro paese, da molti esercizi commerciali e, recentemente, un hacker ha attaccato con un "ramsonware" (un virus che cripta tutti i files del vostro computer) milioni di utenti del web richiedendo appunto un "riscatto" in bitcoin per rimuoverlo.
L'estrema volatilità del bitcoin (con fluttuazioni notevoli del rapporto di cambio con le monete reali (attualmente il valore fluttua fra i 300 e i 400 dollari USA, dopo aver toccato in passato una punta di circa 1000 dollari) può anche trasformarlo in un mezzo di investimento, molto pericoloso in quanto adatto solo a speculatori con propensione al rischio elevatissima: in particolare nel mondo retail per il momento è consigliabile non utilizzarlo o impiegare eventualmente solo una parte infinitesima del proprio portafoglio.
Da segnalare tuttavia che il bitcoin è guardato con interesse dal mondo bancario (anche italiano) che sta cercando di capirlo per coglierne opportunità di profitto per il proprio conto economico.
Pubblichiamo un articolo che spiega parecchie cose: leggetelo con attenzione e se del caso chiedete chiarimenti all'autore (fra i più competenti e preparati in Italia), che si è dichiarato disponibile a fornirli. Il pezzo è stato parzialmente inserito sul Sole24Ore.
piazzascala.it

Gabriele Domenichini
 

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La vera opportunità è la blockchain: come funziona e che vantaggi offre

La Blockchain è il registro contabile unico del mondo Bitcoin. È qui che tutti i Bitcoin vengono creati e dove rimane scritta la storia di ciascuno di essi e delle sue frazioni e dove viene individuata la loro posizione attuale. Essendoci un registro unico non esistono riconciliazioni. Il registro ha la sola versione valida di tutte le transazioni.

Che bisogno c’era di un altro registro contabile per il denaro digitale?

La Blockchain è il primo registro contabile che non richiede fiducia verso il manutentore dello stesso, perchè la correttezza dell’operato e delle scritture è verificabile e in grande misura verificato costantemente dagli utenti del sistema.

La fiducia è verso le regole del funzionamento del software e verso gli algoritmi matematici che il sistema sfrutta.

Dalla sua genesi, Bitcoin è nato come una comunità di utenti con l’unico scopo comune di garantire la correttezza del funzionamento contabile del sistema e tale comunità è nata e cresciuta senza il patrocinio, la garanzia e la tutela di nessun governo o di nessuna impresa pubblica o privata.

Il sistema è stato concepito per la partecipazione di chiunque segua le rigide regole di correttezza contabile che sono costantemente verificate da tutti gli altri utenti.

Ma se è così importante, come si fa se si rompe o si perde questo registro? Esistono dei backup?
La Blockchain è in realtà duplicata in migliaia di copie e chiunque può ed è caldamente invitato ad averne una all’interno del proprio PC, per garantire la solidità e la correttezza del sistema. Le copie sono tenute sincronizzate attraverso aggiunte successive di "pagine” - o meglio di blocchi - di nuove transazioni, che vengono certificati dal sistema e distribuiti per essere aggiunti alla propria copia della blockchain. Ogni nuovo blocco è logicamente legato al precedente da un numero di sequenza e da un meccanismo matematico che garantisce l’integrità del blocco stesso e di tutti i precedenti a cui questo si lega.
Questa struttura a blocchi successivi di dati legati tra di loro ha suggerito il nome di catena dei blocchi (Blockchain in inglese) con cui il registro di Bitcoin è conosciuto.


Se nessuno comanda e controlla il sistema, cosa impedisce che mi arrivino diversi blocchi di transazioni con lo stesso numero e magari con transazioni diverse dentro?
Il meccanismo che permette a tutti i computer che tengono una copia della blockchain di trovare un accordo su quale sia l’esatto contenuto di questa, è il cuore della genialità e dell’originalità della Blockchain ed è un processo imperfetto ad approssimazione successiva.
Esistono nella rete Bitcoin computers con il compito di costruire i blocchi con le transazioni che in ogni istante vengono trasmesse nella rete. Per costruire il blocco devono raccogliere un gruppo arbitrario di transazioni e cercare di risolvere una specie di quiz matematico, la cui difficoltà è regolata in modo che si possa trovare mediamente una soluzione ogni dieci minuti.
Se uno di questi computer trova una soluzione prima degli altri, trasmette a tutti i nodi il blocco di transazioni e la soluzione del quiz. Dopo aver verificato la soluzione, ogni nodo attacca il nuovo blocco alla propria copia della blockchain, senza alcuna ambiguità.
Se due dei computer designati alla scrittura dei blocchi trovano e propagano, in maniera quasi simultanea, due pagine simili e due soluzioni altrettanto corrette del quiz, può capitare che parte della rete attacchi al proprio registro la prima, mentre l’altra parte della rete attacchi la seconda, semplicemente sulla base di quale blocco è stato visto per primo. In questi casi si formano due versioni del registro contabile, ma il software che custodisce la vostra copia del registro è scritto per preferire sempre la copia del registro con il numero di pagine più alto (con la più alta quantità di quiz risolti). Se il blocco successivo verrà trovato da un computer che aveva sposato la versione alternativa del registro rispetto a quella da noi in buona fede adottata, quando il nuovo blocco verrà distribuito, il nostro PC recepirà immediatamente la blockchain che incorpora una maggiore quantità di lavoro di calcolo nella risoluzione dei problemi (normalmente la più lunga) e il sistema si sarà automaticamente riordinato. La pagina che era stata accettata viene sostituita dalle due pagine ora ufficiali, diventando un "orfano” del sistema. Fino a quando il tasso di nascita degli orfani si mantiene basso, la rete si può dire sincronizzata sufficientemente.
La Blockchain risponde unicamente a due regole fondamentali nel sua attività:

     
la correttezza delle scritture contabili, che prevede che in ogni transazione l’ammontare di bitcoin liberata dal vincolo informatico debba essere uguale o superiore all’ammontare di bitcoin che si vincola con le nuove condizioni;
     
esiste una sola sequenza delle transazioni ed un’unica storia di tutti i bitcoin, quella della versione più lunga della Blockchain.

Esaminiamo questi concetti più a fondo.


Cos’é una transazione Bitcoin?
La blockchain contiene l’elenco di tutte le transazioni Bitcoin suddivise in blocchi. E’ importante capire in cosa consista una transazione.
Ogni ammontare di bitcoin è vincolato sul registro da una serie di condizioni informatiche e di codici che è necessario fornire al sistema per sbloccare un particolare ammontare di bitcoin, cioè per
spenderli. Queste condizioni possono richiedere dati che solo un utente ha (il “possessore” dei bitcoin in questione) oppure condizioni oggettive, come una data e un’ora su cui il sistema concorda.
Siamo abituati alla metafora per cui si possono
mandare bitcoin a Tizio o a Caio in tutto il mondo, ma la metafora corretta sarebbe quella di poter aprire lo scrigno in cui i bitcoin sono contenuti e poter scrivere sulla Blockchain in quali scatole (sotto quali condizioni informatiche) questi ammontari devono essere nuovamente rinchiusi. Ogni scatola ha le sue regole di sblocco e, se scelgo di vincolare i bitcoin che ho sbloccato in uno scrigno in cui le condizioni informatiche di sblocco sono in mano solo a Tizio, ottengo l’effetto di avergli consegnato la disponbilità di quell’ammontare in modo irreversibile. E’ come se effettivamente glieli avessi “mandati”.
Il paradosso è che a fronte della possibilità di mandare il denaro dappertutto, questo in realtà non si muoverà mai dall’unico posto dove può esistere: la Blockchain.
La Blockchain esiste sostanzialmente per certificare gli sblocchi di bitcoin che sono avvenuti, i vincoli in essere per i bitcoin non spesi e che non si possa “creare moneta” all’interno della
transazione.
L’unicità e l’autorità del registro fanno sì che non ci sia ambiguità nell’ammontare dei bitcoin in circolazione e nella loro allocazione a determinate regole di sblocco.
La transazione è un documento informatico diviso in due:

     
nella prima parte si forniscono le istruzioni al sistema di quali scrigni aprire e si forniscono le condizioni per aprirli;
     
nella seconda parte si individuano le nuove regole che occorreranno per sbloccare l’ammontare intero in una successiva transazione. E’ anche possibile e comunissimo che l’importo sbloccato venga spezzato in più importi e che a ognuno di questi vengano dati diversi nuovi vincoli.

Ma com’è fatta una regola di vincolo sulla Blockchain?
La regola più comune con cui i bitcoin vengono vincolati sulla Blockchain recita più o meno:
“ha diritto a sbloccare (a spendere) i bitcoin presenti in questo vincolo, chi presenterà la firma digitale della transazione e la chiave pubblica per verificarla. Questa chiave pubblica dovrà corrispondere all’indirizzo bitcoin IweflhgvwAHNb...”.
Questa regola vincola i fondi all’indirizzo bitcoin e l’unico modo di svincolarli è firmare la transazione di sblocco con la chiave privata relativa.


Cosa impedisce che vengano emesse due transazioni valide che sbloccano lo stesso importo, ma in cui si forniscano delle condizioni differenti di successivo vincolo dei fondi?
Niente in realtà impedisce di comunicare al sistema di voler
spendere dei propri ammontari bitcoin in modi tra loro diversi. Le transazioni verranno comunicate al sistema che le riterrà valide tutte e due ma con la successiva progressione di blocchi rimarrà sulla Blockchain una sola di queste transazioni che diverrà l’unica valida.
La Blockchain è il registro notarile insindacabile che certifica ciò che è vero per la rete in termine di sequenza e temporalità delle operazioni.


Le caratteristiche della Blockchain e le possibilità che aprono
Le caratteristiche distintive della Blockchain aprono possibilità che vanno al di là del mondo Bitcoin. A queste possibilità istituzioni finanziarie e governi di tutto il mondo guardano con interesse. Qui sotto vedete elencate le caratteristiche distintive e di seguito le potenzialità che da queste caratteristiche si stanno aprendo.

     
Unicità: la Blockchain è l’unico registro che fa fede per tutte le operazioni e per tutti gli operatori.
     
Indipendenza: il suo funzionamento è governato unicamente dalle leggi matematiche e da un comportamento scritto nel software, accettato e certificato da tutti gli utenti e non modificabile da un singolo nodo.
     
Irreversibilità e inalterabilità: ciò che è scritto sulla Blockchain non è reversibile e la sequenza temporale delle transazioni non è modificabile senza pregiudicare tutto il sistema.
     
Programmabilità: le condizioni di sblocco e successivo vincolo degli ammontari sono programmabili via software e la gamma di condizioni utilizzabili nelle transazioni si amplia mano a mano che il sistema viene migliorato.
     
Rintracciabilità: ogni singolo bitcoin, o frazione di bitcoin, è rintracciabile sulla Blockchain assieme a tutte le condizioni di svincolo a cui è stato sottoposto in passato e a quelle che lo vincolano adesso.

Queste caratteristiche hanno permesso di immaginare molti possibili sviluppi di questa tecnologia, vediamoli nel dettaglio:


La Blockchain è l’unico registro che fa fede per tutte le operazioni e per tutti gli operatori
I  
mercati finanziari di tutto il mondo hanno attualmente a che fare con pesanti processi di riconciliazione tra diversi registri contabili.
II  
NASDAQ e tutti i mercati finanziari statunitensi di azioni hanno bisogno di tre giorni lavorativi (tempo noto come T+3) per certificare il "passaggio di mano” di un qualsiasi titolo in una compravendita. Questo sostanzialmente perchè i vari registri contabili della banca del compratore, del venditore, del broker, della piattaforma del mercato devono essere tutti riconciliati per riflettere il nuovo stato del sistema. Ciò riguarda sia il trasferimento del titolo nella nuova custodia titoli, sia il passaggio del denaro che costituisce il pagamento. Altri tipi di mercati, come i Syndacated Loans, necessitano addirittura di intere settimane.
La tecnologia Blockchain ha suggerito al mondo finanziario la possibilità di spostare tutte le transazioni finanziarie su un unico registro per rendere condiviso il nuovo stato del sistema istantaneamente. Addirittura si ritiene possibile lo scambio della proprietà del titolo e del denaro in un’unica transazione detta di tipo "atomico”, in quanto composta di multiple modifiche dello stato del sistema che possono essere eseguite con una sola operazione.
Il Nasdaq ha già effettuato con successo la prima transazione di compravendita di un titolo su una Blockchain sperimentale.


Il suo funzionamento è governato unicamente dalle leggi matematiche e da un comportamento scritto nel software, accettato e certificato da tutti gli utenti
La natura indipendente e decentralizzata della Blockchain la rende suscettibile di un utilizzo internazionale che superi barriere linguistiche, geografiche e politiche. Nonostante i rischi di una simile apertura, la tentazione di convergenza verso l’utilizzo di un qualcosa pensato in modo universale dalla sua fondazione sta raccogliendo l’interesse dei governi più curiosi e dinamici, preoccupati di diventare i fanalini di coda di una nuova ondata di globalizzazione. L’analogia che sorge spontanea è quella di Internet, su cui vi è stata una lenta convergenza di tutti i sistemi di comunicazione una volta molto frammentati, e Internet è anche in questo caso veicolo e "cavallo di Troia” di questa tecnologia essendone, escluso il software, l’unico requisito per il suo funzionamento. Non avendo il bisogno di utilizzare infrastrutture statali, la tecnologia Blockchain è già attiva in qualsiasi paese con Internet funzionante.
Ciò che è scritto sulla Blockchain non è reversibile e la sequenza temporale delle transazioni non è modificabile senza pregiudicare tutto il sistema.
L’esistenza di un "registro notarile” la cui sequenza delle scritture non è alterabile senza compromettere un’economia da miliardi di dollari, ha stimolato l’idea di poter "scolpire” sulla Blockchain, all’interno delle transazioni, la prova dell’esistenza di un determinato oggetto digitale ad una certa data. L’esempio più banale può essere dato dalla possibilità di scolpire un proprio brano musicale o un proprio brevetto sulla Blockchain e provarne l’esistenza prima di un determinato momento storico. Tale esistenza non potrebbe essere in futuro contestata da nessuna perizia tecnica di nessun tribunale al mondo.
Pur non esistendo ancora nessuna evidenza giuridica dell’opponibilità di una prova del genere, è ormai universalmente riconosciuto che la Blockchain potrebbe diventare un immenso registro notarile universale per la "data certa” di qualsiasi oggetto digitale.
Le condizioni di sblocco e successivo vincolo degli ammontari sono programmabili via software e la gamma di condizioni utilizzabili nelle transazioni si amplia mano a mano che il sistema viene migliorato
Se qualsiasi ammontare bitcoin può essere vincolato con condizioni a scelta, è possibile trasformare molti tipi di contratti, tra cui per esempio quelli assicurativi, oppure di distribuzione dei proventi legati alla vendita di beni sottoposti a diritti (come i libri o la musica), in condizioni elaborabili in modo indipendente e non discrezionale dal software. Quando le condizioni oggetto del contratto software si verificano o vengono soddisfatte, il contratto provoca lo sblocco dei fondi e la distribuzione di essi in maniera automatica e non sindacabile, oltre al loro vincolo successivo.
E’ possibile già oggi fare sì che un determinato progetto possa essere finanziato sulla Blockchain alla sola condizione che la raccolta "crowdfunding” raggiunga un determinato importo entro un determinato tempo. Se ciò non avviene, l’importo viene restituito ai finanziatori, altrimenti viene allocato al progetto attribuendo al suo responsabile il potere di spesa dei fondi. Questo e molti altri tipi di contratto sono già oggi automatizzabili sulla Blockchain e sono detti "Smart Contracts”, in quanto dotati di una loro intelligenza intrinseca che ne permette l’autonoma esecuzione, al verificarsi di condizioni predeterminate e accettate dalle parti coinvolte.


Ogni singolo bitcoin o frazione di esso è rintracciabile sulla Blockchain, assieme a tutte le condizioni di svincolo a cui è stato sottoposto in passato e a quelle che lo vincolano adesso
Questa caratteristica rende possibili alcuni metodi per associare ad un frammento di bitcoin, di valore trascurabile, un altro oggetto identificabile informaticamente, come ad esempio un certificato azionario, un lotto di terreno, oppure, perchè no, un importo in valuta tradizionale (euro, dollaro, etc.) che un ente può impegnarsi a rimborsare, a fronte della presentazione di quella particolare frazione di bitcoin.
Il fatto che questi oggetti siano “agganciati” a bitcoin suscettibili di transazioni, ma al contempo questi siano in qualche modo “colorati” o identificati come associati agli oggetti, apre possibilità molto ampie nella gestione della proprietà e del trasferimento della stessa, in un contesto che va ben al di là del solo bitcoin.
Abbiamo già citato gli esperimenti del NASDAQ, che ha cominciato ad associare frazioni di valuta digitale a certificati azionari per poterne gestire la proprietà ed il trasferimento della stessa. Il governo dell’Honduras ha avviato un progetto per associare a parti trascurabili di bitcoin i lotti del terreno dello stato, per garantire verso i cittadini e verso il mondo la correttezza delle proprie scritture catastali. In futuro chi possiede le condizioni di sblocco di frazioni di bitcoin associate ad un qualsiasi titolo di proprietà un ente abbia deciso di associare a tali frazioni, possiederà anche la proprietà e la disponibilità del bene di fronte a tale ente.


Vabbè ho capito. Perchè non vedo applicazioni sulla Blockchain oggi?
Le possibilità aperte dalla tecnologia Blockchain sono molto promettenti, ma avendo a che fare con valori e certificazioni con implicazioni legali ed economiche rilevanti, i programmi vanno testati a fondo: senza dubbio passerà un po’ di tempo prima di vedere messi in pratica questi concetti.
Nel frattempo il mondo Bitcoin si sta confrontando con due sfide importanti riguardanti la Blockchain e il sistema nel suo complesso:

      
La decentralizzazione
      
La scalabilità
La natura decentralizzata della Blockchain, in cui “tutti” (e allo stesso tempo “nessuno”) sono responsabili del mantenimento del ledger, è un assoluta novità nel campo delle scienze sociali. Le economie di scala stanno favorendo l’aggregazione di grandi e piccoli nuclei di potere che minacciano la decentralizzazione del progetto originario, ma è compito di tutti mantenere integro il disegno iniziale di una rete “di tutti e per tutti”, perchè così vuole la stragrande maggioranza degli utenti e questo è quello che differenzia il Bitcoin da tutto ciò che esiste oggi.
La scalabilità è la capacità di assorbire volumi di transazioni crescenti nel tempo. La rete delle carte di credito VISA può supportare oggi punte di 43000 transazioni al secondo, mentre la rete Bitcoin in media solo 4. Il divario sembra incolmabile e sopratutto ci sono ragioni strutturali che impediscono al Bitcoin di scalare oltre un certo limite. La ragione principale sono i tempi del
Consensus che tutta la rete dei computer partecipante deve raggiungere sull’attuale stato del registro contabile unico. I processi di consensus sono lenti in quasi tutti gli ambiti: come caso pratico si pensi che la semplice conta dei voti della più grande democrazia oggi esistente, l’India, richiede settimane. Il paragone è certamente discutibile, ma rende l’idea: mettere d’accordo 5’500 computer in giro per il mondo richiede tempo, specie se ciascuno di essi vuole verificare di prima mano la correttezza delle scritture. Paragonare questo con un sistema fatto da calcolatori che svolgono calcoli paralleli, senza doversi preoccupare dell’affidabilità di calcoli fatti da sistemi della stessa "casa” (come nel caso della VISA), è quanto meno improprio.
La soluzione che si sta percorrendo consiste nel concentrare in una transazione Bitcoin molte transazioni che avvengono fuori dalla Blockchain.In un possibile scenario, sistemi appartenenti a grandi compagnie di strumenti di pagamento eseguono le transazioni all’interno dei loro sistemi (pensiamo ad esempio VISA o paypal) e possono utilizzare la Blockchain per i pagamenti tra di loro, che a questo punto possono avvenire al netto delle varie compensazioni, una volta al giorno anziché migliaia di volte al secondo.
In un altro caso si possono sviluppare sistemi di pagamento in cui ci si scambia, per piccoli importi, "promesse di pagamento” rese sicure tramite meccanismi "off-chain” di garanzia temporizzata e firma digitale multipla: questi sistemi possono costituire un layer da sovrapporre alla Blockchain per le spese quotidiane. La Blockchain viene utilizzata periodicamente in questo caso come compensazione periodica, o come "giudice automatico” nel caso di contenziosi, malfunzionamenti o tentativi di truffa.


Bitcoin, Blockchain, governi e istituzioni finanziarie
Il grande mantra di questi mesi da parte di governi e grandi banche è:

Dimenticate il Bitcoin. E’ la tecnologia Blockchain che conta”.
Questa nuova potente corrente è spiegabile con i timori da parte delle istituzioni finanziarie e dei governi degli effetti che l’adozione di una valuta globale regolata unicamente dalla matematica potrebbe avere nel mondo.

Come disse Bill Gates nella sua prima risposta pubblica su cosa pensasse del Bitcoin: "[il Bitcoin]
rappresenta uno straordinario sforzo tecnologico ma non penso che i governi saranno disposti a cedere la propria politica monetaria".
Con un approccio molto pragmatico stanno cercando tutti di prendere la tecnologia depurata dalle conseguenze politiche che questa può avere.
La comunità è però convinta che più che la Blockchain, il capolavoro di Satoshi Nakamoto stia nell’intreccio di incentivi che permette ad una rete decentralizzata di mantenersi in modo autonomo remunerandosi da sola con i frutti del proprio lavoro in valuta "locale”, "chiudendo il cerchio” economico e diventando un organismo (o come direbbe un filosofo un mondo) autosufficiente.

Qualunque sia il futuro della Blockchain sarà interessante seguirne lo sviluppo, anche per le nuove idee che dallo sviluppo stesso stanno germinando.

Gabriele Domenichini Presidente Assob.it
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non necessariamente riflettono la linea ufficiale dell’associazione.

 

 

 

 

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piazzascala.it - marzo 2016